Capitolo 28

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L'aria del bosco è fresca questa mattina. Sono schierato, con i miei uomini, nel lato sud-est del branco. I cacciatori che marciano da Prince George arriveranno presto ed sono abbastanza sicuro che sono i primi che affronteremo.

Comando al momento 20 uomini mentre Chase poco più di 40. Vista la nostra inferiorità numerica dovremmo agire d'astuzia. Infatti abbiamo riempito il bosco di trappole abbastanza elementari e veloci. Alcune anche incendiarie ma non mi interessa: darei fuoco all'interno Canada se avessi la certezza di salvare il mio branco.

Abbiamo posizionato, in punti strategici, ricariche di proiettili, freccie e granate di ogni tipo.
Solitamente combattiamo sempre e solo in forma lupesca ma questa non è una battaglia normale e ricorrere a metodi non convenzionali ma efficaci è la soluzione più logica. Abbiamo svuotato l'intera armeria, i soldati indossano le loro divise e tutti portano i giubbotti antiproiettili. Io e Chase siamo gli unici a indossare la tenuta completa da combattimento speciale; totalmente nera, rinforzata nel petto, nella schiena, nelle braccia e nelle gambe.

Siamo pronti per l'inevitabile o almeno spero.

Acuisco il mio udito e li visualizzo nella mia mente: stanno arrivando, stanno attraversando il fiume. Lo stesso in cui due giorni fa hanno sparato alla mia Artemis.
Dò l'ordine ai miei uomini di nascondersi, pronti per il loro arrivo e invio un messaggiero a informare Chase.

Ho organizzato l'assalto in due parti: la prima è basato su trappole adattate al terreno che dovranno percorrere; dimezzeremo le loro file e toglieremo di mezzo i loro esporatori. La seconda parte invece consiste nell'accerchiarli. Buona parte degli uomini resterà a protezione del villaggio; una piccola parte li aggirerà colpendoli da dietro con armi a lungo raggio, posizionati su alcuni alberi. L'unica incognita è vedere se i miei uomini riusciranno a raggiungere i luoghi concordati prima che i cacciatori sfondino la difesa.

La prima trappola che dovrebbero incontrare è appena vicino alla sponda del fiume: abbiamo creato una serie di fili nascosti sott'acqua legati con dei paletti al fondo e direttamente collegati a delle granate. Appena il filo viene tirato, scatta il perno che fa esplodere la granata. Se attraverseranno il fiume in massa con una singola trappola potremmo far fuori più persone.

Attendo paziente, mentre ascolto. Subito dal fiume arriva il suono delle esplosioni e numerose grida. Hanno capito che la strada per la loro assurda conquista è disseminata di trappole del sottoscritto.

Mentre contemplo le loro grida arriva un messaggero: "Beta Aiden, Alpha Chase vi informa che sono arrivati. La prima trappola ha scattato ma sono più di quanto avevamo previsto. Alpha teme che ne possano giungere altri."

"Dì all'Alpha Chase che anche qui la prima trappola è scattata e sono in procinto di raggiungere la seconda. Può star certo che i cacciatori non passeranno da qui." Replico freddo quanto deciso.

La seconda trappola, a differenza delle altre, è più subdola; collocata nel sottobosco per una distanza di 15 metri per 25 sono direttamente ispirate dalla guerra in Vietnam. Si chiamano trappole Punji. Consistono in piccole fosse della grandezza di una scarpa dove all'interno sono inseriti dei paletti acuminati leggermente ricurvi, mascherati da uno strato di erba, foglie e terra. Quando il piede schiaccia la trappola, questa si ape conficcando i paletti ai lati della caviglia. Inoltre abbiamo cosparso il percorso di edera velenosa, pianta tipica delle zone: altamente tossica per gli esseri umani ma non per i licantropi.

(N.B. Le foto storiche delle trappole le trovate alla fine del capitolo!)

Subito mando delle vedette a controllare in modo discreto la situazione, ma che a detta delle urla che si innalzano dal bosco, sembra a nostro favore. "Beta Aiden, i cacciatori sono rimasti in pochi... li attacchiamo o aspettiamo l'ultima trappola?" Domanda uno dei soldati.

Il Lupo dagli occhi argentatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora