1. Mi fa sentire meglio

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Tutti mi hanno sempre detto che un giorno avrei trovato qualcuno capace di capirmi veramente, qualcuno disposto a restare al mio fianco a qualunque costo, qualcuno in grado di amarmi così come sono.

Inizialmente ci ho creduto, ci ho creduto davvero, e ho continuato a sperare che una persona con queste caratteristiche esistesse realmente.

Ho aspettato che le nostre strade si incrociassero. Ho aspettato che le stelle si allineassero e che anch'io, come tutti, potessi trovare l'amore.

Non è mai successo.

Mi chiamo Min Yoongi e so che non ve ne può fregare di meno di chi io sia e di quanto la mia vita faccia schifo, ma, ciononostante, sento il bisogno di raccontarvi qualcosa di me.

Potete anche non leggere. Potete girarvi dall'altra parte e ignorarmi. Per me va bene, tanto ci sono abituato.

Se invece scegliete di restare, forse significa che anche voi vi sentite come me. Inutili, soli, abbandonati. Diversi, sbagliati.

Forse è vero che siamo tutti stelle perdute, alla disperata ricerca di una meta. Ma se è davvero così, perché non posso trovare anch'io una stella perduta e sentirmi perduto insieme a essa?

Ho una fervida immaginazione, ho fin troppa immaginazione, questo me l'hanno sempre detto tutti. Ma io che cosa posso farci? Perché dovrei cambiare, se questa caratteristica è l'unica cosa di me che apprezzo realmente?

Amo usare la fantasia per passare il tempo e sentirmi meno solo. Non ci ho mai visto nulla di sbagliato. Invento storie, invento personaggi e mondi che non esistono.
O almeno, esistono, ma solo nella mia testa.

Ho diciassette anni, ma è come se ne avessi ancora quattro, sotto certi versi, oppure sessanta, sotto altri. Di certo non mi sento un adolescente. Gli adolescenti escono con gli amici, si ubriacano, hanno sempre qualcuno al proprio fianco, fumano... Io invece resto sempre a casa mia, nella mia camera, o al massimo vado in biblioteca a studiare.

I miei genitori mi dicono sempre di farmi più amici e di socializzare, ma io, nonostante tutta la mia buona volontà, non ce la faccio.

Perché gli altri dovrebbero voler avere a che fare con uno come me? Sono sempre silenzioso e sto per i fatti miei, non sorrido quasi mai e non so stare al gioco. Il mio senso dell'umorismo fa schifo. Non me ne intendo di moda, di serie TV o di qualsiasi altra cosa possa piacere agli adolescenti del giorno d'oggi. Tutto ciò che mi interessa sono i miei pensieri, i miei problemi e le mie fantasie.

Comunque, prima ho mentito. Non è vero che non ho amici. Ne ho cinque, più o meno. In realtà un paio di loro mi salutano soltanto quando ci incrociamo per i corridoi, a scuola, quindi non so se possano essere considerati amici. E un altro paio di loro non li vedo da una vita.

Però è bello dire che ho cinque amici, no? Mi fa sentire meglio. Poco importa se sono amici veri o se sono io a far finta che lo siano.

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“Yoongi, hai scelto?”.

Alzo gli occhi dal menù e incrocio lo sguardo di colui che sono certo poter definire un vero amico. Lo conosco dall'inizio del liceo e da allora non mi ha mai abbandonato, nonostante a volte non capisco come faccia a trovarmi simpatico.

Si chiama Park Jimin ed è senz'ombra di dubbio la persona migliore del mondo. È abbastanza timido e riservato, proprio come me, quindi forse è soprattutto per questo che andiamo così d'accordo.

“Penso che prenderò una fetta di cheesecake e un caffè americano. Tu?” gli domando, per poi chiudere il menù.

Ci troviamo in un locale dove veniamo spesso dopo la fine delle lezioni. Passiamo qui per fare merenda e per distrarci un po', dopo esserci dovuti sorbire troppe ore di noia e concetti difficili.

You Aren't Real || TaegiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora