Capitolo Quarantasei

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La rossa di tira qualche pacca sul sedere per levarsi lo sporco dai pantaloni.

<<Sei stato fortissimo amico!>> Grida una voce a me troppo familiare.

Io e Serina ci giriamo all'unisono, andando ad incrociare gli sguardi di Brian, Kayden e Lucas.

Kayden spalanca gli occhi sorpreso di vederci. <<Kim? Che ci fai qui!?>>

<<Perchè non sono invitata ai vostri incontri clandestini?>> Chiedo con un sorriso amaro facendo passare il mio sguardo da Kayden a Lucas.

Quest'ultimo ha uno spacco al sopracciglio e un'occhio nero. Ha uno sguardo supplicante è impaziente, come se volesse spiegarmi tutto qui adesso, fregandosene di Kayden.

<<Prima vieni messo dentro per spaccio, poi mi rapiscono per colpa tua e dei tuoi giri loschi, e ora vengo a scoprire di questo Kayden?>> Scuoto la testa ridendo nervosamente.

<<Kim mi dispiace.>>

<<Certo che ti dispiace. Peccato che ti dispiaccia sempre troppo tardi.>> Tiro fuori il telefono. <<Chiamo la polizia.>>

Mio fratello scatta subito sull'attenti. <<Sei impazzita?! Lucas prendila!>>

Non ho il tempo di schiacciare il pulsante verde per far partire la chiamata che il biondo afferra il mio telefono e se lo infila in tasca. Poi mi prende in spalla come un sacco di patate. <<Lasciami andare stronzo!>>

<<Brian, tu porta via Serina e evita che provi a fare cazzate anche lei, Lucas porta mia sorella a casa tua, passo dopo a prenderla. Io faccio chiudere tutto e mando via gli altri.>> Dice Kayden.

<<Kayden ti odio!>> Continuo a scalciare e tirare pugni, mentre Lucas mi porta verso la sua macchina. <<Odio anche te! Mollami!>>

Lucas mi mette sul sedile del passeggero, e con la forza mi mette anche la cintura.

Si mette al volante e parte. <<Kimberly->>

<<Stai zitto perfavore.>> Dico fredda guardando fuori dal finestrino.

Il tragitto in macchina rimane silenzioso finché arriviamo a casa del biondo.

<<Kim lasciami spiegare ti prego.>>

Gli alzo il dito medio salendo le scale per arrivare in camera sua. Dopodiché chiudo la porta a chiave.

<<Kimberly cazzo!>> Lucas continua a battere sulla porta, ma dopo una decina di minuti si da per vinto.

Sospiro buttandomi sul letto, non so davvero cosa fare.

Non ho nemmeno il mio telefono per parlare con Serina.

Scatto subito a sedere quando sento dei rumori provenire dalla porta.

Vedo la serratura muoversi, e ad un certo punto cade a terra.

Lucas apre la porta con la scatola degli attrezzi in mano.

Pazzo bastardo. Ha smontato la serratura.

<<Stammi alla larga.>> Ribadisco guardandolo male.

Il biondo scuote la testa posando gli attrezzi a terra. <<Non finché mi lasci spiegare.>>

<<Sentiamo cos'hai da spiegare Lucas.>>

Il ragazzo si gratta la nuca impacciato. <<Beh in verità non ho nulla da spiegare ma sappi che non si è mai fatto male nessuno in questi incontri.>>

<<Possibile che ogni cosa che esca dalla tua bocca sia una bugia?>> Chiedo alterata. <<Mi sono informata su tutto Lucas, una ragazza mi ha raccontato cos'è successo l'anno scorso ad un ragazzo... come si chiamava? Ah si Joshua.>>

Il biondo si inumidisce le labbra. <<Vabbè mi sono dimenticato di quell'episodio. Però noi non ci siamo mai fatti male.>>

<<Non è questo il punto!>> Grido mentre i miei occhi iniziano a diventare lucidi. <<Tradite sempre la mia fiducia, mi mentite, mi nascondete cose... solo per fare cose illegali sotto il mio naso, quando io sto studiando per diventare un avvocato! Non posso chiamare la polizia perché vi arresterebbero tutti. Ma non chiamandoli non sto facendo il mio dovere da cittadina e soprattutto futura avvocatessa. Quindi vi odio tutti.>> Dico asciugandomi le lacrime.

Lucas rimane in silenzio a guardarmi.

Per scusarmi per il troppo ritardo ecco a voi un'altro capitolo!
Buona lettura lasciate tante stelline!

My brothers bestfriendWhere stories live. Discover now