cap. 34

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*cico's pov*

cico: no t/n, aspetta!

lei scappò

cazzo.cazzo.cazzo

cercai di realizzare la situazione ma era tutto così confuso; mi girai verso Carmen, stava sorridendo mentre vedeva t/n scappare piangendo, ma come si permetteva, quella brutta puttana

cico: cosa cazzo ridi?

Carmen: non dovevi farmi quello che hai fatto

cico: di che parli?

Carmen: è il karma (AlexNauts joined in the chat)

cico: ma che cazzo di problemi hai

carmen: mi sono solo vendicata 

cico: di cosa?

carmen: di come tu mi abbia solo usata 

cico: e questo ti sembra il modo di vendicarsi? raccontando cazzate a destra e sinistra?

dissi io alzando la voce

carmen: proprio così

mi salì una forte ira quasi incontrollata, volevo spaccare tutto, volevo sotterrarmi, volevo sparire, volevo andare dove non ci fosse nessuno per sfogarmi tra i miei pensieri 

stringevo così forte i pugni che sui polsi si vedevano i segni delle unghie, respiravo affaticandomi cercando di trattenere le mie urla, quasi non mi reggevo in piedi 

nel mentre mi distruggevo dentro sentì le risate della bionda allontanarsi; alzai la testa, non volevo lasciarla andare così

andai verso di lei, la presi per un polso e la girai verso di me, lei senza paura continuava a sorridere

cico: sai tutte le cose che hai detto sono quasi vere

carmen: come scusa?

lei cambiò espressione incuriosita 

Cico: ma c'è una sola cosa che hai sbagliato

vedevo piano piano i suoi occhi riempirsi di terrore e paura, ma ancora lei provava a sorridere 

Cico: quelle cose non le penso su t/n, ma proprio su di te 

lei si bloccò; i suoi occhi terrorizzati scomparvero e al posto di essi comparvero occhi furiosi

tolse il suo polso dalle mie mani quasi spingendomi, alzò lo sguardo dritto sui miei occhi e con un ultimo sorriso disse..

carmen: sai ormai non mi interessa più, l'unico mio obbiettivo era proprio quello di frantumare quella piccola relazione fra te e t/n, la ragazza a cui pensavi sempre mentre "stavamo insieme"

disse quel "stavamo insieme" facendo le virgolette 

carmen: e sai che c'è?

rimasi zitto facendola parlare, ma lei si avvicinò sul mio orecchio e iniziò a sussurrarmi..

carmen: ci sono anche riuscita

mi bloccai trattenendo i pugni che poco a poco si stavano per lanciare

lei si allontanò, mi guardò per un po' soffrire e dopo se ne andò via

rimasi solo, mi accasciai(?) a terra e senza nessun controllo rabbia,tristezza,il sentirsi uno schifo si mischiarono ed tutte e tre uscirono sotto forma di lacrime, ne uscirono così tante che i miei occhi erano più rossi della mia skin di minecraft 

rimasi lì un quarto d'ora a piangere se non di più, pensando a come si sentisse la mia povera t/n, chissà quanto stava soffrendo....

*t/n's pov*

entrai in casa mia ma vidi una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere

i miei genitori stavano litigando ma non come al solito, erano ai lati del tavolo della cucina e si lanciavano piatti, bicchieri, posate tutto ciò che era tagliente e pericoloso

urlavano un sacco e in qualche momento si mettevano pure le mani addosso 

mia madre piangeva a dirotto e mio padre li si leggeva negli occhi la sua rabbia 

non vidi mai scene simili, e una delle mie più grandi paure fu quella che un giorno succedesse tutto questo 

mia madre mi guardò negli occhi, non disse niente ma si vedeva che cercava aiuto 

ma io mi bloccai 

ero ferma a non sapere cosa fare, tutte le litigate, le scene con cico di minuti prima, e le scene che stavo vedendo in quel momento mi passavano davanti gli occhi

ero ferma a piangere, non riuscivo a muovermi, come una paralisi del sonno,  volevo far qualcosa ma avevo esaurito tutte le mie forze già minuti prima con cico, l'unica cosa che sapevo fare era piangere 

ma una sola cosa mi fece riprendere tutti i sensi: vidi mio fratello in un angolo seduto per terra a piangere con le gambe al petto, faceva un piccolo balzo ogni volta che sentiva un forte urlo o un qualcosa di vetro rompersi, era spaventatissimo

subito mi venne un istinto di sorella maggiore di portarlo via da lì

infatti corsi da lui, lo aiutai ad alzarsi e correndo sulle scale lo portai in camera sua; lo feci sedere sul letto e lui mi abbracciò forte nel mentre che io gli coprivo le orecchie cercando di fargli sentire meno tutte quelle urla 

dopo mezz'oretta non so come lui si addormentò, lo feci sdraiare sul letto e gli misi le coperte e poi corsi subito nella mia di camera sperando infinitamente che i miei genitori smettessero di litigare...

*angolo me*

son ritornataa

scusate ma questa settimana non ho scritto perchè ero piena di verifiche

finalmente sono arrivata a uno dei tanti capitoli che aspettavo di scrivere 

sappiate che alla povera t/n succederà qualcosa di molto brutto :/

comunque vi piace come sta andando questa storia? perchè la strada è ancora lunga

(un saluto da mione)

'solo tu' xreader CicotobbiWhere stories live. Discover now