Wendy Darling

"Mamma, signor Parsefall!"

Colin sfrecciò per tutta la lunghezza del corridoio con un foglietto colorato in mano. Io avevo trovato nella vecchia buca delle lettere appesa alla vecchia staccionata del piccolo giardino quadrato, dove i ragazzi del circo erano soliti allenarsi. Ora: Colin non sapeva ancora leggere, quindi lì per lì rimase solo incuriosito dalla presenza del pezzo di carta; ma prendendolo tra le mani e rigirandolo più volte, non poté rimanere affascinato dai colori che presentò. Quello che aveva in mano, aveva tutta l'aria di essere il volantino di una fiera.

Dentro la loro casa, però, non trovò né sua madre né Idaho nei paraggi; scorse invece la presenza di Charlotte intenta ad asciugare la sua tazza appena lavata.

"Charlotte, Charlotte!" pigolò a quel punto, troppo felice per preoccuparsi di cercare tutti gli altri.

Le consegnò in mano il foglietto con una faccia fiera, come se avesse appena mostrato un tesoro inestimabile di cui nessuno aveva mai scoperto il nascondiglio. La ragazza, a differenza sua, era in grado di capire le parole scritte sopra, e sperò che leggendole avrebbe potuto non solo informare tutti, ma anche convincerli ad andare.

Normalmente non erano entusiasti di visitare le cosiddette concorrenze, specie se si rivelarono straccione o irrispettose come il circo di Grave, o come il mercatino delle pulci da cui avevano conosciuto Belle. Fino a quel momento anche Logan e Idaho erano stati convinti di non poter trovare gente peggiore di quel mercatino, ma era evidente che nel mondo la cattiveria non aveva ancora deciso di sradicare le proprie radici.

Il giorno in cui avevano trovato Belle, pioveva come se stesse per avvenire il secondo diluvio universale. Idaho e Logan avevano viaggiato con la loro auto vecchia ma ancora potente da un sobborgo tedesco fino a raggiungere il confine francese. Nelle vicinanze non era visibile alcun ostello o pensione dove poter passare almeno la notte o anche solo sistemarsi un attimo. Erano però incappati in un cancello chiuso, con sopra scritto 'Il mercatino delle pulci di Philippe Loren'. Non trovando altre destinazioni vicine, i due decisero di chiedere ospitalità, e il signor Loren si mostrò molto ospitale e cordiale, invitandoli quasi con gesti plateali come se avesse visto dei nobili. Ma a dispetto dell'atteggiamento iniziale, quello che trovarono fu deplorevole: il Mercatino delle pulci altro non era che un piccolo parco divertimenti, con degli stand pieni di pupazzi e premi; chioschi per popcorn e zucchero filato; mini barbecue dove poter tirare su dei picnic. Vi era un piccolo stabilimento che fungeva da osteria negli orari freddi o notturni, e non avendo alternative in quel momento, il signor Loren invitò i due ad accomodarsi. L'ambiente era anche accogliente, ben tenuto e con un discreto gruppo di clienti ancora intenti a consumare il pasto. Ma quello che attirò davvero la loro attenzione fu proprio la ragazza francese: piccoletta e mingherlina che cercava disperatamente di mantenere in equilibrio un vassoio anche troppo importante per le sue braccia. Il padrone addirittura non sembrava assolutamente curarsi delle sue difficoltà, passandole davanti ad una distanza troppo ravvicinata.

Colin aspettò quindi una manciata di minuti, osservando gli occhi di Charlotte sorvolare le parole scritte con colori sgargianti e aspettando il verdetto.

"È una fiera di paese, allestiranno giostre e spettacoli" dichiarò lei guardando il bambino con un sorriso.

Colin iniziò a saltare come un grillo, preso da un impeto d'eccitazione; una cosa che, come bambino comandava, adorava più di tutti erano le giostre dove poter divertirsi e gli spettacoli di marionette e fantoccini che alcuni artisti allestivano in spazi vuoti per intrattenere i bambini più piccoli o timidi. Aveva sempre desiderato imparare a fare il burattinaio, ma anche provando a comprare qualche marionetta e vedere le movenze, il desiderio era diventato più arduo e con la mamma aveva deciso che avrebbe imparato più avanti.

Dancing with my circusWhere stories live. Discover now