CAPITOLO 7: UNA CUSTODE

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«Raccontamela ancora Evy! Per favore... prometto che poi andrò a dormire» le disse Aishling con occhioni imploranti. Gli occhi erano l'unica cosa che s'intravedeva da quella montagna di coperte sul letto. Evy rise, la piccola cresceva ogni giorno di più e più cresceva più le ricordava la madre. Aishling era molto esile, ma i suoi lineamenti tradivano quello che un giorno sarebbe stato il volto di una donna dura e decisa.

«Aishling è una storia davvero lunga, ti addormenterai a metà, se non addirittura all'inizio, anzi non è neanche una bella storia...»

«Non è vero! Prometto che non mi addormenterò e che non te lo chiederò più!» Non sapeva di essere una principessa, ma aveva una caparbietà regale; Aishling aveva otto anni, cresceva forte e in salute, in una famiglia che non era la sua ma l'amava come se lo fosse.

Evy l'accontentò. «E va bene piccola rompiscatole, vedi le Custodi sono guerriere fortissime che proteggono le persone buone e le guidano verso la giusta direzione da seguire. Loro nascono da alberi speciali che ... Aishling?»

La bambina tirò un lungo sbadiglio. «Hai ragione Evy, non credo che riuscirò a sentirla tutta...»

Evy scoppiò a ridere dicendole. «Vedi? Buonanotte».

«Evy secondo te posso diventare una Custode anche io un giorno?»

«Non credo che sia possibile tesoro.»

«MA IO LO VOGLIO!»

«Aish, la tua strada è così lunga ancora, chissà quali sorprese incontrerai lungo il tuo cammino, un mese fa volevi diventare un soldato come tuo fratello per esempio...» La bambina si addormentò dopo un altro lungo sbadiglio, Evy rimase lì a guardarla qualche minuto e poi uscì.

"Voglio essere una Custode come te..." Evy ripensava a queste parole. Se solo Aishling avesse conosciuto la sua storia, forse non avrebbe voluto essere come lei. Evy non era una Custode come le altre, anche se alla nascita aveva comunque un albero luminoso sul braccio sinistro. A Nèimey si era intrufolata, fingendo di uscire da un albero non ancora pronto a generare una Custode; riuscendo ad ingannare l'Ordine ammettendo di non essere ancora del tutto sviluppata, si era fatta conoscere come apprendista, diversa dalle sue compagne in realtà già ben formate. 

Nonostante il suo trucco, in molti sospettavano che la sua storia non fosse vera, e che lei fosse in realtà la figlia di quella Custode scomparsa da anni, e condannata a morte proprio in concomitanza con il suo arrivo a Néimey. Si chiamava Eleanor, era stata accusata di aver avuto una relazione segreta con un suo protetto, un re del sud ma nessuno lo sapeva con certezza, si vociferava anche che i due si fossero sposati; la Custode scomparve per circa un anno e al suo ritorno gli anziani la condannarono alla perdita dell'immortalità e alla prigione a vita, finché un decennio più tardi l'Ordine si riunì votando per la condanna a morte.

Per anni Evy aveva nascosto i suoi poteri, decisamente più forti rispetto a quelli di una normale Custode, fingendo di addestrarsi e lavorare il doppio per mettersi in pari. Eppure, era la più potente tra tutte e oggettivamente la più bella: aveva lunghissimi capelli castani, i suoi occhi erano grandi e chiari, come due specchi d'acqua il cui colore passava dall'azzurro al verde, cambiando tonalità come il mare in base alla luce che vi si rifletteva, le guance erano color rosa pallido, le labbra poco sottili e carnose invece ricordavano il colore delle rose. Il suo viso armonico incantava chiunque si soffermasse a guardarlo, infatti, sorriso e sguardo erano i suoi punti di forza. Era alta, non aveva una corporatura esile dato che nella realtà era cresciuta nei boschi, le spalle erano larghe e dalla curvatura dolce ma proporzionate come il resto del corpo; era in grado di sopportare sforzi fisici pesantissimi e aveva un'elevata soglia del dolore.

Il suo aspetto esteriore ingannava su ciò che era in realtà il suo carattere; aveva un temperamento tranquillo sì ma non tollerava le ingiustizie, le prepotenze, gli abusi: e così molte volte reagiva in maniera troppo impulsiva. Era decisa, forte, oltremodo testarda e orgogliosa, dotata di grandi doti persuasive, molto astuta ed intelligente, era praticamente impossibile raggirarla, la sua maledizione (così la definiva lei) era quella di conoscere sempre la verità. Si definiva un'indagatrice dell'animo umano, preferiva guardare nel cuore e nell'anima di chi aveva di fronte senza mai cedere alle apparenze, la sincerità e la lealtà erano i suoi primi principi; mentre aiutare il prossimo era diventata nel corso del tempo la sua missione. Eseguiva i suoi doveri in modo impeccabile, aveva un grande cuore e non sarebbe stata in grado di fare del male a nessuno che non lo meritasse, sfogava la sua rabbia sui malvagi e negli ultimi anni aveva dato disperatamente la caccia a Exitium.

Nella realtà dei fatti era arrivata a Néimey in incognito, aveva viaggiato insieme a degli artisti di strada che aveva conosciuto alla corte di suo padre, Edlyn re di Adalìf, terra dei mari del sud. Solo con Rose non tenne il segreto. Infatti, strinse immediatamente un forte legame con lei, confidandole la sua storia. Presto le sue grandi capacità la elevarono di grado, ottenendo così gli incarichi più importanti e pericolosi; quando poi Rose sposò il re, Evy ebbe l'incarico di proteggerli e comandare il loro esercito.

"Decisamente non vuoi essere come me" penso Evy lasciando la camera di Aishling.

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