Kepa Arrizabalaga

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"Ehi..." alzo immediatamente il viso sentendo la sua voce, smettendo di osservare il drink tra le mie mani. I miei occhi si impigliano con i suoi e il mio cuore ha un sussulto, mi do subito della stupida per questa reazione.

"Ciao..." Mi limito a dire solo questo, non sapendo cosa aggiungere. Era da un po' che non ci vedevamo, e non mi aspettavo di trovarlo qua. Pensavo fosse ancora in Spagna con la sua nuova fidanzata, non mi aspettavo che fosse già tornato a Londra.

"Sei... molto bella." commenta indicando con l'indice il vestito nero che ho addosso. Non è assolutamente niente di eclatante, è semplice e casuale, ma non posso negare che i suoi complimenti non mi lascino per nulla indifferente. "Mi dispiace, non volevo essere inopportuno." Scuote la testa dopo essersi scusato, mentre io poso il mio drink su un tavolino vuoto accanto a noi, perché temo che improvvisamente potrebbe cadermi di mano a causa delle mie mani che non vogliono saperne di smettere di tremare. Come è possibile che Kepa mi faccia ancora questo effetto?!

"Non preoccuparti, grazie per il complimento." gli sorrido leggermente, mentre lui mi continua a fissare insistentemente, come se non riuscisse a distogliere lo sguardo per nessuna ragione al mondo e pare che nemmeno gliene freghi nasconderlo. "Sei qua da solo?"

I suoi occhi scuri vengono attraversati da un'emozione che non riconosco, quasi una sorta di senso di colpa, poi muove il capo in segno di negazione. "Sono qua con la mia ragazza. Penso sia andata al bagno con le amiche." deglutisco sentendo le sue parole e all'istante sento un groppo formarsi nella mia gola. Stupidamente pensavo che mi stesse facendo dei complimenti per quale ragione? Era ovvio che ci fosse anche lei, così come era ovvio che non pensa davvero quello che dice... lui non è mai stato sincero con me.

"Capisco... beh, allora torno dai miei amici, è stato un piacere vederti, Kepa." Cerco di congedarmi subito, perché le sue parole, anche se non dovrebbe essere così, mi fanno sentire come se l'aria intorno a me stesse scarseggiando, ma lui me lo impedisce all'istante tenendo il mio polso. La sua mano destra si chiude dolcemente intorno alla mia pelle, facendomi venire i brividi, così osservo prima la sua mano e subito dopo i suoi occhi.

"Aspetta, non scappare..." Quasi mi prega, ovviamente il mio cervello gli dà ascolto all'istante, perciò i miei piedi si piantano a terra come se fossero incollati. "... hai cambiato umore, non mi piace quando lo fai. Non mi è mai piaciuto vedere il tuo sorriso spegnersi." la sua mano finisce sul mio viso e io sussulto per il suo gesto, visto che non me lo aspettavo assolutamente. Non pensavo facesse una cosa del genere sapendo che la sua fidanzata potrebbe tornare da lui da un momento all'altro.

"Non sto scappando, Kepa. Devo solo tornare dagli altri." vorrei che la mia voce fosse più convincente, ma in realtà non è così, e purtroppo lui mi conosce fin troppo bene per capire quando sono sincera o no.

"Cosa ti ha dato fastidio? Che sia qui con lei?" va dritto al sodo, mentre la sua mano continua a restare sul mio viso, incastrata tra i miei capelli. Vorrei liberarmi dal suo tocco, ma una parte di me ama il calore che emana il suo corpo, mi ricorda quando stavamo insieme e, non riuscendo a dormire, mi stringeva forte a sé... peccato che la nostra relazione fosse basata sulle menzogne.

"Perché stai facendo così?" sentendo la mia domanda, allontana immediatamente la sua mano da me, come se fosse appena tornato in sé "Non stiamo insieme da un bel po' e ti stai comportando come se ti interessasse qualcosa, mentre siamo in una discoteca piena di gente tra cui la tua fidanzata. Quale è il senso?"

Alzo leggermente la voce con nervoso, anche se l'istinto più forte è quello di scoppiare in lacrime. Perché deve farmi stare così? Sa bene cosa io provi per lui, sa bene quanto io sia perdutamente innamorata dal primo istante che ci siamo messi insieme, perché fa lo stronzo in questo modo? Pensa che illudere le persone sia qualcosa di divertente?

"Non volevo ferirti. Lo sai che quando ti sono davanti... crollo." strabuzzo immediatamente gli occhi per ciò che ha detto, mentre una risata nervosa abbandona le mie labbra. "Perché ridi?"

"Perché sei un bugiardo." ringhio a denti stretti "Lo sei sempre stato. Non te ne è mai importato nulla di me, ora sei qua con un'altra, e addirittura fingi comunque che io sia stata importante, o che lo sia ancora. Tutto ciò è ridicolo."

"Non ho mai finto con te. Sono tutte cazzate che ti hanno messo in testa gli altri. E se sto con un'altra donna, è perché tu mi hai voluto allontanare dalla tua vita." non mi meraviglia più di tanto ciò che esce dalla sua bocca, visto che è sempre stato bravo a scaricare le colpe su di me, sempre. "Vabbè puoi pure tornare da loro, sai cosa me ne frega? Tanto li hai sempre preferiti a me."

Incredibile come riesca a farmi passare dall'essere persa per lui al desiderare di schiaffeggiarlo per la sua insolenza. Sento la mano prudere e so che smetterebbe solo posandosi con forza sul suo bel visino. "Loro mi sono sempre stati vicini, quando tu mi lasciavi sola a piangere. Erano anche tuoi amici, prima che rovinassi tutto anche con loro."

Ora è lui quello a ridere senza umorismo, come se le mie parole, in qualche modo, lo avessero colpito. "Non voglio sentire più queste cazzate. Torna pure da loro, su."

"Sei proprio uno stronzo."

"E tu ancora mi muori dietro." fa spallucce scrollando le spalle, quasi con aria soddisfatta. "Perciò in fondo non devo essere tanto male, no?" mi regala un occhiolino falso, mentre io gli lancio un'occhiata infastidita e quasi di pena.

"Vaffanculo, meglio perderlo uno come te." non immagina nemmeno quanto queste scene per me siano dolorose; al contrario mio, lui sembra così divertito.

Scoppia a ridere come se avessi fatto la battuta del secolo, ma si zittisce prima di ribattere, visto che una voce femminile alle sue spalle, richiama la sua attenzione.
Sento immediatamente gli occhi pizzicarmi, mentre una fitta mi colpisce il petto, quando la sua fidanzata gli posa un dolce bacio sulla guancia e lui le circonda la vita con un braccio, attirandola a sé, così saluto educatamente, per non far sospettare nulla a lei, e mi allontano più veloce che posso, con il cuore che batte veloce nella mia gabbia toracica.

Sento quasi la testa girarmi, mentre le gambe mi tremano. Vorrei fermarmi, respirare un po', ma decido di camminare ancora, lo farò finché sarò abbastanza lontana da lui, potendo così finalmente abbassare la guardia.

Mi sento così stupida che vorrei sparire dalla faccia della Terra. Io che non mi fido di nessuno, ho dato il mio cuore in mano proprio alla persona più sbagliata, che infatti non ci ha messo nulla a distruggerlo... e ora, il risultato, è che lui fa come se non fosse mai successo nulla, mentre io muoio dentro, ogni giorno sempre un po' di più.

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