CAPITOLO DIECI

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 Non gli rispondo verbalmente, ma con un sorriso di complicità entro nella vasca e mi avvicino a Shira. L'acqua fredda mi abbraccia mentre le mie mani si immergono, accarezzando delicatamente il suo fianco massiccio. Posso percepire la potenza del suo corpo sott'acqua, una sensazione che mi lascia senza fiato. Mentre mi avvicino, sento lo sguardo di Bradley su di me, è so che anche lui è lì, osservando ogni mia mossa con attenzione.

«Vieni anche tu!»

Grido verso di lui, il mio tono è giocoso ma c'è anche un sottile filo di sfida.

«Tu sei completamente pazza! Io non vengo!»

Ribatte lui, con un'espressione tra la preoccupazione e l'incredulità dipinta sul viso.

«Non ti farà nulla e poi ci sono io, dai!»

Insisto, cercando di convincerlo con un gesto della mano.

«Se mi rassicuro che non mi mangia, vengo».

Ammette, mostrando una certa titubanza ma anche una vena di coraggio.

Scuoto leggermente la testa, sorridendo divertita.

«Tu, serio mai?»

Replico, invitandolo implicitamente a lasciarsi trasportare dall'avventura.

Bradley, rimasto solo con i jeans, si tuffa e in pochi istanti è accanto a me. Ci scambiamo uno sguardo fugace, i suoi occhi azzurri incontrano i miei, e quel contatto mi fa tremare. Ma non posso arrendermi alla paura ora, devo essere forte per Shira.

«Fidati di me».

Gli dico, cercando di trasmettergli la mia sicurezza con uno sguardo intenso.

Gli prendo la mano e la guido verso il dorso di Shira, che sembra apprezzare il nostro approccio tranquillo. Il suo sguardo è pieno di meraviglia mentre accarezza l'animale con delicatezza, come se toccasse un tesoro prezioso.

«È meraviglioso».

Ammette, sorpreso dalla sua stesa audacia ma anche incantato dalla bellezza di Shira.

«Sei riuscito a ottenere la sua fiducia... Complimenti!»

o incito, orgogliosa della nostra piccola impresa e grata per la complicità che si è creata tra noi.

Continuiamo a nuotare insieme a Shira, lasciandoci trasportare dal suo movimento elegante. La stanchezza comincia a farsi sentire, ma la sensazione di libertà che provo è impareggiabile. Sentire il peso del mondo sollevato dalle spalle, anche solo per un momento, è un dono prezioso.

Usciamo dall'acqua e ci sediamo su un muretto, mentre riflettiamo sulle nostre esperienze e sui sentimenti che hanno scaturito.

«Sta soffrendo, vorrebbe ritornare in oceano»

Gli confondo, con il cuore pieno di compassione per Shira e di determinazione nel volerle dare la libertà che merita.

Bradley scuote la testa, preoccupato ma anche deciso a trovare una soluzione per aiutare l'orca.

«Secondo tua nonna è pericolosa».

Mi ricorda, cercando di mantenere un approccio razionale ma anche consapevole delle sfide che ci attendono.

Sospiriamo entrambi.

«Se solo potesse vedere con i suoi occhi».

Lascio la frase sospesa, desiderando ardentemente che qualcuno possa comprendere il suo dolore e offrirle la libertà che tanto brama.

Il tono di Bradley si fa più serio, mentre la sua espressione riflette la gravità della situazione.

«Se scoprisse che entri qui e io te lo permetto, a te al massimo richiude in casa e a me taglia... hai capito cosa?»

«In un modo o nell'altro, troveremo una soluzione».

Gli assicuro, rafforzando il nostro legame.  

ShiraWhere stories live. Discover now