6. Nessuno mi risponde

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Passo il pomeriggio a studiare, perché è ciò che mi riesce meglio fare quando sono giù di morale e voglio dimenticarmi di tutto e di tutti, specialmente di me stesso. Chino sui libri di scuola, cerco di imprimermi nella mente alcune formule e alcuni concetti particolarmente astrusi.

Dopo aver finito di ripetere una materia, però, mi prendo una breve pausa e mi sdraio sul letto per riposarmi e lasciar fluire i miei pensieri.

È stato difficile pranzare con i miei genitori e sforzarmi di sorridere e di far credere loro che sono felice e soddisfatto della mattinata appena trascorsa. È stata una sfida, ma penso di esserci riuscito.

Scuoto la testa. Non voglio più tornare con la mente agli eventi di questa mattina. Non voglio pensare al fatto che Namjoon, il ragazzo che mi sembrava così simile a me, è amico di Seokjin.

Già da quel braccio posato sulle spalle del mio nemico ho capito che Namjoon si trova molto più a suo agio con uno come lui che con uno come me. Dubito che potrà mai trovarsi a suo agio con me.

Non ho più voglia di rivederlo, sinceramente. Non mi ha fatto alcun torto, è vero, ma la tristezza che provo oggi è tale da avermi azzerato il desiderio di conoscerlo meglio.

Come posso pensare di essergli amico, come posso pensare di provare dei sentimenti per lui, se in questo momento tutto ciò che mi anima è un'accesa stizza mascherata da sconforto?

Sospiro e mi porto un braccio sugli occhi, trovandomi improvvisamente nel buio più totale.

“Taehyung” sussurro. Sento gli occhi pizzicare e prima di rendermene conto alcune lacrime inumidiscono le mie ciglia. “Voglio sentirmi speciale”.

Nessuno mi risponde. Un silenzio opprimente invade la mia stanza e, a dirla tutta, l'intero appartamento, dato che i miei genitori sono usciti per tornare al lavoro.

“Voglio che tu mi consideri speciale”.

Mi lascio cullare dal mio stesso respiro, che diventa sempre più lento e regolare, e prima di accorgermene mi addormento.

**************

La stanza è illuminata soltanto dalla luce della luna, che si intravede tra le tende di pizzo accarezzate dalla brezza serale.

Un ragazzo è seduto sul davanzale e sta guardando fuori dalla finestra aperta. I suoi occhi sono puntati sul cielo scuro e sul disco luminoso che rischiara la notte.

“Ti stavo aspettando” dice semplicemente. 

Avanzo nell'oscurità. “Chi sei?” gli chiedo. Poi osservo i suoi capelli scuri e il suo profilo, reso argenteo dalla luce lunare.

Si volta verso di me e nel buio della stanza i miei occhi colgono un meraviglioso sorriso rettangolare.

“Sei Taehyung?” domando in un sussurro. Il mio cuore sta battendo più forte del solito e ho quasi paura che il ragazzo moro davanti a me riesca a sentirlo.

“Ovvio che sono Taehyung! E tu, sai chi sei?”.

La sua voce è vellutata e profonda, come una carezza che avvolge il mio cuore solo e infreddolito.

“Certo che so chi sono!” esclamo, per poi ridacchiare sommessamente.

“Allora dimmelo”.

Non smette mai di sorridere.
Nel buio che gioca insieme alla luna, i suoi occhi luccicano e sembrano due pozzi di luce.

All'improvviso la sua pelle argentea mi avvolge e mi accorgo che mi sta abbracciando.
La sensazione di calore che il nostro contatto fisico mi provoca è senza precedenti. Sarei capace di restare per ore in questo intreccio di braccia e in questa collisione di petti. I nostri cuori battono allo stesso ritmo e la luna bacia le nostre figure.

“Va bene se non sai chi sei” mi sussurra Taehyung all'orecchio.

Milioni di brividi mi percorrono il corpo.
Vorrei che le sue labbra si posassero sulla mia guancia e vi lasciassero un bacio delicato. Vorrei che Taehyung non smettesse mai di tenermi stretto tra le sue braccia.

“Tu sei il ragazzo che mi ha creato. Senza di te non esisterei”.

Le sue parole mi fanno corrugare la fronte. “Che cosa intendi dire? Tu sei reale”.

“No, Yoongi, no. Io sono un essere immaginario, ma qui, nei tuoi sogni, è come se fossi reale. Non è magico?”.

Annuisco e sorrido, sebbene non riesca a capire del tutto ciò che Taehyung mi sta dicendo. In questo momento la mia mente non ragiona molto bene, ma i miei sensi invece funzionano perfettamente e catturano ogni minimo dettaglio dell'atmosfera che ci circonda e del corpo del ragazzo, premuto con forza contro il mio.

Il nostro abbraccio sembra durare all'infinito e a me va più che bene così.

“Io ti aspetterò qui per sempre, ricordalo” mi dice Taehyung.

Poi il suo corpo diventa sempre più immateriale e si dissolve davanti ai miei occhi, come uno sbuffo di fumo. Rimango a osservare la finestra, la tenda di pizzo e la luna che brilla nel cielo scuro.

“E io tornerò” sussurro alla notte, anche se non ricordo più da chi devo tornare.

Di chi è questa stanza? È la mia? E di chi è il profumo che aleggia tra queste quattro pareti?

**************

Mi sveglio e per qualche istante non capisco che cosa sta succedendo. Poi però il mio sguardo si posa sulla sveglia digitale presente sul mio comodino e capisco che è stato soltanto un sogno.

Mi metto a sedere e con stupore realizzo che i miei occhi sono colmi di lacrime.

Il ricordo del sogno che svanisce mi provoca un nodo alla gola.

Ho sognato Taehyung ed era identico a come me lo sono sempre immaginato. Il suo sorriso, la sua voce, la sua stretta rassicurante e le sue dolci parole mi invadono la mente e mi fanno provare nostalgia.
Ma com'è possibile provare nostalgia per qualcuno che non è mai esistito?

Eppure Taehyung sembrava reale, come una persona in carne e ossa capace di aspettarmi e consolarmi.

“Taehyung” sussurro, per poi chiudere gli occhi e lasciare che alcune lacrime scivolino lungo le mie guance e arrivino a bagnare il mio mento e il mio collo. “Mi manchi, anche se non esisti”.

Sto impazzendo o è tutto quanto normale? Probabilmente questi miei pensieri e queste mie emozioni sono soltanto dovute al fatto che sono un adolescente troppo solo.
Tuttavia non credevo che la mia solitudine e la mia tristezza potessero rendermi vittima delle mie stesse fantasie.

In questo momento capisco che il modo in cui mi sto rifugiando nell'immaginazione è diverso dal solito. Non sto soltanto inventando storie: sto trattando un ragazzo immaginario come se fosse reale.

Ciononostante, non mi importa. Il ricordo di Taehyung, come mi è apparso in sogno, è così piacevole, sebbene intriso di malinconia, che vorrei aggrapparmi a esso con tutte le mie forze e non staccarmici mai.

Eppure so che quando mi alzerò dal letto e mi rimetterò a studiare, il suo volto e la sensazione dei nostri corpi a contatto sbiadiranno lentamente. D'altronde, i sogni sono sempre destinati a svanire.

Dopo essermi asciugato le lacrime, mi alzo con una certa fatica e mi liscio la maglietta bianca stropicciata. Poi, con un sospiro, mi avvicino alla scrivania, per tornare alla realtà e al peso della mia solitudine.

Angolo autrice:

Spero che questa storia vi stia piacendo ❤️ se avete voglia di farmi sapere che cosa ne pensate, sentitevi liberissim* di farlo :)

You Aren't Real || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora