29 Paure

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Lottarono duramente, riuscirono in qualche modo a mantenere i nervi saldi e a sfiancare l'avversario

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Lottarono duramente, riuscirono in qualche modo a mantenere i nervi saldi e a sfiancare l'avversario.
La lotta imperversava senza esclusione di colpi finché Chuuya fece un cenno a Dazai.
Approfittando di una nube di polvere sollevata da un cedimento del soffitto, il ragazzo si piazzò in una posizione strategica alle spalle di Chuuya.
Il rosso stava per sferrare un colpo ma improvvisamente si abbassò per consentire al complice dietro di lui di afferrare il nemico per la gola.
Il generale diede appena il tempo di disattivare quel potere mostruoso e lui e Akutagawa, forti della loro ritrovata forza, gli scagliarono contro un colpo sincronizzato micidiale.
Lo disintegrarono in mille pezzi.

Nemmeno il tempo di accertarsi dell'effettiva morte del nemico che Chuuya si precipitò da Saori.
La scosse leggermente chiamandola:
"Saori? Saori? Svegliati!" Non si svegliava.
"Saori, maledizione! Apri gli occhi!"
Non l'aveva mai chiamata per nome e non lo aveva mai pronunciato ad alta voce. Com'era dolce e salato sulle sue labbra quel momento.
I suoi compagni lo raggiunsero. Dazai la chiamava piano: "Saori?"

Lei mosse le dita che il fratello afferrava, poi, lentamente, aprì gli occhi. Li osservò ad uno ad uno per un attimo sbattendo forte le palpebre.
Poi un lampo le attraversò le iridi e il suo sguardo si fece cupo.
"Dazai, portami via." Chiuse gli occhi e gli afferrò il collo, lui la prese in braccio e la portò in macchina.

Saori non disse una parola durante il ritorno, era accoccolata sul petto di Dazai che dal suo canto evitava di farle domande. Si limitava ad accarezzarle la testa baciandole di tanto in tanto i capelli.
Chuuya li guardava dallo specchietto retrovisore.
La ragazza aveva gli occhi vitrei, lo sguardo fisso, apatico, assente.
Cosa diamine le aveva fatto quel pezzo di merda in quel capannone?

Arrivati alla base Akutagawa si allontanò per fare rapporto mentre Dazai e Chuuya la portarono nella sua stanza.
"Vuoi un po' d'acqua, qualcosa da mangiare?" Le chiese Dazai preoccupato.
Lei negò con la testa.
"Saori, vuoi che chiami un medico?"
"No. Dazai davvero, sto bene." Dal suo aspetto non sembrava.
"Cosa ti ha fatto?" La voce di Chuuya era un graffio.
La ragazza lo fissò improvvisamente, come se si fosse accorta solo allora che lui fosse lì.

"Non mi ha torturata, non mi ha usato alcun tipo di violenza. Non mi ha sfiorata nemmeno con un dito."
Per qualche motivo Chuuya trovò inquietante quella frase. C'erano molti modi di distruggere e lui lo sapeva bene.
"Saori vuoi che resti qualcuno qui con te?" Il fratello le si avvicinò ma lei lo guardò e disse:
"Vi prego, lasciatemi sola. Per favore, possiamo parlare domani? Ho bisogno di stare da sola. Vi prego."
Aveva lo sguardo spaventosamente vuoto.

Uscirono, riluttanti, dalla stanza.
"Chuuya, io devo tornare all'agenzia e fare rapporto e passo ad avvisare Ango che l'abbiamo salvata... Posso chiederti di darle uno sguardo stanotte? Mi sembra...non lo so...io non credo di averla mai vista così." Dazai era così preoccupato che stava tormentando con la mano la cinta del cappotto.
"Certo che sì, non ti preoccupare."

Mio nemico- Chuuya Nakahara (Bungo Stray Dogs fanfiction)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz