capitolo 8

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Urla e rumori, apro gli occhi e mi rendo conto che questo chiasso proviene dalla camera di Cameron. Ah, giusto, c'è Ilary... . Un mese, un fottuto mese... io mi taglio ancora anche se gli avevo promesso di non farlo, e lui sta con Ilary e lo fanno sempre. Mi alzo e tiro fuori i vestiti dall'armadio. Mamma e Josh sono partiti per lavoro. Halisia è dalla nonna in North Carolina e Justin è al college. Io e Cam non ci parliamo da quando stanno insieme. Mi fa male, mi fa male non parlargli. Tiro fuori leggings neri, una felpa grigia con la scritta "smile" in nero e le converse nere. Non mi trucco visto che ormai piango sempre. Scendo di sotto e faccio colazione come sempre da sola, ormai. Prendo lo zaino e vado a scuola.
*** Esco da scuola e torno subito a casa.
- Ehi - mi saluta Cameron.
- Ciao.
- Parliamo? - . Non ne ho voglia, ma faccio finta che non mi costi nulla.
-Sì - mi siedo sul divano vicino a lui, e inizio a parlare, parlare, senza riuscire a fermarmi, mi esce da dentro tutto quello che cerco di nascondere. Parlo e tiro le maniche più che posso nascondendo le mani e i polsi pieni di tagli.
- Sono stufa di lei... di voi - dico - Cameron, tu mi piaci, mi piaci ma l'ho capito da quando siamo arrivati qui, da quando hai iniziato a volermi bene, da quando mi hanno operato, da quando è successo tutto... - dico tra le lacrime.
- Non possiamo -, mi dice fissando il pavimento, - siamo fratello e sorella.
- Non siamo fratello e sorella -, dico alzandomi, - non lo siamo.
- Sì... non possiamo -. Scatta in piedi e apre la porta di casa per poi uscire, senza guardarmi. Mi lascio cadere a terra tra le lacrime e, come sempre, tiro fuori dalla tasca la mia amica e inizio a tagliarmi.

***
- Dove sta? - urla Josh dal piano di sotto.
Sono appena tornati e giuro non ci sto capendo nulla, mia mamma cerca di calmare Josh che urla per tutta casa.
- Adesso torna -, continua a ripetere mia madre.
- Non mi risponde! Cosa faccio? Dove sta?
- Chiamalo!
- Non mi risponde! - urla ancora più forte.
Mi fascio i polsi, dove ho i tagli, e scendo a vedere cosa sta succedendo.
- Sai dov'è Cameron? - mi chiede Josh.
- No, non lo so.
- Andiamo a cercarlo - mi dice prendendo le chiavi della macchina. Mi infilo il giubbotto ed esco, seguita da lui.
- Andiamo in ospedale, ho una brutta sensazione - gli dico salendo in macchina. Josh mi fissa spalancando gli occhi e la bocca.
- C'è qualcosa che non ci hai detto?
- No, è solo... abbiamo litigato, era sconvolto... . Parte subito ed in poco siamo all'ospedale. Scendiamo dall'auto ed entriamo.
- Mi scusi, è stato ricoverato un ragazzo di nome Cameron Dallas per caso? - chiede Josh ad un medico, con un filo di voce.
- Aspetti... venga -. Lo seguiamo fino a un gabbiotto.
- Sì, ha avuto un incidente, è stato operato, camera 108 -. Inizio a correre verso la camera e quando arrivo mi blocco, Ilary è nella stanza.
- Non me lo hai detto... l'hanno operato e tu lo sapevi - dico a denti stretti.
-Ve lo doveva dire lui... non io - mi risponde stringendo la sua mano e alzano le spalle.
- Ah sì? E quando? Mentre lo operavano?
- Non saprei, e non mi interessa, puttanella.
- Qui la puttana sei tu... - sputo le parole rabbiosa.

-Voglio proprio vedere... Cameron lo faceva e lo fa ancora con me e non con te. Lo so che non ti va giù... -. Lui apre gli occhi e mi guarda, poi guarda Ilary e scansa la sua mano.
- Non le devi parlare così - sussurra.
- Bene quindi ti metti dalla sua parte, difendi questa sfigata...
-Ti ho detto di smetterla -. Il suo tono è secco, la fissa raccogliendo tutte le sue forze. Mi fa paura.
- Sai una cosa, non me ne faccio niente di uno come te. Sei quasi più sfigato di lei. Addio! -. Esce dalla stanza sbattendo la porta, io mi avvicino a lui.
- È stata colpa mia - sussurro. Lui allunga la mano e la intreccia con la mia.
- Non lo devi dire.
- Sì, invece - e sento gli occhi farsi umidi e pungenti.
- Vieni - mi tira più vicino e io mi abbasso per abbracciarlo.
- Mi sei mancato - sussurro mentre le lacrime ormai escono senza freni.
- Anche tu piccola -. La porta della camera si apre ed entra un ragazzo. Quel capello da baseball, quella felpa... Dove l'ho già visto?
- Ciao - ci saluta.
- Chi sei? Mi sembra di conoscerti... - chiedo.
- Mi chiamo Joseph - tende la mano verso di me. La manica della sua felpa sale e mostra un tatuaggio sul polso. Un lettera, la M.
- Martina, piacere - stringo la sua mano fissando il tatuaggio. Tira via la mano e subito si copre il polso. Guarda Cameron ed assottiglia lo sguardo dagli occhi color ghiaccio.
- Che vuoi? - chiede brusco Cameron.
- Come sei finito qui?- ridacchia Joseph.
- Non mi sembra siano affari tuoi.
- Volevo soltanto sapere...
- Beh non mi sembra che ti debba importare visto che non ci conosciamo.
- Certo - Joseph si alza appena il cappello da baseball - ma io sarò sempre dietro l'angolo.- Esce dalla camera guardando Cameron.

-Non succederà nulla te lo prometto - mi sussurra e mi abbraccia. Ho la testa piena di domande. Cosa vuole quel ragazzo? Cameron lo conosce? Mi nasconde qualcosa?
- Cameron - lo chiama Josh entrando nella stanza.
- Papà - Josh lo abbraccia lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
- Mi hai fatto spaventare... per non parlare di Martina, pensavo che fossi rimasta in macchina ma quando sono tornato al parcheggio non ti ho più trovata!- mi dice ridacchiando. Cameron mi stringe la mano.
- Mi fermo io a dormire... accompagno Martina e poi ritorno - gli dice Josh.
- Josh, se posso, vorrei restare io - dico.
- Okay... vado a chiedere alle infermiere - mi dice e esce dalla stanza.
- Come va? - chiedo a Cameron.
- Mmmh - fa una faccia un po' storta, quasi schifata.
- Ti voglio bene - lo abbraccio. Ha un filo per il drenaggio che scende sotto le coperte, l'ago della flebo infilato su una mano e i capelli completamente scompigliati. È pallido e ha occhiaie marcate.
- Dormi con me?
- Sì scemo - rido mettendomi seduta sulla sedia e appoggiando la testa sul suo letto, lui mi accarezza i capelli e io mi addormento.

io e il mio fratellastro ♡Where stories live. Discover now