3 Fratello

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3 Fratello

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3 Fratello

Si diresse a passo svelto verso la sua automobile, una micra grigia anno 2006. Era vecchia e piccola ma era comoda e lei l'adorava. Inoltre non aveva alcun interesse per le autovetture. Erano solo un mezzo di trasporto per quel che la riguardava.
Dietro vi era parcheggiata un'auto sportiva nera e lucidissima, uno di quei veicoli che non puoi ignorare; era sicuramente della canaglia che le camminava dietro a passo lento e senza fretta.
Come aveva fatto a non notarla quando era arrivata?
Salì sul suo veicolo seguita da quell'ombra nera che non sembrava affatto a disagio dentro un'automobile così piccola e modesta. Era potente e terrificante anche seduto su un coprisedile di un rosa imbarazzante.

Partì.
Nessuno dei due disse una parola per tutto il percorso. Quando lei si attaccò al clacson imprecando contro un imbecille che le aveva tagliato la strada e al quale elargì un inequivocabile gesto di scortese saluto lui si limitò a sollevare leggermente le sopracciglia ma per il resto rimasero in assoluto silenzio.
Si stavano studiando a vicenda. Lei non era sicura che lui non le avrebbe fatto del male ma l'importante era averlo allontanato, almeno momentaneamente, da Ango.
Non avrebbe perso anche lui per nessuna ragione al mondo, non sarebbe sopravvissuta.

Arrivarono davanti ad un edificio color crema che faceva angolo, del tutto anonimo. Parcheggiò e si voltò verso il passeggero:
"Allora Generale, oggi è Martedì e lo stronzo a pausa pranzo resta in ufficio perché guarda la puntata di quello sceneggiato vergognoso che gli piace tanto, quindi sarà sicuramente lì e sarà solo, non le chiedo di non ucciderlo o di non fare confusione, a me interessa solo la vita di Ango. Lì dentro faccia come vuole."
Detto questo scese dal veicolo, Chuuya la imitò.

Entrarono senza problemi e arrivarono al quinto piano sempre in silenzio.
La ragazza bussò ad una porta e sentì un allegro:
"siamo chiusi tornate alle tre!"
Saori abbassò la maniglia ed entrò.
L'uomo sdraiato pigramente sul divano sollevò la testa e la vide, il suo sguardo sembrò confuso, sopreso ma in un certo senso felice.
"Saori, che ci fai qui?" Si avvicinò per toccarla ma lei lo fermò.
"Dazai, non sono qui per una visita di cortesia, c'è con me una persona che ha bisogno di parlarti ma come al solito tu non rispondi mai a chi ha bisogno di te."

Dazai fece per rispondere ma nel frattempo entrò nella stanza Chuuya Nakahara.
"Cosa ci fai tu qui? Con lei?"
"È venuto a cercare Ango al quale tu ovviamente non rispondi; dopo aver cercato di strangolarlo ha fortunatamente incontrato me e mi sono gentilmente offerta di accompagnarlo al tuo cospetto." disse Saori sarcastica.
"So parlare da solo ragazza non ho bisogno dell'interprete. Dazai, sai perché sono qui."
"Oh, Chuuya, da quanto tempo! Come stai?"
Tubò Dazai con la faccia da schiaffi più irriverente che di fosse mai vista.
"Piantala stronzo, perché non ti decidi a collaborare? Sai meglio di me che se non facciamo qualcosa andremo a picco tutti." La voce del generale era furiosa.
"Perché non mi fido di voi Chuuya, di nessuno di voi."
"Non devi fidarti, abbiamo un interesse comune ossia quello di eliminare la Nautilus dalla faccia della terra e possiamo farcela solo se tu, voi tutti unite le forze con noi."
"Ti manda il boss?"
"Certo che si."
"Digli che non mi interessa."
"Ucciderò Ango se non ci aiutate."
"Lo ucciderai comunque, sono anni che vuoi farlo."

A quel punto Saori, che aveva seguito la conversazione in silenzio, fece uno scatto in avanti, estrasse un coltello dai pantaloni, si gettò addosso a Dazai schiacciandolo sul divano e gli puntò l'arma alla gola con una mano mentre con l'altra gli teneva il collo.
Era stata così rapida che nessuno dei due ragazzi aveva avuto modo di notarla. Era rossa di rabbia, gli occhi iniettati di sangue e da quando l'aveva vista entrare nell'ufficio di Ango, Chuuya poteva finalmente vederla esprimere i suoi veri sentimenti, senza quel controllo che si ostinava a sfoggiare.

"Stammi a sentire pezzo di merda, tu ora aiuterai quest'uomo, la port mafia e tutte le
Milizie infernali se necessario ma non ti permetterò di portarmi via anche Ango. Ti ucciderò mille volte piuttosto che lasciare che tu gli torca anche solo un capello sia direttamente che indirettamente. E lo farai perché me lo devi Dazai, sai che me lo devi." La ragazza era livida di furia.
"Non puoi fidarti di quest'uomo, sai che forse lo ucciderà comunque." Dazai era imperturbabile.
"E allora io ucciderò te e saremo pari ma intanto dovrai provarci."
"Lascerai che mi immischi di nuovo con la
Port Mafia?"
"Tu puoi fare quello che ti pare, non mi interessa più niente di te."
Detto questo gli tolse il pugnale dal collo e si ricompose.

"Me lo devi Dazai, non mi importa niente di Yokohama e del mondo, io voglio solo che viva Ango."
"Dov'è lui adesso?"
"Nel suo ufficio probabilmente a bere un caffè freddo con dentro un antidolorifico per il mal di testa."
"D'accordo. Ma a una condizione. Se riesco a salvare tutti compreso Ango, mi darai una possibilità?"
Saori era combattuta. Avrebbe voluto spaccargli la faccia ma sapeva che se c'era un uomo capace di fare quello di cui c'era bisogno in quel momento era proprio lui. Così si arrese:
"D'accordo."
Detto questo girò i tacchi e uscì dalla stanza e uscendo si rivolse a Chuuya:
"L'aspetto in macchina Generale, vi lascio a definire i dettagli, non voglio respirare la stessa aria di questo demone un minuto di più."

Appena uscì Chuuya guardò Dazai e lo canzonò:
"Che cosa hai fatto a questa ragazza per odiarti così tanto? Chi è?"
"È mia sorella."
A quelle parole Chuuya rimase pietrificato.

Ecco a voi la sorpresa delle sorprese. Saori è la sorella di Dazai. Cosa deciderà di fare Chuuya in proposito? Quali saranno d'ora in poi i rapporti tra la ragazza e il generale della
Port mafia? Lo scoprirete lunedì.

Peace, love e buona lettura 🧡

Mio nemico- Chuuya Nakahara (Bungo Stray Dogs fanfiction)Where stories live. Discover now