23 La distanza di un sospiro

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Saori non riusciva a dormire, erano le due di notte e aveva una voglia matta di gelato

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Saori non riusciva a dormire, erano le due di notte e aveva una voglia matta di gelato. Si alzò dal letto e, in punta di piedi, scese in cucina. Non credeva di trovarne ma rovistando nel freezer scovò una quantità industriale di gelato alla nocciola e pistacchio. Esultò trionfante e si mise a mangiarlo con il cucchiaino direttamente dal barattolo.
Improvvisamente avvertì una presenza alle sue spalle.
Si voltò e vide la figura di un uomo vestito di nero che la scrutava all'ombra della stanza.

"Accidenti a lei Generale, la smette di spaventarmi così? Potrebbe dare un segno della sua presenza ogni tanto?"
"Se facessi sentire la mia presenza non sarei così bravo nel mio lavoro."
"Ma perché pensa sempre a lavorare?" Replicò lei ricominciando a mangiare gelato.
"Potresti smetterla, per favore, di passeggiare di notte per l'edificio?"
"Non sto passeggiando, sto mangiando."

"Preferirei sapere dove sei, anche se questo posto è sicuro."
"Allora mi faccia impiantare un microchip, così saremo tutti più tranquilli."
"Smettila di scherzare e di prendere tutto così alla leggera."
"Se non faccio così impazzisco."
Silenzio.

"Ragazza...abbiamo stabilito delle regole all'inizio e ti avevo detto che..."
Lo interruppe:
"Non trasgredisco nessuna regola se mangio gelato di notte giusto?"

Glielo disse con un'espressione tale che Chuuya non poté fare a meno di ridere, dopotutto era stato lui a far comprare tutto quel gelato ai suoi gusti preferiti. Sapendo quanto le piacesse, era certo che prima o poi si sarebbe avventurata per l'edificio a cercarlo.
Sotto quella risata però Saori notò che era stanco e aveva un aspetto provato.

"Giornataccia?" Chiese lei con studiata leggerezza.
"Cosa te lo fa pensare?" Disse lui togliendosi il cappotto e appoggiandolo su una sedia.
Si rese conto in quell'istante che, avendo avuto effettivamente una brutta giornata, il primo istinto al suo rientro era stato cercare lei, andare da lei, sperare di trovarla sveglia, con la certezza assoluta che soltanto lei sarebbe stata in grado di confortare la sua anima.

Saori non rispose, andò al frigo e tirò fuori un barattolo di gelato limone e fragola, la aprì poi prese un cucchiaino e glieli mise in mano. Lui la fissò con aria interrogativa.
"Di solito sistema le cose, con me funziona, provi."
Lui guardò il gelato con espressione incerta e lei andò a gustarsi il suo spuntino notturno sedendosi appollaiata sul piano della cucina.
Lui le si sedette accanto, un po' più distante.
Iniziarono a mangiare senza parlare.

"Generale, tutto bene?" Disse mentre dondolava le
gambe.
"Perché me lo chiedi?"
"Perché di solito a questo punto avrebbe già dovuto iniziare a contraddirmi e a inveire senza motivo contro di me."
"Io non inveisco senza motivo contro nessuno." Rispose lui irritato.
"Oooh caspita...siamo messi peggio di quanto pensassi." Disse Saori scendendo dalla sua seduta e andando al frigo a prendere la panna spray.
Poi tornò da lui e gli si piazzò davanti con il chiaro intento di riempirgli il barattolo di panna.

Chuuya allontanò la sua confezione di gelato dicendo:
"Lo sai che non mi piace."
"È così acido e malandato che ha bisogno anche di questa si fidi di me."
"Chi sarebbe acido e malandato?"
Lo teneva bloccato con il suo corpo impedendogli di scendere, rincorrendolo con il solo braccio armato del tubo spray mentre lui cercava disperatamente di togliere l'obiettivo dalla sua mira; lei credette per un istante di aver centrato il bersaglio e spruzzò la panna senza pietà facendola schizzare ovunque tranne che sul gelato.

Mio nemico- Chuuya Nakahara (Bungo Stray Dogs fanfiction)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ