capitolo 6

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- Andiamo...? - mi alzo dal letto e mi metto seduta sulla sedia.
- Eccomi - ci dice Wendy entrando nella stanza con alcuni moduli in mano.
- Grazie - Cameron li prende e li infila nella borsa.
- Andiamo dai -. Mi fa alzare.
- Marti stai attenta e poi quando vieni al controllo, tra una settimana, vieni con le stampelle e fai abituare il piede... ora andate nella sala gessi, ti tolgono il gesso e ti mettono una fasciatura. Ora andate. - Di slancio, l'abbraccio; lei dapprima esita, poi ricambia. Prendo le stampelle e vado verso la sala gessi seguita da Cam che ha lo zaino in spalla.
***
Salgo in macchina, mi allaccio la cintura e Cameron parte. Appena arrivati scende e prende le stampelle nel cofano e me le passa.
- Ecco, e ora? - dico arrivata davanti agli scalini della veranda di casa. Lui li sale facilmente e mi lascia sola.
- Cam - urlo ridendo.
- Ciao - mi saluta e chiude la porta di casa lasciandomi fuori. Alzo il piede d'appoggio e provo a salire un gradino ma ci manca poco che cado, urlo e lui ride divertito, davanti a me.
- Secondo te, davvero te li avrei lasciati fare da sola? - ride.
- Sì... se sei stupido sì! - Lui scuote la testa. Scende e mi fa vedere come devo fare.
- Prima le stampelle, poi un piede dietro l'altro -, dice seguendomi e aiutandomi. - Dai, ce la puoi fare entro stasera - dice ridendo. Mi giro e gli tiro un pugno sul braccio. - Ehi... mi hai fatto male - si tocca la parte dolorante e poi ridiamo insieme. Apro la porta di casa e caracollo fino al divano.
- Sìììì - mi ci butto sopra.
- Sìììì - Cameron mi imita ma poi si butta su di me.

- Cam aiutoooooooo aiutooooo - un po' urlo e un po' sussurro, visto che sono senza fiato.
- Che c'è? - inizia a molleggiare sulle mie cosce.
- Mi fai male - dico ridendo.
- Ma se stai ridendo!
- Sì, ma mi fai male... daiiiiii.
Lui si alza e sale le scale che portano al piano superiore.
- Dove vai? - gli chiedo alzandomi.
- In bagno, vieni con me?
- Quanto sei stupido -. Salgo le scale in un tempo che sembra infinito.
- Certo che sei una lumaca!- mi dice Cameron piazzandosi davanti alla porta della mia camera.
- Togliti, scemo - gli do una stampella sul piede.
- Ehi, non è un'arma - mi dice.
- Sì invece, vuoi vedere!?
- Avanti, vediamo come fai adesso - ride e mi solleva mettendomi su una spalla come un sacco di patate, poi scende di corsa le scale.
- Cam ti uccido! - urlo.
- Sì, sì - mi mette a terra e mi tiene per i fianchi. Il mio cuore batte veloce e le gambe mi tremano.
- Stai bene? - mi chiede avvicinando le sue labbra alla mia fronte. - Non lo so - appoggia le sue labbra sulla mia fronte e le tira subito indietro.
- Dammi le mani - mi prende la mano e poi mi tocca la guancia.
- Dove sta il termometro? - mi chiede nervoso.
- Non lo so -, rispondo.
- Vieni - mi prende in braccio e sale le scale, apre la porta della mia camera e mi stende sul letto.
- Copriti... arrivo subito -. Improvvisamente inizio a pensare che lui mi vuole bene, che si sta prendendo cura di me. Mi metto sotto il piumone e mi copro bene, fin sopra il naso, inizio a tremare e le mie mani sono dei ghiaccioli appena scongelati. Cameron entra

nella stanza con una coperta e un termometro. Mi passa il termometro e mi mette la coperta. L'aggeggio suona e io lo tolgo. - Porca puttana - urla e corre di sotto.
- Cameron, che succede? - urlo alzandomi.
- Marti rimani a letto... arrivo subito! -. Mi rimetto sul letto e mi addormento.

io e il mio fratellastro ♡Where stories live. Discover now