capitolo 3

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Scendo di sotto e vado in cucina. Seduto sullo sgabello c'è Cam, Justin è seduto a tavola con Josh, stanno parlando. Mi avvicino a Cameron, lo abbraccio da dietro e poi lo bacio su una guancia.
- Ehi, tutto a posto? - gli chiedo appoggiando il mento sulla sua spalla.
- Sì,perché?
- Nulla... mi sembri strano.
Si scosta leggermente dalla penisola e batte le mani sulle cosce. Mi metto seduta sulle sue gambe. Appoggia la testa sulla mia spalla e chiude gli occhi.
- Cameron sei sicuro che non hai nulla?
- Sì, tranquilla, ho solo un po'di sonno.
- Okay - dice. Poi mi abbraccia.
- Ragazzi avete fame?- ci chiede Josh alzandosi per prendere una pentola.
- Sì, ma cucino io - dico alzandomi.
- No, no, faccio io - Justin si alza di scatto scuotendo la testa.
- Okay ma evita di mandarci a fuoco - dico uscendo dalla stanza. Salgo le scale e Cameron mi segue. Entriamo nella mia stanza e io chiudo la porta. Cameron si butta sul mio letto e io mi metto vicino a lui, così mi stringe a sé passando il suo braccio muscoloso lungo i miei fianchi: appoggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi.
***
Apro lentamente gli occhi e sbatto le palpebre più volte per abituarmi alla luce.
Cam -, lo scuoto mentre guardo l'ora: 03:56 pm. Ora americana. - Mhh -. Si gira dal lato opposto e mi porta con lui, facendomi cadere dal letto.
- Cameron – urlo.
- Che cazzo fai a terra? - mi chiede stropicciandosi gli occhi. Lo guardo storto e mi alzo, scendo di sotto e vado a mangiare.

- Justin - urlo entrando in cucina. Mi avvicino al frigo per prendere la pasta avanzata e ci trovo un foglietto: *siamo usciti...non pensiamo di tornare per cena! Vi vogliamo bene! Mamma, papà, Justin e Halisia.
Prendo la pasta e ne metto un po' in un piatto, mentre la rimanente la lascio a tavola per Cameron.
- Ehi - mi dice lui entrando in cucina.
- Sera -. Mi metto seduta ed inizio a mangiare come fa lui pochi secondi dopo. Sistemo i piatti nella lavastoviglie e torno al piano di sopra.
- Che facciamo? - mi chiede Cameron entrando nella sua camera; lo seguo.
- Non so... wow! – esclamo. La sua camera è stupenda: in realtà è uguale alla mia, ma lui ha anche la chitarra e diversi poster attaccati sui muri.
- Usciamo un po'?
- Ehm sì.. .- rispondo curiosando in giro.
- Allora vai a prepararti -. Esco dalla stanza ed entro nella mia. Apro la grande cabina armadio e prendo short di jeans e una canotta a righe gialle e bianche semitrasparente. Mi vesto e mi trucco con matita e mascara. Infilo le chiavi e il telefono in tasca e indosso le converse gialle.
- Andiamo -, Cameron fa capolino nella mia stanza.
- Sì -, slego i capelli e scendo.
***
- Cam - urlo mentre sto correndo perché lui mi insegue per farmi il solletico.
- Attenta -.
Corro più forte, ma inciampo su una radice così riesce a raggiungermi subito e prende a farmi il solletico.
- Cam - sussurro ridendo, ma un attimo dopo una fitta alla caviglia molto forte mi fa urlare dal dolore.

- Che succede? - mi chiede Cameron fermandosi.
- La caviglia... - . Le lacrime mi salgono agli occhi e non riesco più a parlare.
Un ragazzo poco distante si gira a guardarci.
- Ferma - dice Cameron; mi blocca i polsi sulla testa, si alza e mi stende la gamba per terra. Osservo meglio il ragazzo lì vicino, ha un cappello da baseball rosso ed una felpa del medesimo colore.
- Vieni, andiamo - dice Cameron.
- Non ce la faccio -, sussurro.
Lui si accovaccia vicino a me, guarda la mia caviglia con un'espressione preoccupata, terrorizzata.
- Cameron, che ho?
- Nulla... vieni -. Mi prende in braccio come fossi una sposa. Mi aggrappo alla sua maglia e nascondo la testa nell'incavo del suo collo. Poi mi adagia su qualcosa... non ricordo molto, solo il buio. Sono svenuta per il dolore.
- Marti... ora mi devi fare un favore ok? -, mi chiede spingendo la mia testa sulla sua spalla in modo da non farmi guardare. Annuisco.
- Bene... rimani così e se senti dolore stringi la mia maglia o la mia mano ma non alzare lo sguardo, capito?
- Sì... Cam cosa mi stanno facendo?
- Nulla... stai tranquilla -. La sua voce trema. Le sue mani mi stringono.
- Marti ora non sentirai più nulla... vedrai solo buio. Non ti devi preoccupare. Ci sono io qui... okay?
- Okay -. Stringo la sua maglietta nella mano e serro gli occhi quasi da non farli più esistere. Una puntura, un leggero bruciore ed un sussurro.
- Ci sono io con te... stai tranquilla.

io e il mio fratellastro ♡Where stories live. Discover now