Capitolo 22- Bacio improvviso

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Niall's Pov

[Flashback]

"Ti piace?" Le domandai guardando il suo sguardo sorpreso, lo sguardo meravigliato che hanno i bambini che guardano qualcosa per la prima volta, il modo in cui riescono a stupirsi per le piccole cose per noi adulti così scontate, lo sguardo che mi fece addolcire ancora di più.

"Sì molto" riportò lo sguardo da ciò che le stava attorno a me, fino ad arrivare ad incrociare i miei occhi che osservavano ogni suo più piccolo dettaglio, dal modo in cui i capelli si alzavano dalle sue spalle a causa del vento, fino a come si mordeva il labbro trattenendo un sorriso quando vedeva qualcosa che le piaceva, era davvero stupenda.

"Che c'è?" Chiese confusa capendo finalmente che il mio sguardo curioso era poggiato su di lei, ridacchiai leggermente per la sua innocenza. Mi alzai lentamente andando dall'altra parte del piccolo tavolino rotondo prendendole la mano, lei continuava a guardarmi come se fossi qualcosa di fantastico, un mostro o un supereroe, non saprei dirlo.

"Ti va di ballare Megan Hall?" Proposi alzandola dolcemente dalla sedia e avvicinandola al mio petto senza aspettare il suo consenso.

"Io...non mi pare sia appropriato, signor Horan" mi riprese staccandosi di scatto ed allontanandosi da me permettendo di guardarmi negli occhi.

Le sue parole furono corrosive, mi lasciarono come una sensazione di vuoto dentro, la guardai stupito non capendo il perché di ciò che aveva appena detto. Il suo rifiuto era quasi continuo, era come se non volesse lasciarsi andare, godere delle piccole cose che rendevano magici questi momenti.

Improvvisamente una nuova emozione si fece spazio dentro di me, qualcosa che arrivò indesiderata, derivata dal suo rifiuto che aveva colpito nel bersaglio il mio punto debole, la paura di non essere all'altezza, di non essere quello giusto per lei. Questa sensazione di odio, di rabbia, nei miei confronti si riversò completamente su di lei, senza che nessuno dei due potesse evitarlo.

"Penso che tu abbia frainteso qualcosa Megan" scattai duro, pronunciando il suo nome con voce acida. I muscoli del mio corpo si irrigidirono in sincronia, la mia mascella serrata e il mio tono graffiante la presero alla sprovvista. "È semplicemente una cena di lavoro..."

"Ma lei..." cercò di difendersi con voce flebile, i miei occhi saettarono sui suoi intimorendola e facendola tacere.

"Ha frainteso signorina Hall" ribadii dandole le spalle come a voler nascondere il mio viso, che invece urlava perdono. "Sei solo una semplice dipendente" mentii avvicinandomi al bordo dello yacht ed appoggiando le mani sulla ringhiera.

Le nocche diventarono bianche dalla forza con cui stringevo quel pezzo di metallo. Alzai lo sguardo posandolo sulla luna, l'unica cosa che sembrava illuminare il buio in cui mi trovavo.

[Fine flashback]

"Non dovresti, avevi ragione, tu sei il mio capo ed io una semplice dipendente..." Parlò ripetendo le parole che avevo usato io quella maledetta sera, le parole che avevo usato per mascherare il fatto che avessi cercato di avvicinarmi di più a lei. Il solo pensiero di un altro rifiuto mi faceva tremare, non poteva essere solo una mia dipendente.

"Non dirlo" la interruppi con una smorfia, ci fermammo entrambi accanto ad una grosso albero. "Non aumentare la distanza che ci divide già..." sussurrai subito dopo avvicinandomi a lei. I suoi occhi schizzarono velocemente sul mio viso, incontrando i miei. Sembrava intimorita dal mio comportamento, eppure io volevo solo farla sentire più tranquilla, protetta.

Mi ricordavo il tono che avevo usato sullo yacht, il modo in cui mi ero cercato di difendere quando mi ero lasciato andare troppo, mi ero lasciato trasportare dalle emozioni...

"Signor Horan..." alle mie parole si allontanò inciampando in una radice ad aggrappandosi velocemente a me, che le permisi di rimanere in piedi. Pronunciò quelle due parole con freddezza, distacco.

"Niall" la corressi, mi guardò quasi timorosa facendo un cenno con il capo e continuando a parlare, come se stesse inghiottendo le sue paure mentre scandiva con poco precisione le parole.

"N-niall" proseguì. "Non penso sia una buona idea..."

"Cosa?" Chiesi sempre più confuso appoggiandomi con un braccio al tronco possente dell'albero. Mi avvicinai al suo viso, soffermandomi a pochi centimetri da lei per osservare le sue labbra. Potevo sentire il suo respiro aumentare e percepivo una strana elettricità fra noi, avrei potuto scommettere che anche lei la sentiva.

Mi pareva impossibile che qualcuno non la potesse sentire...

Sperai con tutto me stesso che non stesse per dire quello a cui stavo pensando, non volevo rompesse quella strana sensazione che si stava formando nel mio stomaco; ma poi quelle fatidiche parole uscirono dalla sua bocca rosea, arrivandomi pungenti come una pugnalata dritta al petto.

"Lo sai b-benissimo" balbettò cercando di allontanarmi appoggiando gentilmente la mano sul mio petto, senza però, riuscire a spostarmi di neanche un millimetro. Ero incollato ai suoi occhi, non riuscivo a distoglierne lo sguardo, e capii che ancora una volta, lei, il suo viso, il suo profumo, le sue labbra, mi avevano fatto perdere il controllo, non sarei riuscito a trattenetemi ancora.

Sbatté le sue lunghe ciglia nere lentamente, e fu proprio quell'azione che scatenò in me un desiderio maggiore, mi esplose dentro inebriandomi tutti i sensi e lì capii che era troppo tardi, che non sarei davvero più riuscito a farne a meno, ogni mio sforzo sarebbe stato inutile, il mio autocontrollo era svanito.

La testa iniziava a scoppiarmi, il cuore pompava sempre più velocemente il sangue nelle mie vene, i polmoni non riuscivano ad espandersi completamente e così uscivano solo brevi respiri dalla mia bocca, sentii anche quasi cedermi le gambe. Sorrise appena abbassando lo sguardo come se si fosse accorta di quello che stava succedendo dentro di me. Le alzai il mento con l'indice per continuare a guardala negli occhi.

A quel contatto rimase immobile, come pietrificata, così appoggiai le mie labbra sulle sue, azzerando finalmente la distanza che c'era tra noi.

Non fu un bacio lungo o particolarmente intenso, le nostre bocche si sfiorarono appena, non volevo che lei fosse contraria, volevo darle la possibilità di scegliere. Ci sarebbe stato ancora tempo per un altro bacio, il futuro che ci attendeva era ancora lì, fermo; era un futuro nella quale però, avrei voluta averla al mio fianco, nella quale avrei voluto lei e nessun altra.

The lawyer [n.h.] (#Wattys2015)Where stories live. Discover now