50. La mia sì.

27 2 5
                                    

"Cosa?"

"Questo piatto è buonissimo", risposi poggiandolo nuovamente sul vassoio.

"Non lo mangi?"

"Non ne ho voglia e smettila di invertire i ruoli. Sono io qui che ti costringo a mangiare."

"Non fare lo stupido."

"Adesso sai cosa si prova", risi e la cosa la divertì molto.

"Come te lo sei procurato?" Chiese dopo qualche secondo di silenzio, proprio come immaginavo, era intelligente e non le sfuggiva nulla, era sempre attenta su ogni cosa.

"Aspettavo questa domanda. Ero lì, intento a puntare la pistola contro Tomàs, quando ho..-"

"Aspetta, cosa?" Spalancò gli occhi sorpresa.

"Non lo sopporto, Ellis, è sempre stato..-"

"Volevi ucciderlo?"

"Non proprio, doveva sembrare un incidente. Ma ho perso la concentrazione e quel bastardo mi ha sparato."

Era la verità, e lei era l'unica ad esserne a conoscenza.

"Sei davvero un idiota!" Alzò la voce. "Questi sono affari vostri, privati, non puoi metterli così alla luce mentre sei nel bel mezzo di un assalto, Harry, poteva andarti peggio, potevi..-"

"Quindi mi stai dicendo che prima devo pensare ad uccidere e dopo...-"

"Non sto dicendo....uff...", risi. "E il giubbotto antiproiettile, sei un idiota due volte!"

"Non ne ho bisogno."

"Ho visto", indicò la mia ferita, la quale stava cominciando a farmi male. "E se quel proiettile avesse colpito un po' più in alto?"

Quella palese dimostrazione di interesse mi fece andare in tilt, per un attimo mi ritrovai senza una risposta.

"Io non ho un cuore", risposi rinfacciandole un po' tutte le cose brutte che mi aveva detto, volevo capire il suo punto di vista.

Ed il meccanismo di autodifesa si rialzò completamente.

"Tu non hai un cervello!" Risi a quelle parole, per fortuna comprese la mia ironia, mista ad un pizzico di provocazione.

"Ti interessa?" Ma non mi bastava, avevo bisogno di sentirmele dire alcune cose.

"Mangia", voltò lo sguardo altrove, davvero infastidita.

E forse alcune cose non si rivelavano a parole.

"Non ho fame."

La sentii sbuffare, quella situazione era davvero tesa e la ferita cominciò a bruciarmi d'un tratto.

Mi sentii improvvisamente accaldato, iniziai a sudare, mi portai una mano sul viso, tentando di restare calmo.

"Harry! Che ti prende?" Domandò avvicinandosi al letto.

"Nulla, tranquilla, deve essere un calo di zuccheri."

"L'ultima volta che mi hai detto di stare tranquilla guarda in che condizioni sei finito."

"Devo solo..." mi alzai lentamente mettendomi seduto. "Cristo!"

"Non alzarti!" Mi poggiò una mano sulla spalla ed in un attimo mi ritrovai le sue mani nei capelli, intenta a raccoglierli.

In piedi davanti a me, tra le mie gambe, il dolore era come sparito, c'era spazio solo per dei brividi incontrollati, avevo il suo corpo lì davanti a me, ma senza alcun pensiero malizioso nella mia mente.

Avevo solo intenzione di abbracciarla e inconsciamente portai le mani sui suoi fianchi.

"Sei un coglione", sussurrò poggiando le mani sulle mie spalle. "Potevi farti davvero male."

Neurotic 2 Begins (One direction, Zayn Malik, Harry Styles)Where stories live. Discover now