capitolo 15

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"È UNA PAZZIA" gridò Harry
"SARÀ ANCHE FOLLE MA DEVO ALMENO PROVARCI" rispose Severus
I nostri due innamorati si trovavano al centro di una discussione.
All'alba di ormai 2 mesi da quando silente aveva fatto loro visita, al vecchio preside era venuto in mente uno dei suoi piani tanto geniali quanto folli. Harry, spericolato e coraggioso Grifondoro, non aveva niente in contrario nell'esecuzione del piano, se non per un piccolo dettaglio.
Severus doveva affrontare Lily faccia a faccia. Come una specie di atto finale in cui il bene e il male si scontrano in una botta all'ultimo sangue. E questo spaventava Harry. Sua madre sarebbe stata capace di ogni cosa.
Il solo pensiero di perdere Severus lo terrorizzava. Come avrebbe fatto da solo poi? Con Alexander e un altro piccolo a cui badare. La scuola e poi un lavoro, e anche una casa, perché poi alla fine avrebbero avuto bisogno di una casa.
"Proprio tu parli! Sei il primo che si butta nel prima missione suicida che trova, e ora vuoi fare la predica a me perché ho deciso di rischiare" disse Severus
"Io ho rischiato perché non avevo niente. Non avevo una famiglia, una casa, un compagno , un figlio. Adesso li ho e non mi metterei mai in una situazione tanto assurda"
"Potrebbe salvarci!" Insistette il maggiore
" O ucciderci! O peggio: ucciderti. E lasciare me senza un uomo, Alexander e il nuovo bambino senza un padre. Albus e Minerva senza un figlio"
"Loro non sono i miei genitori "
"No ma è come se lo fossero! E devi essere molto grato per come ti hanno accudito!" Riproverò Harry
"Gli sono grato, infatti mi fido completamente di Albus" ribatté l'uomo
Harry non poté rispondere. In effetti era vero. Se gli era grato doveva fidarsi, e se si fidava doveva attuare quel piano. Silente oltre alle istruzioni per Severus aveva cominciato anche che l'accusa contro Severus era caduta ma Lily stava ancora cercando per avere ciò che bramava.
Harry annuì arreso.
Severus provò ad abbracciarlo ma Harry fece un passo indietro.
"Quando dovresti andare?" Chiese Harry
"Tra 2 settimane. Nel frattempo devo allenarmi e rivedere tecniche come mi ha consigliato Albus"
Io giovane mago annuì "ok, solo le 15:00. Si cena alle 19:30. Ha tutto il tempo per cominciare "
Dopo di che sali le scale e si chiuse a chiave nella loro camera da letto.
"Papà" lo chiamò Alexander
"Alex io-"
"Non dire niente. Ti conosco e non ti biasimo per volerci almeno provare. Cerca solo di non morire, ok?"
Severus sorrise e annuì "promesso. Almeno tu me lo dai un abbraccio?"
"Certo idiota "
Alexander si fiondò tra le braccia del padre godendosi quel calore e tepore che da tempo gli era mancato.
"Forza vai ad allenarti."
"Mi fai compagnia?" Chiese Severus
"Si. Fammi prendere un libro e ti raggiungo"
"Ok"
Severus si diresse in giardino e iniziò a togliersi qualche abito per rendere il lavoro più leggero, e iniziò.
Partì con degli esercizi di controllo della magia, per sprigionarne  il più possibile ma sempre mantenendo i nervi saldi e il controllo sul flusso magico. Poi passo a delle arti più antiche. Poi arti di meditazione. Arti di combattimento. Fece scrupolosamente tutti gli esercizi, o quasi. Ci fu uno che Severus si rifiutò anche solo di pronunciare. .Alex notò lo stato irrequieto di suo padre con il foglio della lista degli esercizi in mano.
"Cosa c'è? È difficile? Non sai farlo?"
"No, so farlo. So farlo bene, purtroppo…"
"Di che si tratta?" Chiese il figlio curioso
"Di una cosa che avevo giurato a me stesso che mai e poi mai avrei rifatto"
Severus schizzò dentro come una molla e si diresse alla.porta della camera
"Harry, ti prego apri"
"Cosa vuoi?"
"Ti imploro. Apri questa porta, ho bisogno di te!"
"Per cosa? Per i tuoi esercizi? Non voglio entrarci"
"Si, è per gli esercizi ma non nel modo che pensi tu" Severus sospirò "io … ho bisogno di un tuo abbraccio. Un tuo bacio. Qualcosa per darmi coraggio, perché anche io ho paura Harry."
La porta si aprì e appena entrò Severus fece ciò che aveva desiderato fino a quel momento.
"Ti ho visto irrequieto prima in giardino. Ti osservavo dalla finestra. Cosa c'è?" Chiese Harry.
"L'ultimo esercizio. Io … non sono se riesco…"
"Di cosa si tratta?"
Severus esito "l'anatema mortale. L'avada Kedavra! Silente vuole che la uscì in caso tutte le alternative fallissero."
"Contro mia madre?"
"Si!"
"Ok".
"Ok?"
"Si. Ok! Da quando è tornata non ha creato altro che problemi. Vuole uccidermi e avere te e distruggere la nostra famiglia. Ho vissuto bene senza di lei per 18 anni , non ne ho bisogno adesso. Per me.poteva benissimo essere morta quando ci ha provato Voldemort"
In quelle parole Severus vide molta rabbia ma anche molta tristezza.
Abbracciò il ragazzo e lo tirò a sé per un bacio.
"Non rifiutate mai più un mio gesto affettuoso Harry Potter. Perché potresti spezzarmi il cuore"

Un Altro Cuore Where stories live. Discover now