CAPITOLO 27: CACCIA AL MAGO

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«Ancora non capisco perché non abbiamo raggiunto gli altri ad Adalìf!» disse Sive imbronciata, cavalcando un po' più a rilento rispetto alle altre due.

«Lo capirai quando sarà il momento» le rispose Shayla seria.

«Scusa sorella, dimmi almeno che hai avvisato di questa nostra piccola deviazione» le disse Sioned.

«Non proprio...» le rispose Shayla.

«Fantastico...» commentò ironica.

Era ancora notte quando Shayla le aveva bruscamente svegliate dicendo loro di vestirsi in silenzio e in fretta, e ora il sole brillava alto nel cielo. Stavano vagando senza meta da ore per le Terre Dimenticate. Shayla le aveva trascinate a caccia senza che le sue compagne lo sapessero. «È qui vicino, lo sento...» disse tra sé e sé.

La notte prima era stata svegliata da un sogno, o meglio una visione: Sharx era stato scacciato e vagava senza meta per le Terre Dimenticate. Se quello che aveva visto era vero, stava succedendo tutto in quel momento e presto lo avrebbero incontrato.

Quello era il momento giusto per colpirlo e vendicare finalmente la vita di sua madre.

«Di qua!» disse uscendo dal sentiero.

«Si può sapere dove stiamo andando?» chiese Sive esasperata.

«Siamo quasi arrivate, sta' tranquilla!» addentrandosi nel bosco arrivarono nei pressi di una radura: lui era lì.

Scrutava il cielo parlottando fra sé e sé.

«Eccolo lì! Sharx, che tu sia maledetto!» bisbigliò Shayla, «Ora pagherai il tuo debito di morte per aver preso la vita di nostra madre.»

«Aspetta un momento, quello è ...?» la bloccò Sioned.

«Esatto! Proprio lui, in carne e ossa» disse Shayla con gli occhi stracolmi di vendetta.

«Dico ma sei impazzita? Non possiamo affrontarlo da sole! È PERICOLOSO» bisbigliò alterata.

«Sorella è giunto il momento di vendicare ciò che c'è stato portato via.»

La discussione era solo tra Shayla e Sioned. Sive era in silenzio, ammutolita e pensierosa. «Non sembra essersi accorto di noi... nostra sorella potrebbe aver ragione Sioned, è la nostra occasione.»

«Non essere sciocca! È una follia volerla cogliere! Ci metteremo in pericolo e con noi tutti!» Shayla scosse la testa.

«Non sarà mai lo stesso pericolo che correremo lasciandolo vivo e libero.»

«E non dimenticare che ci starà alle costole finché non avrà i nostri poteri. Potremmo rendere il sacrificio di nostra madre vano oppure vendicarla e liberare quella parte di lei che lui possiede ancora» concluse Sive.

Sioned sospirò rassegnata. L'idea di affrontare Sharx senza l'aiuto di nessuno non le piaceva, ma le sue sorelle avevano ragione. «Molto bene, dividiamoci. Shayla, vai avanti, crederà che tu sia sola e lo coglieremo di sorpresa.»

Si abbracciarono come a volersi dire addio.

«Grazie sorelle» disse Shayla. «È giunto il momento di vendicarti madre.»

Uscì dai cespugli. Inizialmente con passo incerto, poi, stringendo con la mano sinistra il suo amuleto, continuò a camminare. Il passo divenne fiero e deciso, si fermò a pochi metri da lui. «Molto bene, che cosa abbiamo qui? Uno stregone intento a compiangersi!» Sharx si voltò e non nascose il suo stupore nel vedere chi aveva di fronte. «Sono davvero colpito dalle vostre doti, siete riuscita a trovarmi nonostante io sia stato molto prudente. I vostri poteri si stanno accrescendo...» Sharx si era voltato verso di lei, scrutandola dalla testa ai piedi con sguardo impassibile.

«Avete commesso un grave errore nel venire a cercarmi, giovane e ingenua strega. Credete davvero di riuscire a portare a termine lo scopo che vi siete prefissata? Ha ha ha! Siete solo un pesce piccolo e io al momento non ho bisogno di pescare nello stagno, quando ho in pugno le carpe del lago, andate via finché siete in tempo o finirete come...»

Sharx fu interrotto dalla vista di Sive e Sioned sbucate dal nulla dalla boscaglia alle spalle della strega. La vista di tutto quel potere lo rese avido, ne sentiva il bisogno, era più forte di lui.

«Ma cos'abbiamo qui? Non siete sola. Allora avete avuto più buon senso rispetto a vostra madre, ma non servirà ad allungare la vostra vita... io credo che dovremmo continuare la nostra conversazione in privato, prima noi e poi le vostre sorelle. È da maleducati interrompersi, non credete?»

Pronunciate queste parole, Sharx avvolse se stesso e Shayla in una sfera luminosa, verde e dalla membrana spessa. Si sollevarono parecchi metri da terra, ma nonostante i tentativi delle sorelle che cercavano di colpire in tutti i modi la sfera per farla cadere, quella rimaneva in alto. Quella bolla gigante era uno scudo impermeabile alla magia che viene dall'esterno.

Sharx afferrò Shayla per il collo e sollevandola iniziò a stringere. «Cosa stavamo dicendo? Ah sì, dite pure addio alle vostre sorelle sciocca, inesperta, arrogante e giovane strega. Finalmente dopo tutti questi anni completerò la mia collezione. Non l'avevo previsto ma si è rivelata una piacevole sorpresa» disse Sharx.

«No, ti stai sbagliando» disse Shayla con un rantolo. «Sarai tu a morire, mago!» Estrasse un pugnale che portava nascosto nella manica del vestito e colpì Sharx nel fianco, ma fu lenta nei movimenti e il mago guardandola negli occhi riuscì a entrare nella sua mente. La bolla esplose, Sharx sparì e Shayla piombò a terra.

Era pallida, respirava a fatica. «Finalmente sei libera... ce l'ho fatta... libertà... mi dispiace...» Poi perse i sensi, tra le braccia delle sue sorelle che la guardavano impotenti.

«È ancora viva. Il respiro è quasi impercettibile ma c'è» disse Sive. Improvvisamente il corpo di Shayla iniziò a contorcersi e la poverina lanciò urla spaventose, ma non era cosciente. «Aiuto! No, lasciatemi stare! Lasciatemi! Qualcuno mi aiuti!» urlava disperata.

«La sta torturando! Cosa facciamo adesso?» disse Sioned angosciata.

«Dobbiamo trovare Evy» rispose Sive.

LA NOTTE CHE AVVOLSE IL MONDOWhere stories live. Discover now