capitolo 28

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Otto mesi dopo
Mi metto il vestito largo. È bianco, ha le spalline, un elastico che stringe appena sotto il seno e cade morbido sulla pancia. Mi metto le converse basse e lascio i capelli sciolti. È settembre e fa ancora caldissimo. Siamo tornati a Los Angeles. Siamo solo io, Cameron e i ragazzi: Matt, Nash, Hayes, Calum, Shawn e i Jack. Viviamo tutti insieme. Come una famiglia. Si sta bene così! Mio figlio sarà un maschietto: Nicholas. Esco dalla camera e prendo il giacchetto di filo color rosa antico. La borsa con dentro il telefono, il portafogli, e molto cianfrusaglie. - Andiamo! - urlo scendendo le scale. Manca una settimana e poi il tempo finisce, poi Nico nascerà.
- Andiamo - Nash si alza e mi aiuta a fare gli ultimi gradini. Cavolo non ci vedo niente con questa enorme cosa davanti...
- Andiamo ragazzi - urla Hayes.
- Eccoci - Cameron scende e indossa un pantaloncino della tuta grigio e una canotta bianca con le converse bianche. Nash ha un pantaloncino nero e una canotta rossa con le converse rosse. Hayes è vestito uguale a Cameron e Jack Jhonson, mentre Jack Gilisky e Shawn sono uguali a Nash: ultimamente si vestono tutti uguali o quasi, un po' per gioco e un po' per "sentirsi una squadra", come dicono loro.
- Vamos a los "picos nicos"! - urla Jack.
- Oddio, non si può sentire - Hayes scoppia a ridere. Usciamo da casa e saliamo tutti in macchina di Nash.
- Andiamo a prendere Marianna e Alessandra - dice Jack G. Nash parte e in pochi minuti siamo davanti casa di Marianna, la ragazza di Jack G., mentre Alessandra è la donna di Nash.
- Jade ci aspetta lì! - urla Hayes.
- Hayes cosa cazzo ti urli - gli grida di rimando Cameron.
- No mi spiegate perché urlate tutti e due... dentro le MIE ORECCHIE - dice Shawn, terminando anche lui la frase urlando. Io e Nash ridiamo.

- Basta - urla Jack J.
Nash ha un pullman, non una macchina. Ha sette posti, è enorme! C'è lui alla guida, Jack J. vicino a lui, Shawn io e Cameron dietro di loro e poi Hayes e Jack G. dietro
- Cazzo però dille di sbrigarsi - si lamenta Nash.
- Tanto vengono con la macchina di Marianna.
- Ma allora cosa ci stiamo a fare qui?! -. Nash riparte scuotendo la testa e in poco tempo siamo al grande parco. Scendiamo tutti e vediamo Jade in lontananza.
- Ciao - urlano Jack e Nash. Ci giriamo e ci sono Alessandra e Marianna. Ho legato molto con loro ultimamente. Alessandra ha i capelli neri e gli occhi castano chiaro, quasi arancione. Magra e alta, come me. Dolce e simpatica. Marianna, invece, ha i capelli rossi, gli occhi castani. bassetta e magrissima. Anche lei è dolce.
- Ciao Marti - mi salutano e mi baciano la guancia.
- Dai ragazzi, pallone! - urla Jack J. I maschi iniziano a giocare a calcio, mentre noi ragazze stendiamo le coperte a terra e ci mettiamo sdraiate sopra.
- Ragazze se dopo non mi alzo? - chiedo.
-I n qualche modo faremo, magari con una gru! - dice Ale e poi scoppia a ridere. Una fitta allucinante. Mi tiro su e mi metto le mani sulla pancia.
- Cavolo - dico. Le mie cosce si bagnano.
- Che hai?- mi chiede Marianna.
- Ragazze - dico, e poi mi scappa un lamento. Sento la pancia farsi rigida per un secondo.
- Hai le contrazioni... stai calma - mi dice Alessandra.
- Io sono calmissima, sei tu quella agitata.
- Okay allora.... Cameron - urla.
- Che succede? - chiede lui avvicinandosi.
- Ehm... mi sa che il picnic è rimandato... le si sono rotte le acque - dice Marianna accarezzandomi la schiena.
- O santa merda... ehm oh... sì... allora... NASH! - dice lui agitato.
- Oh Dio ti sei fatta la pipì addosso! - urla Nash e inizia a ridere.

- Vaffanculo Nash - urlo, mentre un'altra contrazione mi toglie il fiato.
- Cazzo... allora Nash tu vai in macchina e stai pronto per partire... Cameron alziamola - ordina Ale. Fanno come ha detto lei senza fiatare.
- Andiamo - Cameron mi prende la mano. Arriviamo alla macchina e mi fa sedere davanti. Mari e Ale si mettono dietro insieme a Cam. Nash inizia a correre e suona il clacson.
- Vaffanculo togliti coglione - urla lui.
- Nash stai calmo - gli dice Alessandra.
- No poi questa mi partorisce in macchina - dice e supera quello davanti.
- Oddio stai tranquillo, ci vorranno ore al parto - dice Marianna. Alessandra mi prende la mano e la stringo forte. Cameron è pallido e il suo respiro si è fatto breve e superficiale. In poco tempo siamo in ospedale. Nash schizza fuori dalla macchina mentre io mi lamento, Marianna calma Cameron e Alessandra mi tiene la mano
- Cazzo sta per partorire!- urla Nash a un dottore. Lui si avvicina e mi aiuta a scendere dalla macchina. Entriamo e mi mettono sulla sedia a rotelle.
- Da quanto ha le contrazioni? - chiede il dottore.
- Da un quarto d'ora, forse mezz'ora... non so - risponde Alessandra e mi stringe la mano.
- A quanto sono le contrazioni l'una dall'altra?
- Non lo sappiamo! Eravamo al parco a fare un picnic!
- Ma posso sapere a che cosa le servono tutte queste domande? - gli chiede Nash.
- A riferirle ai colleghi che la faranno partorire, ragazzo. Aspettatemi qui. Può entrare solamente una persona - continua il dottore portandomi in una stanza.
- Vai tu Ale - le dice Cameron. Entriamo nella stanza e il dottore mi mette sul lettino
- Lei si metta questi - dice ad Alessandra.

- Allora... oh ma sei giovane - mi dice un'infermiera. La guardo bene, ha un viso conosciuto.
- Wendy? - dico. Wendy è l'infermiera che abbiamo conosciuto quando io ero in ospedale e sono stata operata alla caviglia.
-Oh ma tu... stavi in ortopedia, se non sbaglio...
- Martina... mi chiamo Martina.
- Allora ora ascoltami... .- continua. - Devi star calma... non succede nulla okay? Stai rilassata e fai fare tutto al dottore, ci siamo io e la tua amica. Chi è il fortunato? Quel ragazzo che non ti perdeva d'occhio un minuto? - mi chiede.
- No... mi hanno vi-violenta-violentata - dico mantenendo la calma.
- Oh mio Dio... no... - si copre la bocca con le mani e mi guarda negli occhi.
- Sto bene... tranquilla.
- Mamma mia... allora, pensiamo al bambino adesso, come lo vuoi chiamare? - mi chiede. Una fitta.
- Devi cominciare a spingere, Martina sei già dilatata. Quando arriva la prossima contrazione, dai una spinta bella forte, okay? - mi dice il dottore.
- Nicholas – urlo e spingo.
- Bravissima - mi dice Wendy e mi asciuga il sudore.
- Brava Marti - ripete Alessandra stringendomi la mano destra.
- Okay... di nuovo - mi dice, questa volta il dottore. Spingo e urlo di nuovo.
- Brava... manca poco - dice il dottore.
- Aspettate - dico e riprendo fiato.
- Sì stai tranquilla, Marti, ma tieniti pronta a spingere alla prossima contrazione. Se non assecondi le doglie sarà più lungo e doloroso - mi dice Wendy mentre mi accarezza la fronte. Un'altra contrazione. Do una spinta con tutte le mie forze e urlo.
- Dai bravissima... ci siamo quasi - mi dice il dottore. Aspetto un'altra contrazione e spingo un'ultima volta. Un pianto squarcia l'aria, Cameron entra di corsa vestito con un camice e mi bacia.

- Eccolo il tuo Nicholas! - dice il dottore tenendo il bambino tra le mani, mentre un'ostetrica taglia il cordone ombelicale.
- Posso vederlo? - chiedo con un filo di voce, stanchissima, mentre violenti brividi mi scuotono tutto il corpo.
- Aspetta, fra poco - risponde il dottore. Inizia a mormorare qualcosa al suo staff, poi vedo che preparano una flebo e me la sistemano al braccio.
- Che succede? Sta bene il bambino?
- Stai calma... rilassati -. Non capisco cosa succede, vorrei stare sveglia ma i miei occhi si fanno pesanti. Li chiudo e vedo solo nero.

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I want you. Nothing else, Just you.
di Nikydallas69

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io e il mio fratellastro ♡Where stories live. Discover now