- Per lo stesso motivo per cui tu non gli hai detto che gli stavi organizzando un incontro con papà?

- È diverso - mi difendo - papà vuole vederlo.

- Ma Charlie doveva almeno sapere che forse lo avrebbe incontrato.

- Beh, pericolo scampato - sto iniziando a perdere la pazienza - quell'uomo non cambierà mai.

- Finalmente stai iniziando a capirlo - ironizza. Rimango in silenzio cercando di valutare la situazione. Se Charlie avesse organizzato un incontro con la mamma a nostra insaputa, probabilmente mi sarei arrabbiato, Elijah sarebbe stato furioso. Lui non vuole vedere la mamma, non sopporta il fatto che non si sia fatta viva tutti questi anni, e lo capisco. Ma sono sicuro che mamma ha un qualche tipo di spiegazione al riguardo, come ce l'ha papà. È nella loro testa, e vorrei tanto entrarci solo per un giorno per capire quale sia. - C'è altro? - mi chiede Elijah toccandosi le cuffie.

Guardo il letto vuoto al lato opposto della stanza rimasto intoccato in tutti questi anni. Era quello di Charlie, non abbiamo mai voluto che papà se ne sbarazzasse nel caso ritornasse a casa. È senza coperte ed Elijah lo usa come una seconda scrivania. C'è sopra la sua chitarra, cd e alcuni vestiti che bisognerebbe mettere a lavare. Ma se è il suo turno di fare la lavatrice, allora quel giorno salta. - Charlie si è divertito alla partita?

Elijah sorride ricordando qualcosa. - Tantissimo.

Sospiro, mi basta sapere questo. - Metti un po' a posto questo schifo di posto.

Elijah si sdraia sul letto. - Ma se è ancora ordinato dall'ultima volta.

Alzo gli occhi al cielo. L'ultima volta gliel'ho ordinata io la stanza. Con l'asma che aveva non potevo lasciare che respirasse anche la polvere, e gli ho dovuto pulire tutta la stanza. Gli lancio una felpa raccolta da terra. Ride credendo che stia scherzando, ma sono troppo stanco per dirgli altro. Esco dalla stanza lasciando la porta socchiusa come prima. Io e papà non gliela lasciamo mai chiudere. In caso gli venisse una crisi, riuscirei a sentirlo dalla mia stanza.

Raccolgo il borsone ed entro nella mia camera. È mia solo da due anni. Prima era lo studio di papà, poi un giorno papà ha detto di non averne più bisogno e io ci ho portato il mio letto per farla diventare la mia stanza. La casa che era piccola all'inizio, è diventata troppo grande per solo tre persone. È stato strano dormire da solo la prima notte, e ho pensato a Charlie. Condividevamo la stanza noi tre e improvvisamente a otto anni si è ritrovato solo con la mamma, in una stanza senza i suoi fratelli. Anche se la mamma avrà fatto di tutto per non fargli mancare nulla, ci sono cose che semplicemente non possono essere sostituite. E anche mamma stava vivendo un momento difficile, come poteva aiutare Charlie quando lei era la prima che avrà avuto bisogno di sostegno?

Mamma non ha mai lavorato prima. Ha incontrato papà al college e si sono sposati. Poi lei ha deciso di rimanere a casa per crescere i suoi figli e non fargli mai mancare la figura di un genitore accanto a loro. Beh, non è andato proprio come sperava. Ora tutti e tre i suoi figli sono senza un genitore, questa situazione ha gravato su tutti noi. Mi stravacco sul letto ripensando a Charlie. Quanto questa situazione ha gravato su di lui? Ripenso al suo balbettare, il quasi rifiuto della parola, il suo comportamento schivo, introverso, quasi come se avesse paura del mondo intero. Cosa hanno passato lui e la mamma? Poi ripenso al fatto che Charlie non ha un telefono, non porta dietro i soldi e indossa vestiti consumati e un po' piccoli per la sua taglia. Mi sale il panico. Cosa se lui e la mamma hanno grossi problemi economici? Cosa se la mamma non vuole aiuto dicendo che può farcela da sola? Mamma è testarda, ma metterebbe il suo orgoglio prima del benessere di Charlie?

Sento una vibrazione e caccio il cellulare dalla tasca. È 1:06 di notte, ma ho ricevuto un messaggio di Ben che dice solo: "Nessuno ha mai sentito parlare di Charlie prima" e mi si forma un groppo in gola. Da una parte sono sollevato che Charlie non sembra essere immischiato in una qualche tipo di banda pericolosa, ma dall'altra mi vorticano in testa altre domande. Dove allora Charlie si era fatto quei lividi? Chi aveva avuto il coraggio di colpirlo? Poteva rifarlo?

Ritorno da Elijah, spalanco la porta di camera sua così di getto che lui salta dal letto. - Cosa? - domanda in ansia.

Alzo il cellulare col messaggio in vista. - Ben ha chiesto ai suoi amici, nessuno sa di Charlie.

Elijah elabora per un attimo le mie parole e poi si acciglia. - Bene, ora quindi possiamo finirla di far finta che non ci sia nessun problema?

Abbasso la mano col cellulare. - Lunedì richiederò a Charlie dove si è fatto quei lividi.

Elijah annuisce. - Ci sarò anche io. - Non parlo, non voglio mettere Charlie in difficoltà, spingerlo a tal punto di scappare via di nuovo come fece Ben da me all'ultimo anno delle medie, poco prima di entrare alle superiori. Soffrivo ancora per mamma e Charlie che erano andati via, non potevo sopportare di vedere Ben cadere sempre più in basso a causa di quella ferita al ginocchio. Insistetti così tanto con lui che un giorno semplicemente tagliò ogni legame con me, e quando ce lo riprendemmo era già troppo tardi. - James - mi chiama Elijah, ma non mi dice altro. Dal suo sguardo però capisco tutto. Sa di cosa ho paura, ma allo stesso tempo sa che dobbiamo sapere se nostro fratello è al sicuro, avere chiarimenti e assicurarci che stia bene. Voglio chiedergli anche se lui e la mamma sono in difficoltà con qualcosa. Anche se lo imbarazzerà o non vorrà dirmelo, devo fargli capire che siamo sempre i suoi fratelli e che a noi può dire qualsiasi cosa.

Gli faccio un cenno del capo facendogli capire che ho chiarito la mia mente, che non deve temere che cambierò idea. La decisione è stata presa.

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N.A.

Ho un piccolo problema con wattpad che da alcuni giorni continua a cancellarmi le risposte ai commenti, quindi mi scuso se purtroppo non riesco a rispondervi. Spero si risolva presto il problema. Questa settimana aggiornerò anche di venerdì. Vi ringrazio tanto per la pazienza, a presto!

- Toffee Lin 🌸

Missing Brother [Completa]Where stories live. Discover now