Assenzio

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(prosa poetica)

A lei che nel placido e gaio sole di Luglio mi ha fatto conoscere l’amore, prima di tornare nelle lontane Terre roventi da dove veniva, dedico questo cocktail stanotte. A lei che, con le lacrime agli occhi e un sorriso artefatto dipinto sul dolce viso, mi aveva promesso con un bacio sulle labbra che sarebbe tornata…

Io la aspetto ancora. Nostalgica speranza, sovrana del mio infelice animo.

Nei boschi danzammo come lucciole di notte, colmi di vitalità. Oh, come fu devastante per me il suo sorriso ilare.

Solo nei sogni più intimi posso ancora rivederlo, un po’ sbiadito dall’effetto maledetto del tempo. Ma se chiudo gli occhi posso ancora cogliere nel vento la sua voce smielata, i nostri risi puri, cristallini, il suo canto da ninfa dei mari.

Lei era il mio Sole ridente.

Per quanto banale possa sembrare, nei suoi occhi scuri, intrichi di antichi segreti, inaccessibili per me, ho trovato la vera felicità. Nelle sue braccia sono stato accolto da un calore confortevole che mai più sono riuscito a trovare in nessun altro.

Ma lei non tornerà, l’inverno ha ucciso l’amore.

Anche l’ultima notte dell’anno la passerò solo, seppur circondato da mille genti nella mia natale Città Eterna. In abiti scintillanti e succinti gli Altri ballano sfrenati, atteggiamenti esagerati e spensierati; i loro volti sono deformati da quell’eccessiva euforia, maschere di grottesca allegria. E io sono qui, passivo lascio che le altre persone scorrano accanto a me come innumerevoli granelli di sabbia, i miei occhi hanno perso la Luce.

Dov’è ora lei?

La coscienza (ecco che si fonde con la musica rintronante, sembra che pure lei voglia ancheggiare insieme a tutti gli Altri e sciogliersi nell’atmosfera stroboscopica) ribadisce che di certo non la troverò dentro un bicchiere. Ma perché non dovrebbe essere così?

Se il mio Sole è una donna allora può anche essere una fiamma verde, liquido asprigno, intrappolata nel freddo del vetro. L’assenzio mi brucia nella gola e mi brucia nelle vene e solo per un momento è di nuovo Luglio in una notte d’inverno.

Ne voglio di più!

Bevo e bevo ancora tra la gente che urla, è iniziato il conto alla rovescia. Tre… Due… Uno…

Esplode l’incontrollabile eccitazione e incontrollato è adesso il mio stupore: magicamente tutti i volti hanno le SUE sembianze. Ho bisogno di evadere da qui, ovunque mi giri la vedo, mi sorride deliziosamente ma io so che non è davvero lei.

Perché lei non tornerà mai più.

O Fato, per quale ragione fai questo terribile scherzo al mio cuore infranto?

Gli ululi dei cani raminghi e i fantasmi delle antiche rovine di vite passate mi fanno strada mentre scappo da ogni altro essere umano. La fiamma verdastra mi brucia ancora dentro, sprigionando ad ogni passo scintille liquide e trasparenti, lacrime dai miei occhi.

Mi fermo che l’anno nuovo è cominciato da qualche minuto. Nuovi e numerosi fuochi frizzano e brillano nel cielo nero in forme spettacolari e magiche. Oro, arancione, verde, magenta, azzurro e altre mille faville coloratissime illuminano il mondo attorno a me, trasposizione del sole verde che arde dentro il mio petto.

Calore
Sole d'estate.
Assenzio
Fuoco in gola.
Nostalgia
Amori morti d'inverno.

Assenzio: sole verde
Mi ricordi gli amori estivi, ardenti.
Assenzio: fiamma verde
Mi bruci dentro in una notte di gennaio

La testa pesante scivola giù, mi addormento in un luogo che non conosco: nel sonno più profondo sogno un’alba vera, con Lei che rinasce davanti ai miei occhi insieme i primi raggi del sole nuovo.

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ᒪᗩᑕᖇIᗰᗴ ᗪI ᒪᗴTTᗴᖇᗩTᑌᖇᗩ (Aprile 2022-Luglio 2023)Where stories live. Discover now