"... Harry, ti voglio bene"

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Una settimana esatta dopo, Harry si presento a casa di Louis. Il ragazzo gli aveva detto che sua moglie lavora il lunedì, martedì, mercoledì, giovedì e sabato quindi, dato che era il terzo giorno della settimana decise all'ultimo minuto d'andare dal liscio. Erano le otto e mezza di mattina e voleva fargli una sorpresa andando da lui e cucinando con amore per L.
Sapeva gli orari di lavoro di tutti e anche che Freddie il mercoledì e venerdì rimaneva a scuola fino alle sedici.
Così arrivò e parcheggiò la macchina in giardino, dove nessuno poteva vederla e riconoscerla. Bisognava essere prudenti, sopratutto perché non avevano ancora risolto quel piccolo ma enorme problema della band.
Entrò di nascosto sapendo che L lasciava sempre la porta del retro aperta dato che era lui l'ultimo ad andare via la mattina. In casa c'era un disordine madornale che lo portò a dire parole po o raccomandate. Quel disordine, pensò, non poteva essere stato creato dai due adulti perciò gli venne in mente Fred. Sentì un gemito e si spaventò. Erano entrati i ladri? Impossibile. Louis e Eleanor non c'erano e neanche il tempo di formulare un pensiero decente che sentì qualcuno venire provenire dalla camera dell'adolescente. Cominciò ad andare avanti bel corridoio fino alla porta del giovane e timidamente, sentendo con l'orecchio due persone con il fiatone, bussò.

Nella stanza si creò il panico e i due ragazzi non sapevano cosa fare, perciò uno dei due si nascose dietro la porta; l'altro invece si mise qualcosa velocemente e poi aprì. "HARRY? Che ci-ci fai qui a- a casa mia?" H lo guardò di sbiego e poi buttò un'occhio alle spalle di F. "Emh... volevo fare una sorpresa a tuo padre, ma a quanto pare sei tu che l'hai fatta a me. Non farò domande ricorda e usare le giuste protezione e sappi che se perdi tante ore scolastiche potresti venire bocciato. Hai, avete scusa, fatto colazione?" "N-non ancora..." si guardò a destra. "Volete che vi prepari qualcosa?" "Umh... sì perfavore" "Va bene, tra cinque minuti vi voglio di là, e ricordate di mettere pure apposto, intesi?" "Va bene, ma ti prego, non dire niente ai miei." "AHAHAH perché dovrei dire a uno dei miei migliori amici e sua moglie che il loro figlio salta scuola per scopare con una ragazza? Dopo se volete vi consiglio di andare a fare un giro, così non vi scoprono. Su su a vestirsi."  Chiusa la porta si fermò qualche secondo a pensare a quello che era appena successo e andò a preparare qualcosa ai due ragazzi in camera, sperando che la ragazza sia anche carina e che però non lo riconosca, cosa poco probabile.

Dopo pochi minuti arrivò in cucina Freddie con le lenzuola in mano e H, immerso nei fornelli, dovette fare una lavatrice dato che il ragazzino non le sapeva fare e così glielo insegnò perché: "Harry, la mamma fa queste cosa e non me le vuole insegnare... ma io vorrei imparare... " Povero, pensò, perché Louis ha fatto un figlio proprio con lei mannaggia.

Fatto anche questo corse in cucina a vedere se era pronto il tutto con Freddie che gli diceva "Harry aspetta" ma era troppo tardi. Era già arrivato dove doveva e però, al posto di una ragazza si trovò davanti a sé un ragazzo moro, alto poco meno di lui, con un colore degli occhi di ghiaccio e una bocca perfetta. Il corpo snello ma pieno di muscoli e la sua felpa addosso, quella del suo merchandising. Si girò verso il ragazzo dietro di lui che iniziò a piangere ma H lo abbracciò vedendolo triste e nervoso. "è il tuo ragazzo o un tipo a casa, mh?" "I-il mio ragazzo. Ti prego, anche se so che sei pro, non dire niente al papà e alla mamma, soprattutto alla mamma." Lo lasciò andare e se ne andò dall'altro, pure lui con le lacrime agli occhi nel vedere il suo ragazzo così. "Non dirò niente a nessuno non preoccuparti". Aveva iniziato prima a dire dirigendosi dal moro e stringendogli la mano per poi precipitarsi ai fornelli. "Allora, come vi siete conosciuti se posso?" Quando Freddie e il suo ragazzo se sedettero a tavola Fred parlò: "A scuola, lui è un anno più grande di me. Compie gli anni prossimo mese- Si chiam-" "amore posso presentarmi io al mio idolo?" chiese con occhi dolcissimi al ragazzo accanto a lui ed esso rispose con certezza. "Emh... prima di tutto diciamo che Fred mi ha parlato di suo papà e tutto il resto e non ti preoccupare non dirò niente a nessuno, non ho visto niente io ahah" – roteò gli occhi ironicamente per dopo riprendere – "Comunque piacere, Erick, ho quasi sedici anni e ancora un po' amo più te che lui ahahah." "Eiii!" " AHAHAH grazie bello mio, ecco a voi la vostra colazione, penso che io non debba presentarmi, giusto?"

L'altro sorrise.

Finito di mangiare i ragazzi misero apposto il soggiorno e Freddie disse a Harry che Zayn sapeva che lui era bisessuale e, con gran sorpresa rispose solamente un "Va bene" sorridendo e facendo apparire quelle sue magnifiche fossette.

Passarono un paio d'ore e i due fidanzati uscirono di casa con soldi e telefono carico in tasca. Harry gli disse che bisogna averlo sempre almeno al 60% quando si esce di casa e a quella dritta li caricarono fino al 100%.

Il figlio di Louis prima di andare abbracciò H talmente forte che gli fecero male le braccia per poi mollare un po' la presa e dire "Grazie Harry, ti voglio bene" "Anch'io" Rispose l'altro senza pensare e poi li salutò dalla porta di casa, andando subito dopo a cucinare qualcosa per Louis. Decise di fare la pasta, che trovò nello scaffale sopra il lavello con del sugo di pomodoro e, con tutto l'occorrente fortunatamente, si mise all'opera. Durante tutti i passaggi continuava a pensare sia a Freddie sia al loro coming out proposto da Louis la settimana prima diventando sempre più confuso. In più si aggiungeva il pensiero di dire a Lou che tra tre settimane sarebbe partito per l'Italia e che ci sarebbe rimasto per due mesi dato che dovrà partecipare ad un film ambientato a Venezia. Tutto questo lo stava assillando talmente tanto che quasi dimenticò di lavare i piatti in cui avevano mangiato i due ragazzini e dato che avanzò del tempo mise ad asciugare il bucato quando sentì qualcuno girare la chiave nella serratura della porta che dava alla strada. Fece giusto in tempo ad arrivare in cucina prima che L entrò, e facendolo gli caddero i due borsoni di lavoro e aprì la bocca per lo stupore. "C-che ci f-fai A CASA MIA?" Disse come se fosse preoccupato, probabilmente che la moglie tornasse da un momento all'altro. Harry lo bloccò e lo aiutò ad entrare in casa dato che era rimasto bloccato sulla soglia e in più gli ricordò che El lavorava fino a tardi e di stare tranquillo. "Accidenti a te, Harry. E Fred? Ma... cioè... ah sì, è a scuola fino alle sedici". Si tolse le scarpe Vans e il giubbino Nike per poi andare a cambiarsi ringraziando Harry dicendogli che non serviva e che lo amava da morire, mettendosi poi in punta di piedi per baciare quelle labbra che bramava da sempre e che ogni volta lo attiravano come una calamita.

Ovviamente H aveva fatto da mangiare anche per se stesso; quindi una volta a tavola iniziarono ad ingerire quel buonissimo cibo cucinato dal più giovane. D'altronde per fare quei piatti squisiti aveva imparato dalla miglior cuoca della sua città ovvero sua madre e ricordando quando da piccolo i suoi genitori invitavano i vicino a pranzo e cena da loro ogni tanto, si mise a ridere perché lui e sua madre cucinavano per una ventina di persone e, per colpa sua perché era ancora all'inizio, succedeva sempre qualche pasticcio. Raccontò tutto a Lou che rischiò di strozzarsi con la pasta per poi cominciare a ridere. "Harry Styles un disastro ambulante in cucina? Mai sentita questa! Perché non me ne avevi mai parlato?" E si mise a ridere più di prima anche se Harry lo stava guardando malissimo. "Intanto non ero un disastro ambulante, anche se facevo le mie marachelle con la farina e tutto il resto. E non te ne ho mai parlato perché semplicemente pensavo ti avesse già raccontato mia madre TUTTA la mia infanzia ahahah". Non si poteva dargli torto, Anne e Louis infatti passavano molto tempo insieme all'inizio della band e gli ultimi due anni prima di essa sfogliando parecchi album della famiglia Styles e Twist.

Finito di pranzare litigarono per chi dovesse lavare i piatti; voleva farlo Harry ma Louis non lo accettava, aveva già fatto da mangiare ma alla fine vinse Harry con una semplice frase: "Se mi fai pulire qui, dopo ti scopo." E allora Louis accettò anche se se ne andò in salotto con il musetto di una cane bastonato e un "Ti amo scemo" da parte di H che gli fece sorridere il cuore.

tutto quello che cercavo |larry|Where stories live. Discover now