10. Fidati, sarà divertente!

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Mi trovo in un bar. Le pareti sono ricoperte di specchi e fanno sembrare l'ambiente a dir poco immenso. La luce proviene da eleganti lampadari di cristallo e si riflette sugli specchi, moltiplicandosi all'infinito.

Per qualche secondo mi guardo attorno, poi i miei occhi si posano su un viso in particolare, tra tutti quelli dei clienti seduti ai numerosi tavolini.

È un ragazzo e inizialmente non capisco perché i suoi tratti mi sembrino così familiari. Lo osservo a lungo, fino ad avere un'illuminazione e a darmi dello stupido per non esserci arrivato prima: è Taehyung.

Sorrido e do un lungo sorso alla mia cioccolata calda.

All'improvviso i nostri sguardi si incrociano.
Taehyung mi fa un cenno con il capo, poi continua a parlare con un ragazzo seduto di fronte a lui, di cui riesco a vedere soltanto la schiena e la capigliatura nera.

Continuo a fissarli. Ogni tanto Taehyung mi guarda, di sfuggita, come se non volesse farlo capire all'amico con cui sta chiacchierando.

Io non smetto mai di sorridergli, ma a parte questo non mi muovo.

A un certo punto una mano si posa sulla mia spalla. Vorrei girarmi per vedere di chi si tratta, ma il mio corpo non risponde ai comandi della mia mente, perciò rimango immobile.

“Va' da lui. Che cosa aspetti?” dice una voce, presumibilmente appartenente alla persona che ha posato la mano sulla mia spalla.

“Sto aspettando Jimin”. Do un'occhiata al mio orologio da polso e noto che il mio migliore amico è in ritardo.

“Ma lui non verrà, non lo sapevi? È a letto con Namjoon”.

Corrugo la fronte. “Che cosa dici?! Jimin non farebbe mai una cosa del genere”.

“Va' dal ragazzo che ami e parlagli. Potrebbe non ricapitarti un'occasione simile”.

“Ma io non sono innamorato di nessuno!”.

Appena finisco di pronunciare queste parole, vedo che l'amico di Taehyung si alza e se ne va. Taehyung rimane seduto e con molta grazia dà un sorso al suo caffè. I nostri sguardi si incrociano un'altra volta e lui sorride, sebbene stia ancora bevendo.

Scatto in piedi e colmo la distanza che ci separa, fino a giungere al suo tavolino e lasciarmi cadere sulla sedia dove prima era seduto il suo amico.

“Sei Taehyung, giusto?”.

Lui ridacchia e annuisce. “E tu sei il ragazzo che mi ha creato”.

Corrugo la fronte e scuoto la testa. “Non è possibile”.

“Invece sì” insiste. “Questo bar è nella tua testa, lo sai? Anch'io sono nella tua testa”.

“Ma allora non posso invitarti a uscire?” gli chiedo, piuttosto dispiaciuto per ciò che mi ha appena comunicato.
I miei piani di conquista sono andati in fumo.

“No, però possiamo trovarci qui ogni volta che vorrai. Qui, nella tua mente”.

Mi sorride e per qualche secondo mi perdo a osservare le sue labbra rosee e il suo sorriso rettangolare, i suoi occhi luminosi e penetranti e i ciuffi scuri che gli ricoprono la fronte.

“Come farò a contattarti?” gli domando.

Lui si picchietta un indice contro la tempia. “Qui”.

Vorrei chiedergli spiegazioni, ma sento che il posto in cui mi trovo, il bar, la gente e perfino Taehyung stanno svanendo. Vorrei impedirlo, ma non ci riesco. Mi sento scivolare e pochi istanti dopo mi sveglio.

Rimango immobile, sotto le coperte, a fissare il soffitto. Era soltanto un sogno, però sono riuscito a rivedere Taehyung.

Vorrei che un incantesimo mi portasse di nuovo da lui; invece sono circondato solo dal buio e dal silenzio. I lampadari, l'arredamento ricercato, gli specchi e i clienti del bar sono soltanto un ricordo.

Taehyung è un ricordo.

Mi passo una mano sulla fronte e sospiro, per poi afferrare il cellulare posato sul mio comodino. La sua luce rischiara il mio viso e per un istante mi stordisce.

Entro nell'applicazione in cui si possono scrivere le note e appunto dettagliatamente sia il primo che il secondo sogno che ho fatto in cui c'era Taehyung.
Non voglio che sbiadiscano, non voglio che la mia mente li cancelli, perciò li affido alle parole scritte, che rimarranno immutate nel tempo.

Dopo aver finito mi sento sollevato, perché capisco di aver fatto il possibile per far sopravvivere il mio Taehyung.

**************

“Yoon, tu non hai idea di cosa è appena successo!”.

Jimin mi afferra per le spalle e mi gira verso di sé. I suoi occhi brillano di entusiasmo e mi è difficile non sorridere di fronte al suo stato d'animo contagioso.

È quasi finito l'intervallo. Pochi minuti fa Jimin ha lasciato l'aula per andare a salutare alcuni suoi amici ed è tornato euforico, come se quell'incontro avesse stravolto la sua intera esistenza.

Dopo gli eventi di ieri, nessuno di noi due ha più nominato Jeon Jungkook, Kim Seokjin o Kim Namjoon.

Ho raccontato al mio migliore amico ciò che ho vissuto nel bagno dei maschi e gli ho detto di aver capito che è stato lui a chiedere a Namjoon di uscire con me. Lui ha implorato il mio perdono e si è giustificato dicendo che voleva soltanto vedermi felice.

Ho percepito la sua sincerità e non ho potuto fare a meno di sorridergli e ringraziarlo per aver pensato a me. Però gli ho anche fatto promettere di non cercare di organizzarmi altri appuntamenti.

“Che cosa è successo?” gli domando incuriosito.

Nonostante tutto ciò che è accaduto in questi ultimi giorni, mi sento piuttosto spensierato quando sono insieme a Jimin.

È strano, ma non ero così felice da molto tempo.
Forse è perché ho avuto il mio primo appuntamento, anche se il ragazzo con cui sono uscito non era sincero. Forse è perché sento di essermi avvicinato a Jimin, conoscendolo meglio. Forse è perché inizio a essere contento di avere una fervida immaginazione. Forse è perché so che qualsiasi cosa accadrà nella mia vita, avrò sempre Taehyung al mio fianco, a tenermi per mano, consolarmi e sorridermi.

“Un mio amico ha organizzato una festa per sabato sera e mi ha invitato. Quando gli ho chiesto se potevi venire anche tu ha detto di sì”.

Jimin sta praticamente urlando e devo ricordargli che ci troviamo ancora a scuola.

“Allora, che ne dici?” mi domanda, saltellando su e giù per la felicità.

Vorrei essere capace di rallegrarmi come lui alla prospettiva di andare a una festa, ma ciò che provo in realtà è esattamente l'opposto.

“Ecco... non credo che verrò”.

“No, invece verrai! Fidati, sarà divertente! Non ti abbandonerò, quindi non devi temere di restare solo e non sapere con chi parlare. Saremo in mezzo a tanta gente, è vero, ma faremo finta di esserci solo noi due.
Non devi ballare, se non vuoi. Non devi parlare con nessuno, se non vuoi. Però non puoi perderti un'occasione del genere, Yoon!”.

Alla fine accetto, perché a Jimin mi è difficile dire di no.

You Aren't Real || TaegiWhere stories live. Discover now