Capitolo 2

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Il freddo autunnale intorpidisce tutta la Gran Bretagna

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Il freddo autunnale intorpidisce tutta la Gran Bretagna. Il cielo è perennemente grigio sopra di loro, le foglie sono quasi tutte cadute dagli alberi secchi e spogli del parco di Oxford e il prato sembra una distesa di rame opaco, foglie secche che colorano il pallido panorama inglese. Tutto è contornato da colori spenti e tristi e l'unica cosa che Harry ha voglia di dipingere è lontano da lui e impossibile da raggiungere.

È andato a tagliarsi i capelli, in un pomeriggio piovoso, per provare a sfuggire alla ripetitività delle sue giornate e anche perché sentiva il bisogno di un cambiamento. Adesso li porta all'indietro, in un ciuffo morbido, lasciando la sua fronte scoperta anziché farci ricadere disordinatamente sopra i ricci. Gli piacciono perché gli danno un'aria più adulta. Demi li ha approvati e questo gli basta, è lei il punto di riferimento per qualsiasi scelta riguardante il suo look. Niall ha iniziato a chiedergli casualmente informazioni su sua sorella e Harry sospetta che il biondo abbia una specie di infatuazione senza speranze per Demi, in ogni caso, non gli importa. Ha cominciato a indossare solo Yves Saint Laurent, perché tutto ciò che è francese gli sta bene addosso, ha ripreso a dipingere e non ha più parlato con Louis.

Harry è costantemente impegnato ad ottenere il massimo dei voti in ogni corso che frequenta. Essere il primo della classe risulta facile per lui visto che non ha una vita fuori dall'orario delle lezioni. È uno dei pochi studenti che è sempre puntuale, non ha neanche un'assenza, non che i docenti qui sembrino tenerne conto, e fa sempre tutti i suoi compiti senza mai copiarli da qualcun altro o farsi aiutare pagando dei tutor come fa la maggior parte dei suoi compagni.

È diventato un membro ufficiale del Felvey's, il posto dove Niall lo ha portato a prendere il tè. Lo hanno accettato appena ha detto il suo cognome, la signora non ha neanche voluto vedere l'estratto conto della sua American Express. Harry ha evitato di provare nostalgia al pensiero che una cosa del genere non sarebbe mai successa alla Soho House di Londra perché adesso non si trova a Londra. Si trova ad Oxford e questo è il miglior luogo di svago socialmente accettabile che può permettersi di frequentare tra una pausa e l'altra ai suoi doveri. Nell'ultimo mese è andato a fare colazione lì ogni mattina, perché è meno confusionario della caffetteria universitaria e ha un servizio di porcellane più bello; e lui ha bisogno di circondarsi di bellezza quando gli è possibile. A volte Niall va con lui, se si sveglia prima che Harry esca di casa. Ha l'assurdo talento di prepararsi in meno di un minuto, Harry dopo la prima volta ha smesso di esserne sorpreso, e anche se osservarlo fare pipì mentre si lavava i denti dal corridoio non è stato uno spettacolo così tanto memorabile, deve dargli atto della scaltrezza e della reattività. Niall è un buon compagno di stanza, Harry non se ne può lamentare. È sempre disponibile e gentile, si offre di fargli compagnia anche se nella maggior parte dei casi Harry non ne sente il bisogno e lo invita sempre ad un sacco di feste ed eventi sociali ai quali Harry rifiuta di prendere parte.

Quella mattina quando entra al club e fa per andare al suo tavolo una cameriera lo blocca e con un sorriso di scuse gli dice che è occupato.

"È impossibile, quel tavolo è mio", sorride Harry. Fa per superarla ma la donna lo richiama.

Golden CageWhere stories live. Discover now