Arya

465 12 0
                                    



I passi di una quarta persona si sentivano dietro di noi. Non dovetti neanche girarmi per capire che si trattava del mio fratellastro.

Ci stava correndo dietro, ma nessuno di noi si fermò.

-Che dobbiamo fare con lui? – chiese Mike avvicinandosi a me.

-Ignoralo. – dissi solo. – Se ne andrà da solo. –

Sta volta è il turno di Logan di avvicinarsi. – Non credo se ne andrà mai. – sussurrò al mio orecchio. Sentii un brivido per tutto il corpo. Merda, non riuscivo più a guardarlo negli occhi dalla sera prima. Quell'uomo faceva uno strano effetto su di me, e la cosa non mi piaceva.

Ma aveva ragione, Gray non sarebbe mai andato via.

Sbuffai e mi voltai. – Che vuoi? – chiesi scocciata.

-Sapere perché vi interessa tanto il ritrovamento di papà. – stavo per dire qualcosa, ma lui mi ammonì prima. – Non dire che siete giornalisti ed è il vostro lavoro, perché inizio a non credervi. –

A quanto pareva aveva ereditato i geni buoni. La perspicacia era l'unica cosa buona che avevo preso da mio padre, e, a quanto vedevo, anche lui.

-Certo che è per quello. – intervenne Logan.

Scossi la testa e incrociai le braccia al petto. Lì fuori faceva freddo e il vento gelido fece arruffare i capelli scuri di Grayson. – E, secondo te, perché ci dovrebbe interessare tanto ritrovare quell'essere? – chiesi con ari di sfida.

Lui rispose alla provocazione con un sorriso. – Non lo so, ma voglio scoprirlo. –

-Ti piace giocare al detective. – dissi. – Ti consiglio di non indagare. –

-Ma ne frego dei tuoi consigli, voglio ritrovare mio, anzi, nostro padre. –

Mi incupii. – Non è mio padre, non lo è mai stato. – dissi gelida. Potevo accettare e riconoscere lui come un mio fratello, ma non che quell'uomo spregevole fosse mio padre. Piuttosto avrei passato il resto della vita a lavorare per Bennett.

-Ti stai cacciando in qualcosa di troppo pericoloso per te, ragazzino. – lo avvertii.

Questo non sembrò intimorirlo. – Sono più grande di te. Non mi spaventano queste cose. –

Oh, mi stava piacendo sempre di più avere un fratello.

Scrollo le spalle. – Fa come vuoi, ma se muori non ti organizzo nessuno funerale. – mi rigirai verso Mike e Logan che erano rimasti in silenzio fino a quel momento, e ripresi a camminare.

Per fortuna non ci seguì più.

Portai i ragazzi in una via un po' più isolata.

-Dov'è? – chiese senza mezzi termini Mike.

-Qui vicino. – dissi senza fermarmi. In effetti, avrei pensato l'avessero portato fuori città o in qualsiasi altro posto, non in un hotel.

Ci ero rimasta un secondo quando l'avevo scoperto. E anche loro, quando videro il posto.

-Ma sono scemi? – chiese Log corrugando le sopracciglia, confuso.

-Nascondere qualcosa in bella vista funziona, certe volte. – dissi. – Altre ti fanno scoprire prima. –

Difatti, li avevamo beccati subito.

-Esattamente dove? – chiese Mike. Guardava l'albergo di fronte a noi. Un edificio bianco con un infinità di colonne e statue in marmo.

-In una delle loro stanze, non sappiamo quale. – puntualizzai.

Li portai verso i nostri compagni che erano appostati nella via accanto a quella dell'hotel. – Eccoli. – ci annunciai.

-Finalmente! – esclamò Jordan. – Dove cazzo eravate finiti? –

Risposi io per loro. – Li ho beccati a casa... di LeBlanc a fare domande al figlio e la moglie. – non avevo detto mia perché non lo era mai stata. Non avevo nessun posto da chiamare casa.

Ness sviò il discorso. – Non ce ne frega niente, ora. Andiamo a far fuori qualche testa di cazzo. – disse con un sorrisetto maligno in volto. Si sarebbe divertita tantissimo.

Il piano per recuperare mio padre era semplice e altamente rischioso.

Due di noi avrebbero dovuto infiltrarsi nell'albergo come due dipendenti e cercare il numero della stanza dei ragazzi. Una volta trovati lo comunicheranno agli altri che si metteranno alla ricerca della stanza.

Non avevamo maschere o qualcosa per coprirci il viso, quindi eravamo facilmente sgamabili.

Io ero stata incaricata di trovare la stanza sul registro delle presenze. Ovviamente, chi poteva essere il mio partner in questa missione se non Logan. Merda, era dalla notte prima che evitavo di stare con lui, e ora ci dovevo stare sola.

Tentammo di ricreare gli abbigliamenti dei dipendenti con qualcosa comprato al volo in un negozio vicino. Camicia bianca, pantalone nero e giacca. Nulla di complesso.

Entrammo nell'hotel, decisamente meno di lusso degli altri due dove eravamo stati. Ci dirigemmo verso la reception, senza soffermarci troppo a guardarci intorno, che per fortuna era vuota.

-Sbrighiamoci, torneranno presto. – disse Logan.

Annuii. – Faccio il palo, tu cerca. –

Lui fece un cenno di assenzo con la testa e si mise alla ricerca del registro.

-Senti, per quanto riguarda l'altra notte... - iniziò lui.

-Cerca e taci. – lo zittii.

Sentivo il rumore delle pagine che venivano sfogliate. Bene, almeno lavorava.

-Stavo solo cercando di capire se questa notte saresti tornata a dormire da Ness. –

Il solo pensiero di passare la notte nel suo stesso letto mi provocava una strana sensazione. Qualcosa simile al piacere.

Volevo ancora dividere la stanza con lui, ma sapevo che se lo avessi fatto andremmo oltre il bacio. Non mi fidavo di me, quando ero sola con Logan e questo mi spaventava.

-Ti ho detto di tacere e cercare quei nomi... -

Stavo dicendo quando lui mi sbucò accanto. – Trovati da un pezzo, tesoro. – disse con un sorriso da vero bastardo in volto.

Gli diedi una gomitata sul braccio. – Andiamo. – dissi avviandomi verso l'uscita.

Una volta fuori, Logan mi domanda: - Comunque, non so come tu faccia a prendere tutte queste informazioni. –

-Ti ricordi di Adrian? –

Lui ci riflettè un secondo. – Quello che ci aveva ammazzato il cocchiere? –

Annuii. – Si. In parole povere mi sono fatta dare delle informazioni da lui. – spiegai.

Lui mi guardò sbalordito. – Come? –

Mi strinsi nelle spalle. – Andando a letto con lui. –

Continuai a camminate, ma non sentivo più i passi di Logan dietro di me. Così mi girai per vedere dove fosse. Era fermo a circa un metro da me, con la bocca spalancata. – Cosa!? –

Sbuffai. – Sei diventato sordo. Ho detto che l'ho fatto con lui per avere qualche stramaledetta informazione! – ridissi scandendo meglio le parole. – Che c'è, sei geloso perché l'ho fatto con lui e non con te? –

-E se anche lo fossi? – rispose lui incrociando le braccia al petto.

Io non risposi, mi voltai e ripresi a camminare.

Dopo aver consegnato il numero della camera agli altri, rimasi sul tetto con Logan.

-Comunque, dormo da Ness. – lo informai.

academy of murderersWhere stories live. Discover now