Capitolo diciassette: rammollendo

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"I was only walking through your neighborhood
Saw you out loud honey in the cold I stood
Anywhere I go there you are"
- canzone: Fire and the Flood di Vance Joy

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"Beh, cosa vuoi fare dopo Hogwarts?" chiese Draco ad Ophelia mentre si sedevano su una panchina vicino al lago.
Nelle ultime due settimane si erano ritrovati a desiderare la reciproca compagnia. Niente sembrava essere così imbarazzante tra loro due (a parte il fatto che arrossivano sempre) appena avevano iniziato a capirsi l'un l'altro: avevano un senso dell'umorismo simile e potevano insultarsi a vicenda per poi riderci sopra. Nessuno dei due si era però reso conto dei sentimenti che provavano l'uno per l'altra.
"Uhm... non ne sono sicura, è da due anni che ci penso". Inclinò la testa e aggrottò le sopracciglia mentre pensava: "Sono certa che andrò via di casa, probabilmente in qualche posto come Londra" sorrise al pensiero. "Sì, voglio vivere a Londra".
"Perché proprio a Londra?" chiese Draco con una leggera risata.
"Beh, perché no?"
"Perché tra tutti i posti in cui potresti vivere hai scelto proprio quello?"
"Ci sei mai stato prima?" chiese con le sopracciglia alzate.
"Sì, tu?"
Lei scosse la testa: "Sì, ma è passato un po' di tempo. Penso semplicemente che mi piacerebbe vivere in una città più grande".
Lui annuì. "Dove vivi adesso, allora?"
"Wiltshire, Inghilterra".
Draco ridacchiò e sorrise: "Ah... anch'io vivo lì".
"Che piccolo il mondo" disse con un sorriso buffo, facendo sorridere Draco.
Ophelia si sollevò gli occhiali: "E tu?"
"Io cosa?"
"Cosa vuoi fare dopo Hogwarts?"
"Non lo so. Probabilmente lavorerò al Ministero, non credo che avrò scelta". Draco sapeva cosa avesse in serbo il suo futuro, era abbastanza ovvio ciò che avrebbe dovuto fare con il ritorno del Signore Oscuro. Ovviamente Ophelia non aveva bisogno di saperlo.
"Beh, il Ministero potrebbe essere interessante".
Draco fece una breve risata e arricciò il naso: "Uhm, non ne sarei proprio sicuro".
"Sei semplicemente testardo, se trovi qualcosa che ti piace al Ministero potrebbe essere addirittura divertente" disse mentre si passava la mano tra i capelli.
Draco la schernì e alzò gli occhi al cielo: "Io sarei quello testardo?"
"Oh sta zitto". Rise e gli diede un colpetto sulla spalla: "Per quanto mi piacerebbe stare ancora qui, devo proprio andare".
Aveva un incontro dell'ES. Sapeva che Draco stava iniziando a capire tutto, anche se non le aveva mai chiesto niente. Non gli piaceva il fatto che passasse molto tempo con i Grifondoro.
Draco disapprovò: "Perché devi sempre uscire con Potter e i suoi amici?"
Ophelia si alzò e fece un respiro profondo: "Perché devi sempre uscire con Nott e Zabini?"
Sorrise sotto l'espressione infastidita di Draco.
"Jusqu'à ce que nous nous revoyons" disse voltandosi.
"Quello era francese?" domandò Draco con gli occhi spalancati mentre la guardava allontanarsi.
"Sì" gli rispose. Si voltò per ritrovarsi faccia a faccia con lui, ma continuò a camminare all'indietro: "Significa finché non ci rincontreremo". Ophelia gli fece un gran sorriso e si voltò, tornando al castello.
Draco scosse la testa e si sentì un sorriso sulle labbra. Si morse l'interno della guancia, cercando di ignorare quanto velocemente il suo cuore stesse battendo.

Si stava rammollendo per lei.

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"Ok quindi sai parlare il francese, quali altri talenti segreti mi hai nascosto?" domandò Draco appena i due si sedevano nell'aula di Incantesimi. Sorprendentemente entrambi avevano terminato il loro compito in anticipo e non avevano avuto nient'altro da fare.
"Beh, riesco ad andare sullo skateboard".
Draco abbassò le sopracciglia confuso: "Che cos'è?" Si appoggiò allo schienale della sua sedia e guardò la ragazza.
"Oh, è una cosa babbana davvero fantastica" si sedette e lo affrontò, "è una specie di tavola di legno con quattro piccole ruote, su cui ci si deve stare in equilibrio". Era una delle tante altre cose che le aveva insegnato sua madre quando era giovane. Merlino, quanto le mancava.
"Sembra una cosa terribile".
Ophelia roteò gli occhi: "En fait c'est très amusant, connard".
Draco sorrise: "Ok, non è giusto, non puoi iniziare a parlare in francese ora" appoggiò i gomiti sul tavolo, "cosa hai detto?"
"Vedi... non sarebbe più divertente se te lo dicessi". Ophelia rise dell'espressione arrabbiata sul suo viso.
Alzò gli occhi al cielo: "Non è divertente".
"È esilarante, perché ora potrò solo dirti stronzate a caso senza che tu sappia cosa sto dicendo".
Ophelia non era completamente fluente nella lingua, ma suo padre lo era, quindi lo aveva insegnato a lei e sua sorella sin dalla giovane età. Suo padre era cresciuto in Francia ed era andato all'Accademia di Magia di Beauxbatons, fino a quando si era trasferito in Inghilterra all'età di 13 anni e aveva iniziato a frequentare Hogwarts.
"Non se lo imparo anch'io".

E fu esattamente quello che fece.

-

"Tu es très jolie aujourd'hui".
Gli occhi di Ophelia si sgranarono e si voltò per affrontare il biondo nel corridoio affollato.
"Dove... dove l'hai imparato?" chiese con aria disorientata. Vide il sorrisetto sul viso di Draco allargarsi.
Alzò le spalle: "Ho letto un libro" con disinvoltura si mise le mani in tasca e continuò, "sto ancora imparando però, sono passati solo 2 giorni da quando ho iniziato, sono solo al capitolo 4". Voltò la testa di lato per un momento, osservando le persone camminare davanti a loro. "Comunque, come fai a conoscere il francese?" chiese rivolgendo di nuovo la sua attenzione verso la ragazza.
"La mamma di mio padre proviene da una lunga stirpe di qualche tipo di famiglia Purosangue francese, quindi mio padre è cresciuto lì" si fermò per un secondo, "ma si trasferì in Inghilterra quando aveva circa 13 anni".
"Farò tardi a lezione" disse Draco passandosi una mano tra i capelli biondi, "ci vediamo più tardi?"
Lei annuì e sorrise: "A dopo". Lui la superò anche se si voltò subito dopo.
"Comunque intendevo davvero quello che ti ho detto prima" il suo sorrisetto gli tornò in viso e le fece l'occhiolino, "sei davvero bella oggi".
Aggrottò le sopracciglia, non si sentiva molto carina. Indossava le vesti scolastiche e aveva le sue Converse. I suoi capelli erano legati in una bassa coda di cavallo disordinata con un fiocco per capelli che aveva un piccolo fiore appuntato su di esso e, naturalmente, indossava i suoi grandi occhiali. 'Forse era uno scherzo'. O forse non lo era.

Ophelia trattenne un sorriso e ridacchiò. Aveva davvero una seria cotta per quel ragazzo.

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Io non parlo francese ma ho pensato che poteva starci il fatto che Ophelia lo conoscesse. Il significato delle frasi in francese:
- La prima (jusqu'à ce que nous nous revoyons) significa "Finché non ci rincontreremo".
- La seconda (en fait c'est très amusant, connard) significa "In realtà è molto divertente, stronzo".
- La terza (tu es très jolie aujourd'hui) significa "Sei molto bella oggi".

Spero questo capitolo vi sia piaciuto, ho cercando di focalizzarlo di più su Draco e Ophelia.

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora