36 | Famiglia Landway

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cattiveria
/cat·ti·vè·ria/
Innata disposizione a far del male, a recar danno al prossimo nelle sue cose o nelle sue aspirazioni.

cattiveria/cat·ti·vè·ria/Innata disposizione a far del male, a recar danno al prossimo nelle sue cose o nelle sue aspirazioni

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𝙳𝚊𝚖𝚒𝚎𝚗 𝙻𝚊𝚗𝚍𝚠𝚊𝚢

Casa mia era molto ampia, ma si estendeva su un unico piano. Un labirinto di corridoi, colonne e stanze aveva reso la mia infanzia passata con la governante a giocare a nascondino piuttosto divertente.

«Entra nella seconda porta a destra.» indicai ad Ailis mentre io presi il corridoio sulla sinistra per entrare nella camera che puntualmente, ogni Natale, veniva assegnata ai miei cugini gemelli: April e Cardan.

Entrai senza neanche bussare. Trovai April con la piastra fra i capelli ed il mascara in bocca intenta a sistemarsi mentre Cardan se ne stava appollaiato sul divanetto a fumare.

«Dammi un vestito dei tuoi.» dissi a mia cugina appoggiandomi allo stipite della porta.

«Buonasera anche a te.» mi prese in giro posando la piastra sul tavolo. April aveva vent' anni ed fisico simile a quello di Ailis, un suo vestito avrebbe aderito alle forme di McDavis senza problemi.

«Sei diventato una Drag Queen o posso sapere perché ti serve un mio vestito?» inarcó il sopracciglio in quel modo così familiare a Zia Juliane che mi venne voglia di vomitare.

«Serve ad una ragazza che ho portato qui.» bloccó i suoi movimenti per un attimo, «Hai una ragazza?» chiese incuriosita mentre si passó il rossetto.

«No.»

Sorrise a suo fratello e gli diede una pacca sulla spalla, «Allora è il tuo momento Cardan, dimentica quella stronza di Sophie con l'amica di Damien.» consiglió fiera.

Stupidi ragazzini mononeuronici.

«Che è successo con Sophie?» chiesi al moro nella stanza. Mi ricordavo di averla conosciuta come sua fidanzata durante lo scorso Venticinque Dicembre.

«Lunga storia.» commentó velenosa mia cugina, guardando con apprensione il fratello e facendomi cenno che mi avrebbe raccontato tutto in quei giorni.

Mio cugino terminó la sigaretta e la spense su un peluche a forma di Ananas, prima di buttare sul pavimento il filtro restante con svogliatezza. «Posso provarci con la tua amica quindi?» Domandó mentre tiró fuori un'altra sigaretta dal pacchetto dorato ed accartocciato.

«Cardan, non la devi neanche guardare, figurati parlarci con l'intento di provarci.»

Alzó le mani in segno di resa e dette fuoco al tabacco aspirando.

The Rose sensationWhere stories live. Discover now