capitolo 20

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Mi sento scuotere. Mi giro dall'altra parte.
- Martina svegliati - mi chiama Halisia.
- Mmh...
- Marti la nonna è uscita insieme a tutti e io e Pj abbiamo fame. - Mmh chiama Alessandro.
- No... - si lamenta lui e lo sento muoversi sul letto. - Daiii - mi supplica Halisia.
- No Hali - mi giro ancora.
- E dai, abbiamo fame!
- Okay - mi alzo e mi lego meglio i capelli. Scendo di sotto e preparo la colazione per loro.
- La nonna ha detto che andavano al centro commerciale... tornano stasera, e poi non sanno se restano a cena da alcuni amici - mi spiega Pj mangiando i suoi biscotti e bevendo il latte.
- Okay... finite e poi andiamo a svegliare Alessandro - dico.
- Sìì - urlano. Finiscono e mettono le tazze nel lavandino. Corriamo di sopra.
- Al mio tre gli saltiamo addosso - spiego loro prima di entrare in camera. - Tre! - urlo. Corriamo e ci lanciamo su di lui e iniziamo a fargli il solletico.
- No! - urla e inizia a divincolarsi. - Basta, basta - supplica. Ci alziamo e sento ridere, viene dal piano terra.
- Fermi qui - dico e scendo di sotto. Vedo la scopa e la prendo - Fermo o... o ti... va beh o ti faccio male - urlo guardando prima la scopa tra le mie mani e poi la sagoma.
- Puoi essere così stupida - mi dice ridendo mia cugina Yana.
- Ehi che ci fai qui? - le chiedo posando la scopa.
- Sono venuta a prendere una cosa, me ne vado subito che devo andare a casa di un'amica - mi dice e prende una busta.
- Okay... ciao - le bacio la guancia e lei esce.
- Ciurma si va al parco - urla Alessandro.
- Sì - li sento urlare. Rido e salgo le scale.
- Io vado a vestirmi - ci urla Pj e corre nella sua camera.
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- Vieni Hali - la prendo in braccio e la porto in bagno per lavarla. - Aspettami qui...vado a prendere i vestiti - le dico ed esco dal bagno.
- Avete fatto? - mi chiede Alessandro mentre rifà il suo letto.
- Aspetta, ci manca poco -. Prendo una tuta nera e gialla e le sue Airforce nere con i lacci gialli. Esco dalla camera e rientro in bagno. Vesto Halisia e le pettino i capelli.
- Mi fai la cipolla? - mi chiede lei. Le faccio una cipolla con i suoi capelli lucenti, e subito esce dal bagno. Mi chiudo dentro e faccio una doccia velocissima.
-Marti ti sbrighi? - mi urla Alessandro bussando alla porta. Mi avvolgo un asciugamano addosso ed esco. Entro in camera e Alessandro corre in bagno
- Attento che è... - urlo infilandomi l' intimo. Non faccio a tempo a finire la frase che sento un tonfo. Mi infilo velocemente il pantalone della tuta nero e una maglietta a maniche corte. Corro da lui e lo trovo a terra che non si muove. Inizio a ridere.
- Che hai da ridere? - mi dice rimanendo immobile.
- Stai bene? - rido.
- No... potevi anche asciugare - mi dice mentre cerca di alzarsi.
- Tu mi hai messo fretta - dico aiutandolo.
- Sì, ma se tu mi avessi detto: aspetta un minuto che devo asciugare per terra... sta sicura che non morivo - mi dice imitando la mia voce.
- Primo: non parlo così. Secondo: va bene, la prossima volta lo faccio -. Adesso ride anche lui.
- Ora esci - mi dice. Esco dal bagno e rientro in camera, mi guardo allo specchio... non vado bene così. Mi tolgo i pantaloni e mi infilo i leggings neri. Mi tolgo la maglietta e ne prendo una larga e lunga, grigia con il logo di superman, giallo e rosso, consumato e rovinato. Mi metto la felpa grigia e le dr. Martens nere, infilo il telefono in tasca e prendo una copia delle chiavi di casa che la nonna lascia sempre in un vaso di fiori vuoto. Mi sistemo i capelli prendendo le ciocche ai lati e appuntandole, con un mollettone nero, dietro, appena sopra la nuca. Scendo di sotto
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e mi metto sul divano vicino a Hali e Pj che guardano i cartoni animati.
- Andiamo? - ci dice Alessandro scendendo le scale.
- Andiamo - mi alzo e Hali spegne il televisore, si alzano e corrono fuori. Esco e chiudo a chiave la porta.
- Andiamo con la macchina?- ci chiede Hali scendendo i gradini del portico.
- No, a piedi - le risponde Alessandro aprendo il cancello e facendoli uscire, poi lo richiude alle sue spalle.
- Uffa - sbuffa lei camminando.
- Dai, sarà meno di un chilometro - le dico camminando.
- E secondo te è poco? -
- No, ma è una distanza che si può percorrere anche a piedi.
- Ah ma allora... - ribatte lei sbattendo i piedi e camminando. Ridacchio per la scena.
- Signorina ma lei le tute le conosce? - mi chiede Alessandro avvicinandosi.
- Sì che le conosco - rispondo facendogli la linguaccia.
- Capisco che così non sei male, ma dove stiamo andando c'è troppa gente e soprattutto troppi maschietti - mi dice guardandomi.
- Quando hai finito di flirtare con mia cugina puoi prendere Jack? - gli chiede Pj che viene trascinato da Jack.
-Sì scemo - gli scompiglia i capelli e prende il guinzaglio rosso. -Dai qua - gli dico e prendo il guinzaglio, lo avvolgo intorno alla mano e lo strattono facendo rallentare il cane reso vivace dalla libertà e dall'aria frizzante. - Ecco - gli dico e cammino tranquilla senza essere trascinata.
- Oh ma che genio - mi prende in giro Ale.
-Sì - urlano Halisia e Pj quando avvistano il parco, e iniziano a correre.

io e il mio fratellastro ♡Where stories live. Discover now