Capitolo diciotto

16 4 1
                                    

 Mentre siamo abbracciati, le mie mani sfiorano dolcemente la sua schiena, cercando di trasmettergli un po' di conforto. Aspettiamo che smetta di piangere, poi gli porgo la mano per aiutarlo ad alzarsi.

«Ti porto giù».

Dico, cercando di essere gentile.

Brancolando nel buio, raggiungiamo la camera. Lo copro con una trapunta e gli do un bacio sulla fronte.

«Ti lascio riposare».

Dico, pronta a congedarmi, ma lui afferra la mia mano, pregandomi silenziosamente di restare.

Prendo posto accanto a lui. Sembra un bambino indifeso che si è svegliato di notte dopo un brutto sogno. Si gira pancia in su, passando un braccio sul mio fianco e appoggiando la testa sul mio petto.

Rimango sveglia per un po', accarezzandogli i capelli.

Il mattino dopo, sono la prima ad aprire gli occhi. Bradley dorme ancora. Scendo scavalcandolo e frugo in cucina alla ricerca di caffè, ma non lo trovo. Mi dirigo verso il primo bar utile. Quando torno, lo trovo sveglio. Appena mi vede, sorride leggermente e abbassa lo sguardo, bisbigliando:

«Pensavo che te ne fossi andata via».

Poso i due bicchieri di caffè e il sacchettino delle brioches.

«In realtà sono andata a prendere questi. Bevi, ti aiuterà con la sbornia».

Bradley prende il suo bicchiere e lo appoggia sul tavolo. Poi si passa una mano tra i capelli e alza lo sguardo verso di me.

«Come stai?»

Sussulto a quella domanda.

«Non lo so... cioè... forse imbarazzata».

Lui passa la lingua sulle labbra:

«Cavoli, sto insieme alla figlia dell'amante di mio padre!»

«Io non vedo nessun problema... vero, potrebbe essere un problema se i nostri si dovessero lasciare, ma loro sono loro e noi siamo noi».

Bradley scoppia a ridere nervosamente.

«Se sai come fregartene, spiegamelo, io non ci riesco!»

lo guardo senza capire, o forse sto solo fingendo.

«Stai dicendo che...»

Chiudo gli occhi, cercando di trattenere le lacrime.

«Mi stai lasciando?»

ShiraWhere stories live. Discover now