Kepa Arrizabalaga

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Sussulto appena entro nella mia camera e trovo Kepa seduto nel bordo del mio letto. Ha la testa abbassata e tenuta tra le mani, mentre fissa un punto indefinito in mezzo ai suoi piedi.

"Che diavolo ci fai qua?" glielo chiedo senza perdermi in convenevoli, così lui si alza di scatto e viene immediatamente verso la mia direzione. I suoi occhi si posano su di me e vengo pervasa immediatamente da una scarica elettrica. Ma perché devo essere così debole quando si parla di lui? "Perché sei in casa mia?"

"Ho ancora le chiavi." me lo dice come se la mia domanda fosse riferita a questo. Io voglio sapere perché è entrato in casa mia e mi stava aspettando. Dio, non stiamo più insieme e io sto provando a dimenticarlo... ma sembra volersene fregare. "Mi mancavi, avevo bisogno di parlarti."

"Non mi interessa cosa tu vuoi, io non sono disposta a starti a sentire." faccio per indietreggiare, ma lui prevede la mia mossa e mi tiene ferma afferrando il mio polso "Kepa, lasciami."

Sento immediatamente gli occhi inumidirsi mentre desidero che sparisca all'istante, non vorrei che mi stesse così vicino, che mi guardasse, che mi parlasse. Non vorrei vederlo nemmeno perché non riesco a fingere che per me non sia ancora importante.

"Ti prego..." la sua mano finisce sul mio viso e i suoi occhi cercano di convincermi ad ascoltarlo "Mi manchi, non ce la posso fare."

"Perché fai così? Stai con lei!" Gli do uno strattone e faccio sì che allontani la sua mano da me "Perché non mi stai lontano. Io non sono come te, Dio. Non sono come te." gli do una spinta, non smuovendolo nemmeno un millimetro, poi gli do un pugno sul petto "Ti odio, Kepa. Ti odio da morire te lo giuro."

Lui sospira appena e poi si avvicina nuovamente a me. Io, stanca, resto a guardare la sua prossima mossa. "Cosa intendi che non sei come me?"

"Che lo sai benissimo che ti amo ancora. Lo sai e ogni volta te ne approfitti." un forte singhiozzo mi toglie il fiato e lui, senza neanche parlare, mi stringe forte a sé. Io mi ribello per qualche secondo, ma poi mi lascio andare in un pianto disperato, posando la testa sul suo petto.

Mi accarezza appena i capelli e poi mi sussurra dolcemente all'orecchio per farmi calmare. Nonostante non vorrei accadesse, mi rilasso subito sotto il suo tocco e grazie alla sua voce.

Dopo che il mio respiro si è calmato un po', sciogliamo l'abbraccio e agganciamo l'uno lo sguardo dell'altra. I suoi occhi scuri sembrano così dispiaciuti che, stupidamente, il mio stomaco si contorce dispiaciuto. Non vorrei questo, vorrei allontanarlo e tenerlo per sempre lontano da me, ma non riesco a scrollarmi di dosso ciò che sento per lui, ciò che sento con lui.

Alzo la mano e accarezzo i suoi capelli ricci, mentre lui posa immediatamente la mano sul mio fianco. Nuovamente vengo percorsa da milioni di brividi e le cose non migliorano quando lui abbassa la testa e le nostre labbra quasi si sfiorano. Sento il suo respiro sul mio viso e non riesco a pensare a nulla se non che vorrei baciarlo.

"Non riesco a dimenticarti mai..." sussurra dolcemente, e nello stesso momento una lacrima mi bagna la guancia "Non ce la faccio..."

Io scuoto la testa e, senza pensare, mi sporgo verso di lui e faccio combaciare le nostre labbra. Per un momento lui sembra rimanere spiazzato, come se non si aspettasse che facessi davvero questo passo, ma poi si riprende e ricambia il bacio. Schiudo le labbra e diventa tutto più passionale.

"Ti odio." mugugno mentre le sue mani trafficano sui lembi della mia maglia che poi mi toglie "Ti odio perché non riesco a tenerti lontano."

Gli sgancio la giacca e poi gli metto le braccia intorno al collo, conducendolo poi verso il letto. Lo mollo per potermi sdraiare e poi aggancio i suoi occhi. Non parlo, ma so che attraverso il mio sguardo ha già capito che lo sto invitando a fare lo stesso.

Sorride appena e si sdraia anche lui, sistemandosi tra le mie gambe e accarezzandomi il viso e poi le labbra con l'indice. "Sei sicura che dopo non mi odierai di più?"

Scuoto la testa e inarco la schiena per poterlo baciare sulla bocca, senza rispondergli. Non sono sicura di nulla. Non so cosa voglio. Non so cosa penso. So solo che lo amo ancora troppo e se mi è vicino non riesco a fingere che non sia così.

"Io ti amo ancora." sussurra al mio orecchio, facendo contorcere il mio stomaco e togliendomi il fiato. Non so se sia sincero, non lo so proprio. Ma io gli credo sempre, ogni volta credo a ogni sua singola parola. "Non sei paragonabile a nessun'altra."

"Smettila, Kepa." gli faccio voltare il viso in modo che agganci il mio sguardo e quasi lo prego "Non illudermi. Continuiamo ma non illudermi..." non gli lascio nemmeno il tempo di ribattere e faccio scontrare nuovamente le nostre labbra.

In poco tempo ci liberiamo del resto dei vestiti, mentre il mio cuore tamburella veloce dentro il mio petto. Nonostante la nostra relazione, nonostante ci siamo lasciati, nonostante capita di finire a letto anche se non stiamo più insieme, reagisco sempre allo stesso modo. Reagisco come una ragazzina con il suo primo amore, mi sento il cuore esplodere e vorrei fermare il momento.

Aggancio il suo sguardo mentre annuisco per fargli capire che sono pronta, e lui mi bacia sulla bocca mentre si perde in me. Una lacrima mi bagna all'istante la guancia destra, per quanto il momento è per me intimo e importante, ma sono certa che per lui non sia lo stesso.

Le sue labbra si posano sulla mia guancia, proprio dove è caduta la lacrima, e questo gesto mi fa venire voglia di scoppiare a piangere ancora di più, ma cerco di trattenermi e godermi il momento e le sensazioni che sento.

Vengo pervasa da una cascata di emozioni e devo ammettere che ogni volta che lo facciamo è sempre più bello. Mi sento trasportare in una realtà in cui non esiste dolore o sofferenza. Mi sento come stessi fluttuando con la mano stretta nella sua. Nessuno mi fa stare così.

"Ti amo, Kepa." anche se so che non gli darà valore, decido di sussurarglielo lo stesso. Lo amerò per sempre, qualsiasi cosa accadrà.

Le nostre labbra si sfiorano in un bacio veloce, mentre io passo le mani tra i suoi capelli ricci e leggermente sudati. È così bello in questo momento che potrei morire. E morirei sorridente. Morirei tra le sue braccia, il mio posto.

Dovrei prendermi a schiaffi per essere finita nuovamente in questa situazione, ma non riesco a fare nulla se non essere felice e sentirmi bene... so che dopo starò male, so che dopo lui andrà via per tornare da lei e sarà tutto peggiore, ma ora non voglio pensarci. Voglio pensare solo a quanto i nostri corpi sembrino completarsi l'un l'altro alla perfezione. Voglio pensare solo a quanto mi senta bene.

Sigillo fuori da questa stanza quello che non siamo, il male che mi ha fatto, e fingo che lui mi ami davvero ancora e che questo sia un momento condiviso tra due persone che farebbero di tutto l'uno per l'altra.

Oneshot calcio Where stories live. Discover now