Capitolo 48

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Quando Harry tornò in stanza vide che Severus aveva uno strano sorriso sul volto.
"Tutto bene?" Gli Chiese
"Mh? Oh sì sì" disse Severus "mi chiedevo ..." Sì fermò intimorito
"Sì?"
"Io ... No nulla"
"Puoi dirmela, lo sai"
"Ecco... Harry io..." Severus prese coraggio e disse "Harry, ti va di uscire con me in questi giorni?"
"U-uscire?"
"Uscire. Solo io e te. Un appuntamento"
Harry sorrise "certo. Appena ti sarai rimesso però. Il medico dice che ti terranno qui ancora un giorno per farti riprendere la tua massa corporea ideale e darti un alimentazione per mantenerla. Sei dimagrito molto negli ultimi mesi..."
Severus sospirò "mi dispiace averti dato tanto da pensare nell'ultimo periodo. Con 2 bambini non deve esser stato facile"
"Beh io ..." Harry sorrise "lo facevo per te. Ero convinto che un giorno saresti guarito, e vedere i bimbi che ogni sera ti aspettano davanti la porta mi rendeva felice. Significava che anche loro stavano aspettando che tu tornassi. A proposito, dove sono?" Chiese preoccupato
"Sta tranquillo. Dopo che sei uscito è arrivato Lucius. Abbiamo parlato un po', poi è andato via. Dopo di che sono passati mia madre e Alex a prenderseli. Mamma era convinta che dovessi riposare e non me li ha fatti tenere. Ha detto che se tu sei d'accordo li riporterà qui domani"
"Mi sembra ovvio che sono d'accordo. Sei il loro papà" rispose Harry
"Beh lo sei anche tu. Per loro le decisioni dovranno essere prese insieme, o no?"
"Sì, certo" Harry assunse un aria triste.
Se Severus fosse andato via, lo avrebbe sentito solo per discutere dei loro figli. Non voleva essere suo amico. Per fare cosa poi? Una stretta di mano, un abbraccio, qualche chiacchierata e non di più? E poi? Magari dover sopportare che lui faccia entrare al suo fianco una nuova persona? No, assolutamente no. Quel corpo era il suo, quelle mani le sue, i baci, le carezze l'affetto, erano suoi. O avrebbe avuto tutto, o non avrebbe avuto niente. Parlando di niente, se Severus lo avesse lasciato, lui avrebbe dovuto cercarsi una nuova casa. Il Marron era della famiglia del maggiore. Non avrebbe avuto il diritto di vivere lì.
"Harry!" Lo chiamò Severus
"Sì?"
"Io non ho ancora deciso. Chiaro?" Disse Severus a tono duro
"Come?"
"Io ancora non. Ho. Deciso. Quindi per favore smettila di comportarti come se avessi già deciso rompere con te, perché io non ho deciso ancora niente." Rispose arrabbiato
Harry rimase in silenzio per un attimo. Chinò il capo e si sedette sulla sedia vicino al letto.
"Ho paura ... E credo che sia mio diritto averne... Se vuoi un uomo super coraggio che non ha paura di perdere o di soffrire allora non sono l'uomo che cerchi. Anzi, non sono neanche un uomo, sono un ragazzo, che non ha neanche 20 anni e mi ritrovo qui e forse potrei perdere tutto quello che ho faticosamente costruito. Quindi mi dispiace per te se ho paura ma.non posso farci niente. Comportarmi così mi dà l'illusione che se mi abituo al fatto che mi lascerai, quando lo farai potrei soffrire meno. Lo so che è una menzogna che dico a me stesso ma è l'unica cosa a cui posso aggrapparmi."
Severus non riusciva dire nulla adesso. Le cose erano concentrate su di lui perché quello avvelenato era lui. Ma non stava considerando con la giusta attenzione quello che Harry stava passando. Era anche lui la sua famiglia.
Si avvicinò a lui e gli accarezzò la testa.
"Vieni qui " sussurrò e lo trascinò con se stesso sul letto.
Sì abbracciano e si coccolarono.
"Mi dispiace Harry. Mi dispiace " si scusò Severus.
"Va bene. Dispiace anche a me. È solo tutto così spaventoso."
"Lo capisco , davvero"
"Mi manchi..." Confessò Harry versando qualche lacrima.
"Sono qui " disse Severus
"No. No Sev. Mi manchi..."
L'uomo lo abbracciò e cerco di calmarlo. Harry fece per rialzarsi ma Severus lo fermò.
"Forse posso farti sentire meglio" gli sussurrò dolcemente mente gli levava la maglietta.
"Siamo in ospedale" disse Harry
"Se non urlerai , non lo sapranno" ghignò
-se il viso è l'immagine dell'anima, gli occhi ne sono gli interpreti - diceva Marco Tullio Cicerone.
Severus aveva interpretato bene il viso del ragazzo sotto di lui e continuò nel suo intento.
Harry si strinse sotto Severus e lasciò che egli lo prendesse , in tutti i sensi. Quando finirono Harry si addormentò sull'uomo, che lo strinse e si addormentò a sua volta. Harry si svegliò in piena notte e guardò Severus. Iniziò a disegnare cerchi immaginari sul petto del maggiore con il dito.
"Mi sto ricordando di tutte quelle notti in riva al mare. Noi sul tappeto in salotto, coperti solo da un lenzuolo di seta. Dormivi così quella notte, e dalla vetrata che dava sul mare entrava la luce della luna. Meravigliosa. Tu se meraviglioso. Mi sento sempre così fortunato ad averti al mio fianco . Mi ricordi anche di tutte quelle passeggiate, le carezze, i regali. Mi dispiace che tu abbia sofferto per via di quella pozione, ma almeno... Non dovrei dirlo... Ma almeno tu dipendevi da me. Non riuscivi a stare in astinenza di me e dei miei baci. Non potevi vivere senza di me. Adesso mi sembra che io ti dia quasi fastidio. Voglio che stai bene... Ma voglio anche che torni ad amarmi. Ma se essere felice per te significa eliminarmi dalla tua vita , va bene . Starò male, ma va be,ne. Mi consolerà il fatto che tu sarai felice. Mi godrò questo momento come uno degli ultimi, anche se spero di no"
Harry si stese su nuovo e in poco tempo si addormentò. Severus apri gli occhi e sospirò. Ogni parola era stata udita dall'uomo. Sì voltò verso la luna e pregò. Pregò che esse gli facesse un incanto per scoprire cos'è che provava davvero e mettere fine a quel tormento di dubbi. Che gli dicesse cosa fare in modo da finirla con questa tortura.
Sì voltò a guardare Harry e sorrise. Lo trovava così carino e così gentile. Sapeva che era un ragazzo forte ma anche molto fragile.

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