sesso

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La mattina arrivò in poco tempo, erano le 7 e con un occhio aperto e uno chiuso, la ragazza si alzò per prepararsi. Non doveva andare da nessuna parte quel giorno ma comunque doveva lavarsi e 'merda!' - pensò. Tra due giorni sarebbe stato il compleanno di suo marito e non li aveva ancora comprato il regalo. Fece veloce la doccia, colazione e una volta vestita scrisse due post-it a Lou attaccandoli sulla porta della loro camera:

 Fece veloce la doccia, colazione e una volta vestita scrisse due post-it a Lou attaccandoli sulla porta della loro camera:

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Uscì di casa diretta al centro città dove ci sono molti negozi, dai più costosi ai meno. Dai più grandi ai più piccoli e dai più colorati ai più seri.
Intanto Lou si era svegliato e alzato in piedi e, leggendo i biglietti lasciati dalla moglie, si diresse in cucina. Mangiò con calma e poi prese il cellulare staccandolo dal caricabatterie per dare il buongiorno a quello che ormai era diventato il suo pensiero fisso. Non riusciva a toglierlo dalla testa e certe volte s'immaginava cose che è meglio non dire. Ma era felice, non ci capiva più niente e questo gli piaceva.
Mentre scriveva il messaggio, lo chiamò Eleanor. Rispose ancora mezzo addormentato ed ella gli disse veloce di stare attento a che ammorbidente usare per la lavatrice che gli aveva raccomandato di fare. Finito, riattaccò mentre Louis non aveva capito molto perché parlò troppo di fretta; non riuscì neanche a risponderle. 'Beh' - pensò - 'Freddie al mattino è a scuola, El è via più o meno tutto il giorno... lo faccio venire qui!' Così, cancellò quello che gli stava scrivendo e riprese con un invito lì, in quella casa. Non ci era mai entrato e doveva sistemarla perché era tutto in disordine. Harry gli rispose dopo qualche secondo con un - va bene, almeno mi faccio un giretto. -
Mentre scrivevano arrivò in cucina il figlio che doveva partire quindi mangiò qualcosa al volo, salutò il padre e andò. I due amici si erano messi d'accordo che H. sarebbe andato a casa dell'altro alle otto e mezza. Nel frattempo Louis diventò un bravo ometto di casa; fece la lavatrice e pulì il pavimento con il cuore che gli batteva a mille per quello che gli doveva dire. Non era più abituato a fare discorsi seri con lui ed era molto agitato.
Pian piano il tempo passava , facendosi le 8.29. Harry di solito era molto puntuale e infatti - dindon - il campanello suonò e, con il cuore che gli batteva in petto, andò ad aprire la porta ritrovandoselo di fronte. Rimasero in silenzio per qualche secondo e poi L. parlò: "allora, vuoi entrare o preferisci rimanere qui fuori al freddo?" - "ah-ah, sei sempre molto divertente. Preferirei entrare ma del resto, sei tu che decidi, è casa tua." - disse in tono spiritoso l'alto, provocatorio al dire il vero. "entra dai, non voglio farti congelare... forse" - sottolineando l'ultima parola, aprì ancora di più la porta per farlo andare dentro ma, non sapendo perché, non si spostò. Harry fece due passi avanti, arrivando con il viso a pochi centimetri dal volto del moro. Si guardarono negli occhi in una maniera quasi proibita... Il più basso fece un passo indietro invitando l'alto a seguirlo. Uno dopo l'altro entrarono ancor di più in casa chiudendo la porta dietro di loro. "L-Louis.. io.. noi.." - "Harry, non preoccuparti, andrà tutto bene". Louis circondò il collo di Harry mettendosi in punta di piedi ed Harry lo prese per i fianchi stringendolo e portandolo verso di se, più di quel che era già.
Lo stavano per fare, lì in quella casa, lì dove poche sere prima aveva fatto sesso con Eleanor ma... con Harry era diverso, non si sentiva "costretto" ma bensì... non ne aveva la minima idea, sapeva solo che H. gli faceva un effetto quasi impossibile da capire.
Si spinsero fino in camera da letto, dandosi qualche tenero bacio sul collo per poi iniziare a spogliarsi con calma e voglia di esplorarsi a vicenda. Entrando nella stanza si erano tolti le scarpe, lasciandole capovolte sul pavimento. Lou tolse la maglia ad Harry, baciando il suo petto, e Harry tolse la maglia e i pantaloni a Lou cercando di farlo calmare perché non voleva sapere di staccarsi dal suo corpo. Pian piano anche i pantaloni del cantante volarono sulla sedia vicino all'armadio ed intanto i due finirono stesi sul letto uno sopra l'altro e cominciarono a far qualcosa di proibito da tutti di cui loro avevano bisogno, ma il loro non era un bisogno di quelli che lo fai una volta per eccitazione e poi basta, no, loro si cercavano, si volevano, non riuscivano a stare lontani uno dall'altro. I loro cuori avevano già capito che cos'era quello, peccato per le loro menti che ci arriveranno tardi. I loro corpi si stavano avvolgendo sempre più mentre due paia di boxer, uno di Calvin Klein e uno di Gucci, finirono ai piedi del letto.
Lou, continuando a baciare il petto di Harry, cominciò a scendere sempre più fino ad arrivare alla lunghezza di Harry, che si fece più duro di quanto non lo fosse già mentre Louis gli stuzzicava intorno ad esso con le dita, disegnando dei piccoli cerchietti sulla pelle. Poi iniziò a baciare delicatamente la punta di questo mettendolo lentamente in bocca, mentre con le mani stringeva quelle di Harry premute sulle lenzuola bianche candide. Andava su e giù, fermandosi qualche volta per leccare intorno. Con un tocco leggero ma potente H. invertì le posizioni scendendo pure lui a succhiare il cazzo duro di L. ma con più grinta, tenendo i polsi di quello sotto cui il bacino non stava fermo. Poi, dopo qualche succhiotto sul corpo di H., Lou fece prendere ad Harry del lubrificante dal cassetto del comodino e ne mise un po' sulla sua erezione e lo penetrò, gemendo insieme dal piacere, finché, rigando con le unghie la schiena di quello sotto, non venirono entrambi uno sul dorso dell'altro e uno soffocandolo nel cuscino.

tutto quello che cercavo |larry|Where stories live. Discover now