14. The soul of a flower

Începe de la început
                                    

«Non ci avevi mai mostrato questo posto prima d'ora» osservò Mike, rivolto all'amico, mentre girovagava per la stanza.

«Perché è un luogo segreto, idiota» lo rimbeccò Chris, in piedi vicino all'entrata con le braccia incrociate al petto.

«Ehi, non sono un idiota.»

«Edith, sai cosa dovrai fare, giusto?» domandò Azrael, prendendo i fiori da Mike.

«Sì» annuii.

Me lo avevano insegnato da piccola durante una lezione sull'arte delle pozioni. Bisognava prelevare con la magia l'anima del fiore e cercare di mantenere il controllo su di essa, poiché era incredibilmente potente. In seguito, bisognava inserire l'anima in una ciotola di diamanti, in quanto erano le pietre più resistenti. Infine, si doveva sciogliere l'anima con la propria magia. Quest'ultimo era il passaggio più complicato, dato che si doveva raggiungere un perfetto equilibrio.

«Procediamo?»

Azrael appoggiò il Fiore del Silenzio a terra, per poi spostarsi insieme a Chris e Mike dietro di me. Posizionai attorno a me e al fiore le pietre lunari che avevo portato con me. Mi sedetti per terra, incrociai le gambe e chiusi gli occhi. Distesi le mani avanti e iniziai l'incantesimo. Percepii l'energia che cominciava a fuoriuscire gradualmente dalle mie mani, ma non era sufficiente. Aprii gli occhi e vidi il fiore davanti a me evaporare nel nulla.

«Dannazione» sussurrai, per poi alzarmi e voltarmi verso i tre uomini alle mie spalle. Un minimo errore e sarebbe finita: quello di un momento prima ne era la prova. «Non ho abbastanza energia in corpo. È come se non percepissi più la magia dentro di me, o almeno, non così potente come al solito.»

«Sarà stata quella sirena» ipotizzò Azrael, passandosi una mano tra i capelli. Mi superò per andare ad aprire un libro posizionato su uno scaffale poco più lontano.

«Hai qualche idea per far ritornare in me la magia?» gli domandai.

«Può darsi» rimase vago, per poi chiudere il libro e dirigersi verso di me. «Trasferirò un po' della mia magia in te.»

«E non sarà pericoloso?»

«Affatto. Avrai solamente l'uno percento della magia che possiedo io, ma comunque sarà abbastanza affinché tu possa compiere l'incantesimo.»

«Perché non puoi farlo tu? L'incantesimo, intendo.»

«Perché, mia regina, non posso interferire con la vita di voi creature mortali. Sto già infrangendo questa regola a causa tua, direi di non aggravare maggiormente la situazione. E poi, io possiedo la magia nera. Per compiere un incantesimo con un fiore del genere, bisogna possedere la magia bianca.»

«Non sei un angelo? Sei una creatura del paradiso, non dovresti avere la magia bianca?» domandai confusa, aggrottando le sopracciglia.

Lui, però, non mi rispose, e notai un cambiamento nel suo sguardo. Senza proferire parola, mi afferrò la mano, ma non come aveva fatto prima. No, quella volta me l'aveva afferrata in maniera più brusca.

Sentii l'energia partire da quel contatto tra le nostre dita e scorrere lungo il mio corpo. Chiusi gli occhi, quasi inebriata da tutto quel potere che sentivo nei palmi delle mie mani. Azrael si staccò e io sgranai gli occhi.

«Come ti senti?» domandò Mike con la voce preoccupata.

«Mai stata meglio» risposi, voltandomi verso di loro.

Gli sguardi dei cupi mietitori, appena mi videro, mi fecero preoccupare.

«Cosa c'è?» domandai, e guardai l'angelo.

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