5. Siete amici?

21 5 0
                                    

Il giorno seguente, a scuola, incontro subito Jimin, che punta su di me i suoi occhi colmi di curiosità. Mi affretto a raccontargli com'è andato l'appuntamento di ieri, senza però scendere troppo nei dettagli.

“Oh, non vedo l'ora che vi incontriate di nuovo e che tra di voi scatti qualcosa. Mi raccomando, fammi sapere tutto!”.

Annuisco, poi appoggio le guance sui palmi delle mani e fisso un punto indefinito di fronte a me.

So che il mio migliore amico si esprime in questo modo soltanto perché vuole che io sia felice, eppure le sue parole mi fanno sentire maledettamente solo.
Se non provassi nulla per questo Namjoon, come mi guarderebbe Jimin?

So di essere libero di seguire il mio cuore, eppure proprio non riesco a fare a meno di pensare alla possibilità di deludere l'unica persona che tiene veramente a me.

**************

Al cambio d'ora decido di lasciare l'aula e dirigermi verso i distributori automatici per comprarmi qualcosa da mangiare, dato che il mio stomaco sta brontolando.

Non ho fatto colazione e ciò purtroppo si ripete quasi ogni giorno. Appena mi sveglio non sento mai il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti, forse perché l'ansia di andare a scuola è troppo alta ed è come se mi tenesse le viscere strette in una morsa.

Appena mi avvicino alla zona dove gli adolescenti acquistano snack e bevande durante i cambi d'ora e gli intervalli, noto due figure familiari appoggiate con la schiena a una delle pareti dell'atrio.

Per un attimo penso di girarmi e fare dietrofront, dato che quei due non mi hanno ancora visto, ma purtroppo oggi la fortuna non è dalla mia parte.

Uno dei due, un ragazzo che si chiama Kim Seokjin, mi vede e urla il mio nome.

Il chiacchiericcio che invade l'atrio si smorza. Cerco di ignorare le occhiate che alcuni ragazzi ci rivolgono, perché curiosi di capire che cosa sta succedendo.

Tenendo il capo chino, mi avvicino a Seokjin e al ragazzo con cui stava chiacchierando fino a un attimo fa: Namjoon.

“Ehi, Yoongi” mi saluta quest'ultimo, sventolando una mano nella mia direzione.

“Ciao” mormoro. Percepisco le guance tingersi di rosso e la preoccupazione infiltrarsi in ogni angolo del mio corpo.

Non mi piace ciò che ho appena visto: Namjoon, il ragazzo con cui sono uscito ieri, che chiacchiera con il mio peggior nemico, Kim Seokjin.

“Come te la stai passando, Yoon?” mi domanda Seokjin, guardandomi con la sua solita aria di superiorità.

Le sue parole potrebbero sembrare gentili, ma il ricordo di tutti gli anni che ha passato a bullizzarmi mi fa subito capire il contrario.

Per fortuna negli ultimi mesi ha deciso di lasciarmi in pace o, meglio, è stato praticamente costretto, se non voleva che al posto delle sospensioni venisse direttamente espulso, cosa che avrebbe potuto danneggiare parecchio la sua reputazione.

Seokjin è il classico ragazzo che ha tutto, ma che proprio per questo vuole ancora di più. Se la prende con i più deboli soltanto perché è insoddisfatto di se stesso.

Mi è capitato più di una volta di delineare personaggi, nelle mie storie, con le sue stesse caratteristiche. Poter analizzare la loro complessa psicologia è l'unico modo che ho trovato per resistere alla voglia di piangere che mi assale quando ripenso agli episodi di bullismo che ho subito.

“Sto bene. Tu, invece?”.

“Mai stato meglio. Kim Namjoon in persona mi sta dando ripetizioni di matematica e fisica” dice Seokjin, per poi appoggiare una mano sulla sua spalla e guardarlo in un modo che non mi piace per niente.

Realizzo una cosa terrificante: è come se Seokjin fosse un predatore e Namjoon la sua preda.

La paura che tale constatazione mi provoca rischia quasi di paralizzarmi. Sento che prima o poi succederà qualcosa di brutto e vorrei evitarlo, ma sono troppo codardo per agire.

Namjoon mi rivolge un sorriso quasi angelico e in me si rinforza la convinzione che uno come lui non dovrebbe avere niente a che fare con uno come Seokjin, perché è come dare in pasto a un lupo feroce un tenero agnellino.

“Hai detto che d-dai ripetizioni?” domando, perché non so cos'altro dire in questo momento carico di tensione.

“Sì, ma solo agli amici”. Poi lancia a Seokjin uno sguardo d'intesa.

Non riesco a credere alle mie orecchie. Come può un ragazzo buono e sensibile come lui essere amico di un delinquente come Seokjin?

“Siete amici?” non riesco a fare a meno di chiedere. Lo stupore mi sta rendendo più loquace del solito.

“Da poco” ammette Seokjin. “Ma invece... Nam mi ha detto che ieri siete usciti insieme. Che cosa carina!”.

Il suo tono di voce mi fa venire la pelle d'oca.

Mentre lo scruto con un misto di paura e sbalordimento, Namjoon sorride e gli circonda le spalle con un braccio.

I due si guardano per un attimo e io non posso fare a meno di pensare che è come se stessero parlando con gli occhi. Rimango immobile a fissarli, escluso come sempre da ciò che accade ai miei coetanei.

Dimentico in fretta la sensazione di prima, quella che mi suggeriva che Namjoon fosse un agnellino e Seokjin un lupo feroce. In questo momento mi sembrano entrambi semplicemente lontani da me, come se non parlassimo la stessa lingua e la nostra convivenza fosse quindi impossibile.

Quello sguardo d'intesa mi ha ricordato che io non sono come loro. Io sono soltanto Min Yoongi, il ragazzo asociale, timido e insicuro che preferisce rintanarsi nelle fantasie, perché quelle sono l'unico posto dove non si sente diverso e sbagliato.

Con un nodo alla gola, li saluto e torno in classe.

Ho ancora lo stomaco vuoto, ma non ho più fame. La malinconia ha preso il sopravvento su di me e non provo più il bisogno di mettere qualcosa sotto i denti.

Torno in classe da solo, superando capannelli di studenti che sembrano identici a me, ma non potrebbero in realtà essere più diversi.

Loro ridono e scherzano, si danno pacche sulle spalle, chiacchierano e prendono la vita alla leggera. Io ho lo sguardo velato di tristezza e mi chiudo in me stesso, le spalle chine e le mani gelide, mentre provo un'irrefrenabile bisogno di fuggire e di staccarmi da questo mondo a cui non ho mai sentito di appartenere.  

You Aren't Real || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora