Arya

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-Cosa gli avete fatto? – Misha era diventato bianco come un lenzuolo. – Cosa sta succedendo? –

Stava impazzendo.

Quell'espressione su suo volto, la conoscevo fin troppo bene.

Sentii lo sguardo confuso dei nostri compagni puntati su me e Logan. – Che cazzo ci fa lui qui? – sbraitò Jordan.

Stavo per dire qualcosa ma Logan mi precedette. – E' stato un incidente, è entrato da solo. –

Cosa!? – No! Non è vero! –

-Allora? Perché il tuo amico è qui? – Jordan era furibondo.

-E' colpa mia, io volevo portarlo in casa dopo che si è fatto male in giardino. E' tutta colpa mia. –

Sentii Jordan imprecare mentre gli altri trascinavano Misha su per le scale. – Merda, Arya. –

-Voi l'avete rapito! – sentimmo Misha gridare terrorizzato.

Corremmo verso di loro per cercare di calmare la situazione.

Misha stava indietreggiando verso la parete con le mani nei capelli. spostò lo sguardo su di me. – Tu hai fatto quelle cose? –

-No. – dissi con voce rotta. – Io gli darò il colpo di grazia. – ammisi.

Lui si immobilizzò. – Oddio! Cosa siete voi? –

Sentii Ness sbuffare. – Senti, lo so che siete amici e tutto il resto, ma possiamo ucciderlo adesso? Rapido ed indolore. – mi pregò lei.

Lo sguardo di Misha saettò sulla mia migliore amica. – Come? Volete uccidermi? –

-Si, sai cose che non dovresti sapere. – rispose fredda Kat.

Misha stava per scoppiare in lacrime. – Non voglio morire! Non dirò nulla, vi prego. –

Quella situazione era surreale. Non era mai successo nulla del genere. Non sapevamo che fare.

-Nessuno ucciderà nessuno. – dissi. – Misha, vieni con me. –

Mi diressi verso il piano superiore, sentendo i suoi passi di lui dietro di me.

Lo feci entrare nella mia camera e richiusi la porta.

-Cosa sta succedendo? Perché quei pazzi di sotto vogliono ucciderci? Perché c'era tuo padre legato ed in una pozza di sangue? – chiese in panico Misha. – Vuoi uccidermi qui? –

-Cos...? No, certo che no! – lo tranquillizzai. Mi sedetti sul divano e gli feci cenno di seguirmi.

Con un po' di titubanza lui lo fece.

-Ascoltami, di quello che hai visto o sentito mi devi promettere che per nessuna ragione al mondo dovrà uscire da questa casa. –

Lui batté le palpebre velocemente. – I-io... -

-Promettimelo. – lo implorai. – E' per la tua sicurezza. –

Lo vidi deglutire. – Si, te lo prometto. –

Bene. Ora si passa alla parte difficile. – Immagino tu voglia sapere la verità. –

Inarcò le sopracciglia. – Mi pare ovvio. –

-Noi... non siamo giornalisti. –

Lo sentii ridere. – Mi pare ovvio questo. –

-Quando ero una bambina, dopo che scappai di casa, un uomo, il padre di Logan, decise di portarmi in questa scuola per assassini di cui era a capo. Mi addestrai insieme ad altri ragazzi. –

-Se-sei un'assassina? –

-Come Logan, Ness e gli altri. – riflettei un secondo prima di pronunciare le parole successive. – Come tua madre... -

Lui non disse nulla, ma avvertii il suo corpo irrigidirsi. – Mia madre? La conosci? –

Scossi la testa. – Lei andò via prima del mio arrivo. Ci sono molte voci su di lei. Era l'amante del nostro capo e andò via poco dopo la vostra nascita. –

-Aspetta! – mi fermò Misha. – Hai detto "vostra". La mia e di chi? –

Me ne accorsi troppo tardi di ciò che avevo appena detto. Merda! – Ehm nessuno. –

Lui mi afferrò il braccio. Mi guardò dritto negli occhi. Ogni traccia di paura era sparita. – Arya, dimmi la verità. –

Mi morsi il labbro indecisa se dirlo o no. Ormai avevo parlato. – Tua madre diciannove anni fa rimase incinta di due gemelli. Uno assomigliava a tuo padre: capelli biondi, occhi azzurri. L'altro a tua madre: capelli scuri, come i suoi occhi. –

-Lei poco dopo andò via, senza lasciare alcun tipo di spiegazione portandosi via te, lasciando tuo fratello a lui. -

-Quindi... - iniziò. – Mia madre era un sicario, mio padre il suo capo. – annuii. – Ma il capo è anche il padre di Logan. – annuii di nuovo. – Ciò significa che lui è... mio fratello? –

Annuii piano. – Non dirlo a Logan. –

-Perché? – chiese Misha.

Scossi la testa. – Non farlo, non ancora. – lo pregai.

Lui ci rifletté per qualche secondo. Poi aggiunse. – Va bene. Ma lo faccio solo per te, non mi è mai piaciuto. –

Mi venne da ridere. – Grazie. –

Non volevo dire nulla a Logan non prima di parlare con il capo, e, nel caso, gliene parlerà lui.

-Bene. Ora mi dici perché eri nel nostro giardino di notte? – chiesi dopo qualche attimo.

Lui si mise a ridere. – La zia mi aveva mandato a chiederti se domani avessi voglia di un tè con lei. –

-Mi piacerebbe ma abbiamo un lavoro da finire. – risposi. Mi sarebbe piaciuto sul serio passare un po' di tempo con loro.

Il viso di Misha divenne bianco. – Si, giusto. Non credo mi ci abituerò mai. –

Nessuno di noi ci si era ancora abituato. La nostra vita era un segreto.

Avevamo mille segreti. Alcuni belli, altri orribili. La cosa che li accomunava era che non volevamo rivelarli, o non potevamo.

Quando tornammo al piano disotto ci ritrovammo di fronte un'accesa discussione.

Quando ci videro quasi mi assalirono. – Diglielo anche tu che non possiamo lasciarlo andare tanto facilmente. – disse un Mike molto fomentato. Jordan e Ness, dietro di lui, annuirono.

-Possiamo anche farlo andare via, non è pericoloso. – ribatté Logan.

Kat mi guardò esasperata. – Ti prego fa qualcosa, non li sopporto più. –

Mi venne da ridere. Non avevamo mai litigato così in queste settimane. – Può anche andarsene. Ha promesso di non dire nulla. –

Logan esultò. – Visto! –

-Ma, il protocollo... - iniziò Ness.

La fermai subito. – Ce ne siamo sempre fregati del protocollo. – guardai il mio amico. – Puoi andartene. –

Sembrava non aspettare altro che quelle parole. Salutò velocemente mentre si fiondava verso la porta d'ingresso per poi chiudersela dietro.

academy of murderersWhere stories live. Discover now