Capitolo trentacinque: perdonami

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Hold me while you wait
I wish that I was good enough
- canzone: Hold Me While You Wait di Lewis Capaldi

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"Quindi vi siete lasciati?" chiese Macy mentre osservava Ophelia abbracciarsi le ginocchia al petto.
"Non lo so" disse Ophelia mordendosi l'interno della guancia, cercando di impedire che le lacrime continuassero a scorrerle sulle guance arrossate.
Lillian si sedette a gambe incrociate sul letto, accanto a Ophelia: "Tu gli hai detto qualcosa riguardo al fatto di dovervi lasciare?"
Ophelia deglutì: "Non lo so" borbottò.
Macy aggrottò la fronte: "Tesoro... Cosa significa che non lo sai?" le chiese mentre si sedeva sul bordo del letto.
"Mi ha dato dell'ipocrita, poi l'ho schiaffeggiato. In realtà non so neanche perché l'ho fatto, è stato davvero stupido... poi abbiamo litigato di più e dopo me ne sono semplicemente andata" farneticò.
Ovviamente Ophelia non avrebbe rivelato alle amiche cosa fosse realmente accaduto dopo averlo colpito. Per quanto le sarebbe piaciuto gridarlo al mondo, o dire a Harry che aveva sempre avuto ragione, non poteva. Lo amava troppo, non lo avrebbe mai tradito in quel modo.
"Lo ami?" le domandò Lillian mentre si scambiava sguardi d'intesa con Macy.
"Certo che si!" gridò Ophelia. Non le importava più di niente, neanche di essere in quello stato davanti a loro.
Macy si strofinò le spalle: "Allora dovresti dirgli come ti senti".
"No" protestò Lillian. "Non avete litigato proprio per il fatto che ti trattava male?" Ophelia annuì. "Allora fallo venire da te e se non lo fa significa che non gli importa, e che quindi non ti merita".
Macy la schernì: "Io penso che invece dovresti semplicemente dirgli come ti senti".
"Ophelia" cominciò Lillian, mettendole una mano sul ginocchio, "sarò onesta. Malfoy è tossico, non va bene. Ricordi quando ha chiamato Macy 'mezzosangue'? O quella volta che ti ha chiamata 'Traditrice di sangue'? O tutte le volte che è stato cattivo senza alcun motivo? O quando..."
"Sì, ma è successo anni fa" la interruppe Ophelia. "È cambiato adesso".
Lillian scosse la testa: "Sei troppo buona per lui, e lo sai".
"Ehi!" Macy rimproverò Lillian. "Sono d'accordo, un po' è cambiato" si rivolse a Ophelia, "e se lo ami davvero devi dirgli come ti senti e forse le cose si sistemeranno, ma se non ti tratta nel modo in cui meriti di essere trattata, dovrà finire". Macy si alzò in piedi: "Ma adesso basta, abbiamo una cena e dobbiamo prepararci".
"Non voglio andarci, non ho nemmeno un accompagnatore".
"Invece devi" disse Macy con una risata. "Ti toglierai di mente il furetto".

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Ophelia si morse ansiosamente il labbro, ritrovandosi appoggiata contro un muro dell'ufficio del professor Lumacorno, che aveva decorato per il Natale. Usava la sua collana come antistress: Macy aveva cercato di convincerla a toglierla, dal momento che era stato Draco a regalargliela, ma aveva rifiutato.

"Ciao Ophelia".

Si girò di scatto e sorrise: "Ciao Luna. Come va?"
"Oh, tutto bene". Luna inclinò leggermente la testa di lato: "Tu stai bene?"
Ophelia annuì, poi diede un'occhiata alla stanza: "Con chi sei venuta?" chiese, ricordando che Luna non faceva parte del club.
"Harry Potter". Luna fece un sorriso a Ophelia: "Comunque sei bellissima".
"Grazie Luna, è molto dolce da parte tua. Anche tu sei bellissima".
Ophelia indossava un semplice vestito bianco decorato con dei fiori, lungo fino alla metà delle cosce. I capelli erano tirati indietro e tenuti da un fiocco nero. Aveva deciso di mettersi solo un po' di mascara e blush e aveva optato per le sue solite Converse, dal momento che non aveva delle scarpe eleganti, come ballerine o tacchi.
"Grazie". Luna si guardò attorno con gli occhi spalancati: "Devo tornare da Harry adesso, ci si vede in giro Ophelia".
"Ciao Luna" disse mentre la osservava allontanarsi.
Ophelia si aggiustò gli occhiali, notando poi Lillian camminare verso di lei.
"Come sta andando?"
Ophelia scrollò le spalle: "Va tutto bene".
"Ascolta..." Lillian smise di parlare non appena girò la testa verso l'ingresso: "Dimmi che non è vero" disse sconfortata, facendo un cenno ad Ophelia verso il trambusto all'entrata della stanza.
Ophelia sentì il suo respiro aumentare appena vide Filch trascinare Draco nella stanza, tenendolo per la giacca.
'Cosa ci fa qui?'
"Professor Lumacorno, signore" disse Filch, facendo calare un opprimente silenzio. "Ho appena trovato questo ragazzo che si aggirava in modo sospetto in un corridoio del piano di sopra. Sostiene di essere stato invitato alla sua festa, signore".
Ophelia si maledisse sottovoce per aver incrociato lo sguardo con Draco. Lui la guardò e deglutì.
"Non odiarmi" borbottò a Lillian mentre si faceva avanti. "Lo è, signore. L'ho invitato io, va tutto bene, è insieme a me".
"È vero?" chiese Filch a Draco mentre lo lasciava andare.
"Sì" disse Draco a denti stretti.
"Perché l'hai fatto?" domandò Lillian incredula ad Ophelia.
"Non lo so" si fece prendere dal panico e si voltò verso di lei, "ma aiutami ti prego, sta venendo qui".
"Ophelia" si sentì chiamare da dietro. 'Merda'.
Lillian le fece un cenno prima di andarsene.
Ophelia si voltò lentamente con un leggero broncio sul viso.
"Perché mi hai aiutato?" le chiese mentre la scrutava dalla testa ai piedi. "Mi ricordavo che fossi arrabbiata".
"Lo sono ancora. Non so nemmeno io perché ti ho aiutato".
"Tu es belle" le disse Draco con un sorriso sincero.
"No, smettila" disse incrociando le braccia.
"Scusa, da quando non posso dirti che sei bellissima?"
"Non ci riesco. Voglio dire, ho smesso di piangere letteralmente un'ora fa. Sono davvero arrabbiata con te".
"E hai tutto il diritto di esserlo" disse afferrandole le mani, "ma ti prego possiamo parlarne?"
Ophelia gli lasciò andare le mani: "Forse".
"Forse?" chiese con le sopracciglia alzate.
Ophelia annuì: "Piton sta venendo verso di noi, penso che voglia parlare con te".
Draco si voltò e aggrottò le sopracciglia. "Signor Malfoy. Posso parlarti un momento?" Draco annuì e lo seguì fuori dalla stanza.

Le due amiche si precipitarono immediatamente al fianco di Ophelia.
"Cosa ti ha detto?" chiese Lillian.
"Voleva parlarmi".
"È perfetto" le disse Macy. "Puoi dirgli come ti senti".
"Sì" borbottò Ophelia, non sapendo se volesse parlare con Draco o meno.

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Ophelia vide Piton entrare nuovamente nella stanza. Draco sbirciò nella stanza, affacciandosi con la testa nella porta, facendole cenno di uscire nel corridoio.
Sospirò e si fece strada tra la folla.
"Cosa?" domandò mentre si trovava nel corridoio vuoto.
"Andiamo un po' più in là" mormorò mettendole una mano sulla schiena, Draco cercò di ignorare il modo in cui lei rabbrividì al suo tocco, e la condusse lungo il corridoio.
"Ascolta. So che sono stato uno stronzo con te" sbuffò e mise l'indice sotto il suo mento, alzandole il viso in modo che lo guardasse in faccia. "Ma non te l'ho detto perché sapevo che ti saresti arrabbiata".
"Quando è successo?"
"Quando è successo cosa?"
Ophelia alzò gli occhi al cielo: "Quando sei diventato uno di loro?"
"Durante l'estate".
Annuì. "E perché?"
"Amore, dovrai essere più specifica con le domande" disse con una leggera risata, cercando di alleggerire l'atmosfera
"Perché Lui ti ha fatto diventare uno dei suoi?"
"È complicato. Per farla breve, era arrabbiato con mio padre" farfugliò, "ma Ophelia devi perdonami, non volevo trattarti così. Non è giusto".

Rimase in silenzio e si morse il labbro, pensando a cosa dire. Non c'era dubbio che fosse ancora arrabbiata con lui, ma avevano litigato solo quel giorno e le stava già chiedendo perdono. Anche se il litigio le aveva nuovamente invaso la mente.
"Posso pensarci su?" domandò Ophelia con voce rauca.
"Pensarci? Cosa c'è da pensare?"
"Tutto in realtà" sospirò, "non mi piace il modo in cui mi hai trattata, non mi piace che tu non mi abbia semplicemente detto che stavi lavorando per lui, non mi piace il modo in cui mi hai mentito" borbottò e scosse la testa. "C'è davvero molto a cui pensare".
Draco stava iniziando a spazientirsi. "Ma io ti amo" disse sottovoce.
"Sul serio? O lo stai dicendo giusto per?"
Draco la guardò e aggrottò le sopracciglia: "Perché dovrei dirlo senza intenderlo? Ascolta, puoi pensarci finché vuoi tu" disse facendo un passo avanti e prendendole le mani, "aspetterò, lo farò davvero. Sono innamorato di te da un po' Ophelia Woodlock, mi ci è solo voluto troppo per capirlo".
La sua voce era dolce e sincera, faceva venir voglia a Ophelia di sciogliersi. Deglutì a fatica mentre lui si chinava per premerle un bacio sulla guancia; le lasciò andare le mani e si allontanò.
Aspettò un momento, in attesa che Ophelia dicesse qualcosa, anche se rimase in silenzio. Dopo qualche attimo annuì rassegnato e sospirò: "Allora... fammi solo sapere cosa ne pensi" disse mantenendo il contatto visivo con la ragazza. "Ci vediamo".
Ophelia rimase lì, in mezzo al corridoio, osservando Draco mentre se ne andava. Si sentiva come se potesse piangere di nuovo. Lo amava davvero.

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Il vestito che indossa Ophelia è quello nella foto all'inizio del capitolo.

Significato della frase in francese:
- Tu es belle significa "Sei bella".

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Where stories live. Discover now