{𝘥𝘰𝘳𝘢𝘺𝘢𝘬𝘪}

105 11 3
                                    

20 agosto 2008.

Noriko guardò l'orario sul suo smartphone, si accorse che era scattata la mezzanotte. Se ne stava stesa pancia sotto sul letto, con i capelli neri e rosa raccolti e attorcigliati sulla cima della testa. Osservò passivamente lo sfondo del suo telefono, una fotografia scattata qualche mese prima, un giorno in cui passarono una divertente giornata in gruppo. Comparivano, a partire da sinistra: Draken, Takemichi, Hinata, Noriko, Miyu e Chifuyu. Non aveva il coraggio di cambiare lo sfondo, come non aveva avuto il coraggio di cancellare il numero di Draken.

Ma sarebbe stata pazza ad aprire quella chat, non sapeva proprio cosa farne. Se l'avesse aperta si sarebbe ricordata dei suoi soliti modi di fare, con lei che lo tempestava di messaggi e di emoticons e lui che la ignorava e rispondeva solo a messaggi pratici o importanti.

Draken le mancava troppo.

E oggi, a peggiorare le cose, c'era anche che era il diciottesimo compleanno di Mikey. Noriko sospirò e affondò il viso contro un braccio, pensierosa.

Anche quest'anno non potrò mantenere quella promessa che gli feci due anni fa. Di esserci sempre per ogni suo nuovo compleanno. Ma non dipende da me, quindi non ho nessuna colpa, vero? È lui che non mi ha voluta più, io ci sarei stata...
.
.
.

Noriko, qualche giorno dopo quel triste pomeriggio d'inverno in cui sotto la pioggia scrosciante rivide Mikey, andò a trovare Draken a casa sua, per dirgli che lo aveva incontrato e che per questo motivo si sentiva un po' giù. Voleva condividere la notizia con qualcuno, e lui era sicuramente colui che avrebbe potuto capire meglio di chiunque altro come si sentiva.

Lui le fece strada fino in camera sua, accompagnandola lungo il corridoio di quella che era una casa di piacere. All'inizio a Noriko imbarazzava un po' andare lì, ma poi le era passata. Anzi, adesso rideva ogni volta che una porta si apriva e qualche bella e procace ragazza faceva qualche apprezzamento nei confronti dell'amico, o peggio, qualche richiesta indecente a cui lui nemmeno faceva caso e rispondeva con una serie di disarmanti "no".

Ma quel pomeriggio Noriko era giù di corda e nemmeno ci fece caso a queste piccole cose. Entrò nella camera di Draken e si fermò al centro della stanza, mentre lui si metteva comodo seduto sul letto con una gamba accavallata e la caviglia poggiata contro l'altro ginocchio.

"Allora, che è successo?"

"Ho rivisto Mikey" rispose lei, subito. Lo vide sgranare gli occhi, sorpreso.

"Nel senso che è venuto da te?"

"No, ma cosa ti salta in mente, figurati. L'ho incontrato per caso per strada, mentre rientravo a casa dal bistrot."

Draken ora la guardò un po' incerto.

"E...?"

"E niente, io non ho detto nulla e lui anche. Ci siamo superati senza neanche guardarci".

Draken si zittì, i suoi occhi scuri corsero a cercare la fotografia della Toman e quella di Emma appese sulla piccola bacheca di legno. Noriko cercò di mostrarsi forte mentre, con fare diplomatico, aprì la sua borsa alla ricerca di qualcosa.

"Per questo motivo, ho preso finalmente una decisione" disse. Tirò fuori un paio di forbici metalliche che si era portata dietro da casa. Draken aggrottò per un attimo la fronte, preoccupato.

𝚖𝚊𝚗𝚓𝚒𝚛𝚘 𝚜𝚊𝚗𝚘 𝚡 𝚘𝚌; 𝚝𝚘𝚔𝚢𝚘 𝚛𝚎𝚟𝚎𝚗𝚐𝚎𝚛𝚜Where stories live. Discover now