4. Ti stai innamorando di lui?

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Io e Namjoon ci gustiamo un'ottima cioccolata calda e intanto chiacchieriamo del più e del meno, come se fossimo amici da sempre.

Devo dire che questo ragazzo mi fa sentire a mio agio. Mi sorride spesso e a volte, con amichevoli cenni del capo, mi spinge a continuare a dire ciò che sto dicendo. È molto bravo a conversare ed è capace di non lasciare mai che su di noi cali un silenzio imbarazzante.
Di questo gli sono particolarmente grato.

Senza che me ne renda conto è già passata un'ora e attorno a noi la luce è diminuita. Presto sarà sera e dovrei tornare a casa a studiare, perché domani ho una verifica.

Do una rapida occhiata al mio cellulare, per vedere se ho messaggi. Niente, ovviamente.

Namjoon sembra intuire che è giunto il momento di andare, poiché esclama: “È stato bello, Yoongi. Spero che tu ti sia trovato bene, perché io mi sono trovato benissimo. Dovremmo rifarlo, davvero!”.

Alzo lo sguardo dallo schermo e per qualche istante non riesco a credere alle mie orecchie.

Ha detto che si è trovato bene? Mi pare impossibile. Di sicuro sta mentendo o almeno esagerando.

“Anch'io mi sono trovato bene e anche a me piacerebbe ripetere l'esperienza”.

Namjoon sorride, riducendo gli occhi a due piccole fessure. Sulle sue guance spuntano le immancabili fossette, che, devo ammetterlo, sono piuttosto attraenti.

“Pago io, non ti devi preoccupare” dice tirando fuori il portafoglio.

Provo a convincerlo che non è necessario e che possiamo perlomeno dividerci la somma, ma lui non vuole sentire ragioni. È gentile, ma tutto ciò mi mette in imbarazzo, perché mi sembra di essere in debito verso di lui.

Probabilmente nota la mia espressione abbattuta, poiché si affretta a dire: “Così ho una scusa per rivederti; la prossima volta sarai tu a pagare. Contento?”.

Annuisco e sorrido, perché questo ragazzo è davvero simpatico e forse... forse gli piaccio, almeno un pochino, ma nel senso che gradisce la mia compagnia e vorrebbe diventare mio amico.
Forse lui sarà il mio sesto amico.

Pochi minuti dopo ci separiamo. Ha insistito per accompagnarmi a casa e alla fine ho dovuto acconsentire, ma poi ha ricevuto una chiamata ed è scappato via.

Tutto sommato è meglio così: meno imbarazzo.

**************

Al sicuro nella mia cameretta, mi butto a peso morto sul letto e rilascio un respiro profondo, come se per tutto questo tempo avessi trattenuto il fiato.

Poi le mie labbra si incurvano verso l'alto, al pensiero di ciò che ho appena vissuto.

Ho avuto il mio primo appuntamento, per di più con un ragazzo davvero carino, gentile e premuroso.

Namjoon è abbastanza simile a me, sotto certi aspetti. Forse è soltanto più sicuro di sé e in questo mi piacerebbe assomigliargli di più.

Chissà se mi sta pensando anche lui, adesso. Chissà se è rimasto deluso.

Sono immerso in questo genere di pensieri, quando mi arriva un messaggio da parte di Jimin. Mi metto a sedere di scatto e solo in questo momento mi rendo conto che dovrei studiare.

Me ne ero completamente dimenticato. Gli eventi di questo pomeriggio mi hanno assorbito a tal punto da far scomparire per un po' l'ansia per la verifica di domani e anche, purtroppo, il ricordo che devo ancora studiare molte pagine.

Prima di sedermi alla scrivania e impegnarmi, però, decido di visualizzare e rispondere al messaggio. Okay, i messaggi, perché nel frattempo ne sono arrivati ben quattro.

---> Jimin
Ehi, Yoon, com'è andata????

Namjoon è simpatico e carino, vero? Te l'avevo detto, ma tu non volevi ascoltarmi. Per fortuna ho insistito, eh?

Che avete fatto di bello? Non è che vi siete perfino baciati? Ahhh voglio sapere ogni dettaglio!

Ti stai innamorando di lui? Hai bisogno che ti dica quali sono i sintomi di una cotta?

I messaggi di Jimin mi fanno sorridere, perché mi immagino di averlo accanto a me a dirmi queste cose. Poi però mi rabbuio.

Non so cosa rispondergli, perciò scrivo soltanto:

È andata bene. Domani a scuola ti racconto, ma adesso devo studiare...

Invece di mettermi subito al lavoro, però, rimango qualche minuto seduto sul bordo del letto, con le dita delle mani intrecciate e posate sulle mie ginocchia. Sono piegato su me stesso, come se dovessi reggere un peso troppo grande per le mie esili spalle.

Non provo nessuno dei sintomi dell'innamoramento, quindi domani vedrò la delusione sul volto di Jimin. Sono sicuro che durerà un attimo e che poi lui mi sorriderà e mi dirà di non mollare e di vederlo di nuovo, perché ovviamente non sempre la scintilla scatta al primo appuntamento.

Sospiro e, immancabilmente, varco la soglia del mio angolo sicuro, dove non importa se provo o non provo sentimenti: il mio mondo stracolmo di fantasie.

Penso alla mia nuova storia. Penso a Taehyung. So che dovrei iniziare a delineare anche gli altri personaggi e in seguito la trama, ma Taehyung... ho bisogno di restare per un po' insieme a lui. Ho bisogno di pensare a lui e immaginarlo ancora, che mi sorride e mi guarda con i suoi occhi luminosi.

“Taehyung, forse ho trovato un amico. È simile a te: è gentile, premuroso, appassionato e molto carino. Beh, tu sei più bello, ma a me va bene così. Namjoon ha un fascino diverso.
Credo che ti piacerebbe”.

Mi accorgo di cosa sto facendo: sto parlando a un personaggio inventato da me.
Devo dire che non mi era mai successo di arrivare a questi livelli. Evidentemente per ogni cosa c'è una prima volta.

Resto ad ascoltare il silenzio che mi circonda. Osservo le pareti, il soffitto, i mobili che affollano la mia stanza e le varie cianfrusaglie disposte qua e là.

Realizzo che vorrei davvero tanto che questo silenzio venisse riempito da una voce, una voce che mi dice che è accanto a me, sempre, prima e dopo qualsiasi appuntamento, sia se le cose vanno bene, sia se le cose vanno male.

Vorrei che Taehyung avesse una voce e, se ce l'avesse, sono sicuro che sarebbe unica. Vellutata, profonda, una di quelle voci che ti avvolgono in un abbraccio e ti confortano a dismisura.

Taehyung deve essere bravo con le parole e deve essere bravo a confortare le persone. Taehyung vorrebbe che anche le altre persone spendessero un po' del proprio tempo per consolare lui, quando i suoi demoni interiori tornano a fargli visita; invece ogni volta è solo e deve essere la sua stessa forza.

“Taehyung, non temere. Un giorno arriverà qualcuno capace di consolarti. Un giorno arriverà qualcuno che ti offrirà una spalla su cui piangere. Un giorno sarai immensamente felice”.

Sto parlando al protagonista della mia nuova storia? Sì. Me ne vergogno? Un po', ma d'altronde solo io posso accedere alla mia mente. In questo posto sono davvero solo e nessuno può vedermi e giudicarmi.

Sono solo e posso decidere di parlare a qualcuno di irreale, se è ciò che mi fa stare bene.

You Aren't Real || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora