27 Parole e ferite

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Si chiuse la porta della camera alle spalle

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Si chiuse la porta della camera alle spalle.
Odiava se stessa, profondamente.
Non era stata in grado di reggere il confronto con la prima stronza che le si era palesata di fronte.
Maledizione.
Ma perché sentiva che voleva strapparle i capelli? Solo perché se l'era immaginata mentre faceva l'amore con Chuuya?
Davvero si era innamorata di quell'uomo?
No, diamine.
Aveva semplicemente i nervi troppo tesi a causa degli ultimi eventi e una nuova conoscenza poco simpatica le aveva soltanto toccato un nervo scoperto.
L'avrebbe digerita e superata.
Dannazione.

Camminava avanti e indietro per cercare di calmarsi ma l'unico effetto che stava ottenendo era innervosirsi ancora di più. Sentì bussare alla porta:
"Avanti."
Entrò suo fratello.
"Avete finito?" Gli chiese fermandosi.
"Si, ti metterò al corrente dei nuovi piani...Saori, stai bene?"
"Si!" Rispose, con troppa veemenza.
"Non mi sembra."
"Quella donna mi innervosisce." Disse sedendosi sul letto.
"Lo so e se lo vuoi sapere lo sa anche lei. È questo che le da potere. Sei tu che glielo concedi lasciando che ti faccia questo effetto."
"E come faccio ad ignorarla?"
"Ignorala e basta! Semplice! Tu sei più forte di così sorellina, tu sei migliore di lei." Le diede un bacio sulla fronte e si dileguò.

Saori pensò alle parole di suo fratello tutto il giorno.
E si convinse che aveva ragione.
Da quel momento in poi cercò di essere disinvolta e cortese. Evitò di raccogliere tutte le frecciatine che le lanciava la ragazza dai capelli neri e ignorò completamente Chuuya che d'altro canto ormai sembrava completamente assorto dalla presenza di quella iena.
Erano di nuovo in riunione e stavano discutendo sulla possibilità di infiltrarsi sotto copertura nell'organizzazione del festival.
Avevano motivo di credere che sarebbe stato il contesto migliore che il nemico potesse sfruttare.

"Andrò io con Dazai e Chuuya." Insistette Mai.
"Per quale motivo? Stanno cercando me. Possono sentire la mia presenza. Voi potete indagare ma fondamentalmente non avrete modo di avvicinarli."
"Metti in discussione le mie, le nostre capacità? Siamo professionisti, non abbiamo bisogno del tuo aiuto." Rispose Mai inacidita.
"Sì ma loro sono attratti dal mio potere. Sarà più facile attirarli."
"Non abbiamo bisogno di una palla al piede. Che sia essa un'esca oppure no."
Tutti nella stanza si ammutolirono.

Fu Dazai a rompere il silenzio.
"Saori. Non che tu sia un peso, ma forse stavolta faresti meglio a restare qui. Andremo noi. Sarà più sicuro."
"Cosa? Io so..."
"Adesso basta ragazza. Faremo come dice Mai, non mi pare che ti abbiamo mai dato diritto decisionale riguardo alle strategie oppure ai tuoi compiti." Il generale aveva parlato ed era stato brutale.
Mai si concesse un sorrisino trionfante.
Saori stava ribollendo di rabbia ma Dazai la guardò invitandola a stare calma.
Lei, con molta fatica, si controllò.
"E sia allora."
Se ne stava andando quando la voce femminile della mora la fulminò:
"Impara a stare al tuo posto ragazzina. Non sollevare lo sguardo verso il sole. Ti polverizzerà. Limitati a fare quello che sei: la comparsa."

Saori si bloccò. Un interminabile secondo di immobile silenzio.
Voleva cercare la forza di andarsene ignorando quella stronza come le aveva detto Dazai.
Stava davvero per fare un passo verso l'uscita ma poi ci ripensò.
E fu il delirio.

Mio nemico- Chuuya Nakahara (Bungo Stray Dogs fanfiction)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang