CAPITOLO 29: LA FUGA DI IVE

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Evy uscì dalle grotte. L'espressione sul suo volto era tetra, il suo animo tormentato. Un'ombra di sospetto si era insinuata nel suo cuore: e se avesse avuto ragione? Se il suo istinto non si fosse sbagliato? E se sconfiggere Exitium equivalesse all'inizio di qualcosa di ben peggiore rispetto alla situazione attuale e non la fine? Domande su domande che da troppo tempo attendevano una risposta.

Gli eventi del passato erano legati a quelli attuali, ma non si trattava soltanto del complotto precedente. Tutto aveva avuto inizio molto prima.

Ritornò alla radura, e trovò i suoi compagni in silenzio, chi seduto, chi in piedi, stretti intorno a Sive e Sioned. Appena la videro scattarono in piedi correndole incontro.

«Sellate i cavalli, è ora di raggiungere le truppe di Nèimey. Non sono molto lontane da qui. Non ci servono informazioni in più» disse la Custode.

«Scusa, ma non ti sembra di aver dimenticato qualcosa? Dirci come sta Shayla magari» le rispose furente Sioned.

«Se le fosse capitato qualcosa lo avreste saputo molto prima del mio arrivo, lei sta bene, ci raggiungerà presto. Shayla era a conoscenza dei rischi ai quali andava incontro e sa perfettamente di essere un problema di minore importanza al momento. È una questione marginale.»

«Marginale!? Ma come osi?» urlò Sive.

«Shayla ci raggiungerà a breve, è stata guarita. Capitolo chiuso e adesso preparatevi.»

Piombò il silenzio e ognuno cominciò raccogliere le proprie cose senza rivolgere la parola a nessuno. Soltanto Kyla, grazie alla pazienza che la contraddistingueva, si avvicinò ad Evy. «Scusa, non vorrei contraddire i tuoi ordini, ci mancherebbe, ma non sarebbe più logico accamparsi qui per la notte e partire domattina? Si sta facendo buio e non è il caso di viaggiare per queste terre senza la protezione della luce... lo sai meglio di me, non sono poche ore che fanno la differenza» le disse. La Custode ci pensò su un attimo e poi acconsentì.

Prepararono il campo, Lili e Kyla andarono a raccogliere legna e quando tornarono non erano sole. «Ma ... non è la sorella di Lèan?» disse Fergàs non appena vide la giovane in mezzo alle loro compagne. «Sì, è Ive! Ma cosa ci fa in mezzo a questi boschi? Il castello è lontano da qui» confermò Gwen.

«Presto lo sapremo.»

Ive si reggeva a stento in piedi, sorretta da Lili e Kyla. Aveva un aspetto cadaverico; bianca come un cencio, gli occhi gonfi come quelli di chi non ha conosciuto altre che lacrime, l'aria terrorizzata.

Giunte alla radura le due giovani non riuscirono più a tenerla in piedi e la fanciulla cadde a terra svenuta.

«Presto un po' d'acqua!» urlò Evy. Poi, la scrollò delicatamente. «Svegliati!»

Ive aprì gli occhi, era spaesata. Bevve un po' d'acqua e si tirò su. All'inizio non capì dove si trovava. «Do...dove sono?» Poi, guardandosi intorno la colse ancora una volta il terrone. «Cosa volete voi da me?»

«Le domande qui le facciamo noi, cosa ci fai tu qui?» le rispose Evy. «Io... non me lo ricordo, credo di essermi persa e poi qualcosa mi è caduto in testa e non ricordo più niente, forse sono caduta.»

«Ti abbiamo trovata nel bosco, eri terrorizzata e spaesata, chiedevi aiuto» le rispose Lili.

«Oh, sì... è vero» disse Ive incupendosi.

«Avanti parla, dove sono le tue guardie? Sei da sola?» le chiese Evy. «Sì! Sono scappata, non ne potevo più... io... non ho più nessuno, sono sola al mondo ormai» disse ancora, scoppiando in un pianto rotto e disperato.

«Non vorrai mica dirci che ti hanno cacciato?!» le chiese Dragos scettico.

«No, non mi ha cacciato lei, ho scelto io di andarmene. Quello non era il mio posto, non lo è mai stato... o meglio non lo è più da quando mio padre...»

«Bene tu vieni con noi adesso» tagliò corto Evy.

«Ma cosa dici?» protestarono le due sorelle.

«Ho cambiato idea, partiamo subito. Ive vieni con me.»

Tolse a Ive il mantello e le prese la sacca da viaggio. «Fergàs, Dragos prendete questi oggetti, sporcate di sangue il mantello e gettatelo nel burrone più vicino, o nel fiume, sparpagliate gli oggetti contenuti in questa borsa nel bosco. Da questo momento Ive è ufficialmente morta tragicamente mentre cercava di fuggire» i due annuirono e corsero ad eseguire gli ordini impartiti.

Non appena furono di ritorno partirono.

*

Lèan lanciava ordini urlando rabbiosa a più non posso. «Come le avete permesso di fuggire? Incompetenti! Dovete trovarla costi quel che costi!»

In quel momento entrò Exitium. «Brutta faccenda mia cara, davvero una brutta faccenda...» disse. Insieme a lui due soldati che depositarono ai piedi di Lèan dei vestiti insanguinati.

«Questi sono gli effetti di vostra sorella, i soldati li hanno trovati nel bosco, a ridosso di un fiume, sotto una scarpata».

Lèan perse le parole, rimase per pochi istanti immobile. Trattenendo il fiato, fissò gli oggetti una volta appartenuti a Ive. Poi prese la parola, quasi sibilando disse: «Un mantello insanguinato trovato in un burrone... è tutto quello che mi resta di lei. Deve essere caduta nel fiume, probabilmente è annegata» gli occhi di Lèan si fecero scuri e la sua pelle ancora più pallida.

«Qualcuno pagherà per la sua morte!»

Zenaide entrò nella stanza. Da giorni ormai cercava Jona, chiedendo dove si trovasse il suo servo prediletto. Lèan la fulminò con lo sguardo. «Voi! Abbiate un minimo di rispetto.»

«I miei soldati hanno trovato vostra sorella, o meglio quello che ne resta, non vedo perché agitarsi tanto. Io ho bisogno di nutrirmi, se volete posso farlo con voi... ci sono esigenze che hanno la priorità! Se io non sono in forze non lo sono nemmeno i miei uomini.»

Lèan sghignazzò. «Il servo è scomparso da giorni ormai, trovatevi qualcun altro.»

Zenaide sorrise maliziosa, ammiccando a Lèan.

Lèan stava per riprendere la parola quando fu nuovamente interrotta. «Mia signora... Le truppe nemiche si sono accampate ai nostri confini», era un soldato arrivato di corsa dalla cima della torre. Zenaide guardò l'uomo appena entrato nella stanza, i suoi pensieri erano cristallini anche senza il bisogno di leggerli: "Carne fresca". Si avvicinò a lui e se ne nutrì.

Lèan, disgustata, distolse lo sguardo e andò alla finestra. «Come hanno fatto a raggiungerci così in fretta?» chiese a Exitium.

«Non ha molta importanza a questo punto. Date disposizioni affinché i vostri uomini si preparino, date ordine di portarli alla piana verde.»

LA NOTTE CHE AVVOLSE IL MONDOWhere stories live. Discover now