Capitolo 27- Spiegazioni impacciate

7.5K 677 44
                                    

Arrivammo al piano terra insieme ad altri due uomini, che si erano aggiunti durante il percorso degli ultimi cinque piani. Uscii per prima dopo che mi lasciarono gentilmente passare tra le porte metalliche dell'ascensore.

Non potevo mentire a me stessa, quello che era successo mi era piaciuto davvero tanto, ma mi sentivo incredibilmente in colpa, sentivo che c'era qualcosa di sbagliato. Lui aveva una ragazza giusto? Ed io chi ero, la patetica novellina? Ecco, non ero assolutamente nessuno, arrivavo a pensare sempre a questo.

"Megan aspettami" la sua voce arrivò chiara fino a me, decisi però di non voltarmi, accelerando invece il passo, dovevo dirgli la verità ma avevo paura di non riuscire a farlo in quel momento. "Megan per favore..." la sua voce si fece più vicina, infatti presto il mio polso fu avvolto dalle sue dita affusolate che attirarono il mio petto più vicino al suo.

"Lasciami per favore..." dissi spiazzata, spostando la sua mano dalla mia, lui mi guardò confuso osservandosi poi attorno come in imbarazzo, probabilmente non capiva il perché della mia reazione, sinceramente non c'era un vero motivo per cui avevo reagito così, era successo e basta, lui non poteva fare parte della mia vita in questo momento. Abbassai lo sguardo non riuscendo ad affrontare gli occhi che mi piacevano ogni secondo di più.

"Cos'è successo cinque minuti fa?" Domandò con tono gentile piegando leggermente la testa di lato, allora anche lui aveva sentito lo stesso. Sospirai leggermente spostando il peso su una gamba, in modo esageratamente teatrale, fingendo di essere infastidita. Si aspettava qualcosa dopo il nostro bacio, ma cosa? Non mi fidavo facilmente delle persone e percepivo qualcosa di inspiegabilmente sbagliato in lui, per quanto mi potesse piacere.

Perché Niall Horan mi iniziava a piacere.

"Mi dispiace Niall" risposi con voce sottile accennando un piccolo sorriso. Non mentii, per me era sbagliato anche se neanche io sapevo bene il perché.

"Come ti dispiace?" Si corrucciò mantenendo comunque lo stesso tono di voce dolce che ormai aveva da qualche minuto. "È stato così...perfetto" sorrise mordendosi leggermente il labbro e alzandomi il mento per osservarmi meglio negli occhi. Esitai un istante prima di parlare e probabilmente lui interpretò, questo gesto, come una negazione, infatti pose fine al contatto con il mio viso e si allontanò di più.

"Perché ora sei scappata?" Chiese con la stessa espressione che ormai aveva da qualche minuto. "Volevo solo parlare con te...." si passò una mano sul retro del collo, frustrato o probabilmente ancora molto confuso, come biasimarlo, anche io lo ero.

"Cosa ti aspetti da me Niall? Io non lo capisco davvero..." Sospirai leggermente, lui mi guardò rimanendo in silenzio per istanti esageratamente lunghi, la sua mascella si irrigidì mentre i suoi occhi scrutavano i miei incessantemente, facendomi sentire in un imbarazzo sempre più grande.

"Tu mi piaci Megan" ammise abbassando lo sguardo, non riuscii a trattenere il sorriso che spuntò sul mio viso, che sembrò ravvivare anche l'espressione del ragazzo che probabilmente lo aveva notato con la coda dell'occhio.

Quelle parole mi alleggerirono come da un peso così forte che sentivo nel petto, era così dannatamente bello sentirsi apprezzata da qualcuno. Io piacevo a Niall, e probabilmente anche io avrei saputo apprezzarlo di più, poco alla volta. Ma nel frattempo cosa avrei dovuto fare?

"So che ci conosciamo da poco, ma desidero così tanto conoscerti meglio e..." ammise, dopo che probabilmente aveva atteso una mia risposta per un po', avrei voluto poter dire lo stesso ma non ci riuscivo.

"Ma tu hai già una ragazza" lo interruppi, puntualizzando con decisione questa cosa, prima che potesse continuare con un qualche imbarazzante discorso. Lui annuì vagando con lo sguardo al di fuori delle ampie vetrate che si aprivano nell'ingresso, avevo voluto aiutarlo ma lo avevo messo solo in maggiore difficoltà, si stava sicuramente vergognando e mi sentivo male per lui.

"Io non provo più niente per Jessica" rispose prontamente con tono duro, si addolcì leggermente quando vide la mia espressione, abbassai così lo sguardo sentendo le guance andare a fuoco. "Avevo già intenzione di lasciarla da qualche settimana, poi ti ho iniziata a conoscere e..." si fermò come per constatare il fatto che lo stessi ancora ascoltando.

"E?" Lo incitai per continuare, lui scosse la testa divertito da quella che probabilmente era la mia espressione corrucciata.

"E ho capito che il destino mi stava serbando delle sorprese, sorprese che non voglio lasciarmi sfuggire..." sorrise ancora una volta, in maniera però più genuina e sincera. Deglutii rumorosamente abbassando lo sguardo a terra per l'ennesima volta incapace ti tirare fuori delle parole, o comunque di formulare una frase di senso compiuto.

"Forse è ancora presto però..." iniziai titubante alzando timidamente lo sguardo per incontrare il suo sempre più dolce. Si morse leggermente il labbro inferiore prima di scuotere la testa lentamente, come se avesse già saputo le risposte alle domande che mi tormentavano.

"Presto per cosa Megan?" Domandò velocemente marcando con decisione il mio nome. Davvero non riusciva a capirlo?

"Per questo" indicai entrambi con un gesto goffo della mano prima di continuare a parlare. "Mi parli come se ci conoscessimo da così tanto, come puoi dire che ti piaccio Niall?"

Il suo sguardo si spense all'istante, gli angoli della sua bocca si piegarono verso il basso e sul suo viso si fece spazio un'espressione delusa e, forse, leggermente malinconica. Si mosse sul posto un po' in imbarazzo prima di passarsi una mano fra i capelli sistemandoli dietro alla fronte. Osservai i suoi gesti lenti e programmati con assoluta attenzione, arrivando a capire che faceva tutto ciò per perdere tempo, come per farmi capire qualcosa.

"Pensavo l'avessi capito..." mormorò con voce roca e, apparentemente, graffiante. Mi guardò negli occhi un'ultima volta prima di voltarsi e camminare con noncuranza verso l'ascensore, che si chiuse prima ancora che potessi raggiungerlo.

Rimasi ferma sulla moquette rossa bordeaux dell'ingresso con la fronte aggrottata e le labbra increspate in una smorfia, avrei voluto inseguirlo ma non capivo cosa aveva voluto dirmi. Se avessi saputo il motivo, evidentemente non glielo avrei chiesto...

The lawyer [n.h.] (#Wattys2015)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora