11| Versione diversa di uno stesso individuo

29.3K 1.1K 2.4K
                                    

automobile
/au·to·mò·bi·le/
Veicolo a quattro ruote mosso da un motore, adibito al trasporto su strada di un limitato numero di persone.

           automobile/au·to·mò·bi·le/Veicolo a quattro ruote mosso da un motore, adibito al trasporto su strada di un limitato numero di persone

Oops! Această imagine nu respectă Ghidul de Conținut. Pentru a continua publicarea, te rugăm să înlături imaginea sau să încarci o altă imagine.

𝙳𝚊𝚖𝚒𝚎𝚗 𝙻𝚊𝚗𝚍𝚠𝚊𝚢

Quell'infame aveva lasciato la stanza da cinque minuti ed io ero ancora sdraiato sul letto a guardare il soffitto come un emerito coglione nell'attesa che l'erezione si affievolisse. Presentarmi davanti agli altri così era fuori discussione.

Piccola stronza che non era altro.

Respirai sonoramente e chiusi gli occhi mettendomi le mani dietro la testa.

Le sue gambe lunghe, abbronzate e bagnate.
Il suo viso.
Le sue spalle.
Le sue clavicole.
I suoi capelli.
La sua schiena.
Si poteva dire di tutto di Ailis McDavis, ma negare che mezza nuda e bagnata non fosse una visione, era insussistente.

Chi diavolo si sarebbe aspettato che le sue tette fossero almeno una terza visto il suo usuale abbigliamento di merda?

Sorrisi ancora con gli occhi chiusi. Mi aveva non indifferentemente umiliato, mi piaceva.

Mi era piaciuta ogni sua singola mossa, anche se totalmente inaspettata. La certezza che mi avrebbe baciato era cosí perspicua che la possibilità che non lo facesse la consideravo più remota dell'esistenza di un asino con tre paia di palle.

Era galvanizzante sentire la tensione sessuale che la vicinanza delle sue labbra diffondevano nelle particelle vicine a noi, ero sicuro che persino gli otto elettroni di quello stronzo dell'atomo d'ossigeno che ci divideva fossero eccitati.

I suoi occhi chiari avevano costretto i miei a seguire ogni suo movimento. E le mie pupille sleali complici al mio corpo avevano sgretolato la mia facoltà di comprendere, permettendole di spingermi all'indietro come uno stupido.

Aveva vinto quel round, glielo concessi, poteva battermi nelle battaglie più piccole ed agevoli ma le avrei impedito la vittoria della guerra.

Sospirai, mai un rifiuto tanto umiliante aveva colpito la mia persona come quello di farmi cadere sul letto, ma lo scoprire qualcuno in grado di darmi il ben servito fu eccitante.

Un mio pari, una persona capace di usare le sue doti contro l'altro. Era solitamente quello che facevo io, e vedere Ailis comportarsi allo stesso modo mi fece comprendere quante analogie avessimo in comune. Portare avanti questo gioco con McDavis si sarebbe rivelato un combattimento contro la versione di me al femminile.

Riaprii gli occhi e mi passai una mano fra i capelli notando ancora l'arzilla felicità che il mio cazzo mostrava solo al pensiero di Ailis.

Nonostante mi fosse piaciuto quello che aveva fatto, sentirle il mio profumo addosso mi aveva scaturito una reazione mentale contraddittoria.

The Rose sensationUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum