20 - Charlie

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Sono corso a casa senza pensarci, ma mamma sicuramente non sarà ancora tornata dal lavoro. È solo che mi si era formata un'immagine in testa ed era bellissima. Eravamo io, mamma, Elijah e James. Tutti e quattro insieme che parlavamo, mamma era contenta e perciò non era più arrabbiata con me. Se mamma sapesse che anche i miei fratelli vogliono vederla sarà felice, giusto? Saremo insieme proprio come una volta e non dovrò più nasconderle niente, e lei mi vorrà di nuovo bene.

Mi fermo davanti le scale del piano terra. Certo che mamma mi vuole ancora bene, se lei è così dura con me adesso è solo per colpa mia. La faccio arrabbiare, le mento e lei mi deve punire. Va a lavoro e si prende cura di me anche se è stanca, sola e io le ho rovinato la vita. Ritorno al presente sentendo qualcuno entrare nel palazzo. È la signora Hughes con delle buste della spesa. È stata gentile con me, mi ha fatto usare il suo telefono e non ha detto a mamma della chiamata. Voglio ricambiare il favore. - P-posso aiutarla?

Lei alza un sopracciglio su di me, ho ancora la sciarpa che mi copre il livido. Mamma non ci è andata molto pesante sabato con me, ma è stato più doloroso delle altre volte perché i lividi vecchi dovevano ancora guarire. Quando colpiva su quelli faceva malissimo e ho pianto tantissimo. Devo aver dato fastidio anche alla signora Hughes che deve essersi venuta a lamentare per il baccano quando ha suonato il giorno dopo. Io ovviamente ero chiuso nello sgabuzzino e ho fatto finta di nulla. Oggi non volevo andare a scuola, neanche dai miei fratelli visto il colpo che mi ha preso di nuovo in faccia, ma avevo promesso a Elijah che ci saremmo incontrati lunedì e mi sento ancora tremendamente in colpa per non essere andato a vedere il film con lui. Non potevo di nuovo rifiutare. Ho preso un antidolorifico dal cassetto delle medicine di mamma in cucina e sono uscito stamattina. I muscoli mi hanno di nuovo iniziato a fare male nel pomeriggio, e ammetto che quando James mi ha preso per le spalle mi ha fatto male per via dei lividi. Poi ha detto della mamma e ho avuto questa idea.

- Non far cadere nulla - mi posa nella mano una busta la signora Hughes. Annuisco e porto metà della sua spesa di sopra. Non compra molto e ce l'avrebbe fatta tranquillamente da sola, ma volevo semplicemente ricambiare il favore. Poso la busta davanti casa sua, le faccio un cenno come ringraziamento e mi avvio verso casa mia. - Aspetta - mi ferma - non hai ancora finito il lavoro. Questa roba va messa a posto.

Ritorno da lei cercando di non apparire felice. Mi piace la signora Hughes. Anche se mi parla spesso in modo rude, non riesco a provare paura o timore nei suoi confronti. E mi piace stare con qualcuno, mi fa sentire meno solo, forse per lei è lo stesso. Mi fa entrare in casa e l'aiuto a sistemare la spesa nelle credenze. Se sbaglio qualche posto, lei semplicemente prende l'oggetto e lo rimette nel posto giusto. Non si arrabbia, non mi colpisce.

- La mia schiena - si lamenta mentre prende posto a tavola. Dovrei andarmene? - Tu - mi punta un dito contro mentre si gira una sigaretta spenta tra le dita - apparecchia, due persone. - Mi metto subito in moto, cerco tra i cassetti cucchiai e posate mentre la signora Hughes si alza e accende i fornelli. La casa in pochissimo tempo inizia a odorare di cibo e lo stomaco mi brontola. Ieri mi faceva troppo male la mascella per mangiare qualcosa e oggi ho buttato giù solo un toast con la marmellata. Mi pento di non essere entrato in quel locale con i miei fratelli. Mi sono troppo lasciato trasportare da quell'immagine.

- I-io vado - dico dopo aver messo tutto l'occorrente in tavola.

- E perché diavolo hai apparecchiato per due persone allora?

La guardo confuso. - I-il signor H-Hughes - immaginavo che il posto fosse per lui.

La signora Hughes sospira e mi dice di sedermi. Mi mette davanti un piatto di carne, piselli e purè di patate. Sembra buonissimo. Lei mette il suo piatto davanti a sé e inizia a mangiare. È da un sacco di tempo che non mangio del cibo fatto in casa. Con i miei fratelli andiamo sempre nei fast food. Non sapevo che potesse mancare la sensazione di sedersi al tavolo di una cucina al caldo e mangiare con un'altra persona. Quando mangio a casa da solo qualcosa di bruciato che ho cucinato io, provo sempre un senso di vuoto e solitudine.

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now