Capitolo quarantanove: oh, ophelia

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"I, I just miss
I just miss your accent and your friends
Did you know I still talk to them?"
- canzone: Cherry di Harry Styles

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~

quattro mesi dopo

~

Draco non riusciva a capire.
Guardò il vecchio, confuso: "Non credo di poter prendere questo signore" mormorò osservando la scatola che gli stava porgendo l'uomo.
La guerra era finita da mesi. Sarebbe stata orgogliosa... Avevano vinto.
Draco era appena tornato dal suo funerale. Guance arrossate e umide. Era vestito completamente di nero.

Conosceva l'uomo che gli stava davanti. Il padre di Ophelia.
"Devi" lo rassicurò, abbassando lo sguardo per un momento. "Mi porta solo troppa rabbia e tristezza avere tutte le sue cose in casa. Ho solo pensato che visto che voi due eravate vicini, ti sarebbe piaciuto averlo".

Il padre di Ophelia non riusciva a credere alla notizia della morte di sua figlia minore. Lo aveva devastato.
Sapeva di non essere mai stato vicino a lei, sapeva che a malapena la conosceva, ma gli faceva male pensare di non averla mai trattata come avrebbe dovuto fare.
Prima aveva perso sua moglie, ora la sua bambina.

Draco aggrottò le sopracciglia e sospirò: "Okay" mormorò, guardando la scatola di cartone. Si morse la guancia mentre fissava gli oggetti dentro di essa. "Sì, la prenderò".
Non la voleva. Chi avrebbe mai voluto una scatola piena di oggetti della sua fidanzata morta?
"Oh grazie. Grazie per tutto davvero" rivolse a Draco un sorriso triste. "Tu... Tu l'hai resa davvero felice. Davvero, davvero felice" ripeté sotto il suo respiro.

-

Draco lasciò cadere la scatola sul suo letto. La fissò per un po'. Non voleva sapere cosa ci fosse all'interno.
Passarono alcuni minuti, gli occhi ancora fissi nello stesso punto. Era troppo in un giorno, prima il funerale, e poi una scatola con le sue cose... Troppe lacrime in un giorno. Anche se non c'era stato un singolo giorno dopo la guerra in cui Draco non aveva pianto per lei.
Era diventata una routine. Si svegliava, pensando che sarebbe stato bene, e avrebbe continuato normalmente la sua giornata. Ma poi qualcosa o qualcuno faceva o diceva qualcosa che gli ricordava lei: l'aria gli si bloccava in gola, il suo labbro inferiore tremava e le lacrime minacciavano di uscire. Così si scusava per la situazione, andava nella sua stanza, o in uno spazio dove poteva stare da solo, e iniziava a piangere. Gli mancava. Gli mancava così tanto. Faceva troppo male.

Sospirò e lentamente raggiunse la scatola con la mano. Il suo cuore mancò di un battito come tirò fuori il suo Walkman, e altre lacrime si formarono nei suoi occhi già gonfi appena decise di mettersi le cuffie sulle orecchie.
Esaminò il portacassette e cliccò sul pulsante di riproduzione.

"Once I had a love and it was a gas

Soon turned out I-"

Si strappò le cuffie dalle orecchie immediatamente. Non riuscì ad ascoltare la canzone. Lo rimise di nuovo nella scatola, sapendo che era troppo. Era stupido da parte sua pensare di poterlo gestire. Qualsiasi cosa ci fosse dentro quella scatola.

Draco soffocò un singhiozzo mentre continuava a guardare alcuni dei suoi oggetti preferiti. La sua copia di Amleto, alcuni fiocchi neri, altri libri, cassette e il suo diario. Un lungo sospiro tremante gli scivolò dalle labbra mentre lo tirava fuori. Iniziò a sfogliare lentamente le pagine colme di parole, di tanto in tanto i suoi occhi si soffermavano su una piuttosto che un'altra.
Mentre stava per chiudere il taccuino, una pagina attirò la sua attenzione.

~

Draco Malfoy

Come dovrei iniziare?

Per me, tutto di lui è perfetto.

Il suo sorriso, la sua risata, le sue labbra morbide, i suoi anelli d'argento, il suo umorismo, il modo in cui ci tiene a me, come abbiamo finalmente imparato ad essere onesti l'uno con l'altra, il fatto che abbia imparato il francese per me, come si rivolge a me, il modo in cui intreccia le dita intorno ai passanti dei miei jeans, il fatto che ascolta la mia musica, il modo in cui possiamo scherzare insieme, come dice il mio nome, il modo in cui mi fa i complimenti, il modo in cui mi chiama amore, come mi tiene per mano.

Tutto. Amo tutto di lui. Può sembrare banale, ma è vero. Non posso immaginare cosa farei senza di lui. Porta tanta luce nella mia noiosa vita. Spero che un giorno potrò ringraziarlo per questo, voglio che lo sappia perché ad essere onesta, prima di iniziare a parlare, prima di diventare amici e prima ancora di iniziare a frequentarci, ero così arrabbiata con me stessa. Mi odiavo giorno dopo giorno, con sorrisi e risate finte. Ma poi da quando è arrivato lui, tutto è cambiato. Mi sono sentita completa, curata, felice e amata per la prima volta.

Amo Draco Malfoy davvero con tutto il mio cuore, e spero che lo sappia.

~

Draco si sedette sul letto, poggiando il taccuino aperto accanto a lui. Chiuse gli occhi, le lacrime scorrevano lungo le sue guance. Il suo respiro era pesante. Le spalle curve, le mani in testa.

Lui lo sapeva. Sapeva che Ophelia era stata più felice con lui.
Ma lei sapeva come lo aveva fatto sentire?
Aveva saputo quanto gli aveva cambiato la vita? Aveva realizzato quanto il suo amore e la sua cura lo avevano cambiato? Aveva saputo che lei era il suo posto sicuro? Che ogni volta che si sentiva arrabbiato o triste, pensava a lei e tutto il dolore andava via? Era stata consapevole che lei gli aveva fondamentalmente salvato la vita? Sapeva che non aveva idea di come passare la sua vita ora che la sua principessa Tassorosso non c'era più?
Gli mancava da morire. Avrebbe voluto avere più tempo. Più tempo per dirle come lo faceva sentire. La amava. Dio, l'amava così tanto da fargli male. Il suo cuore era devastato dal sapere che se n'era andata.

"Draco?"
La sua testa scattò verso la porta. Sua madre lo guardò con occhi tristi.
"Come ti senti?"
Quando non ebbe una risposta, entrò nella sua stanza, spingendo leggermente la scatola di Ophelia da parte mentre si sedeva accanto a lui. Non appena gli strinse le braccia attorno, Draco esplose. Forti singhiozzi e grida echeggiarono in tutta la casa mentre lei lo stringeva.
Gli accarezzò la schiena dolcemente: "Shhh... Andrà tutto bene". Chiuse gli occhi mentre confortava il suo ragazzo stanco e fragile.
"Mi manca" singhiozzò, con le lacrime gli scorrevano sulle guance e finivano sul letto.
"Lo so" gli disse Narcissa, "ma andrà tutto bene". Sospirò, odiava vederlo così. "Datti un po' di tempo."

Draco si strinse a sua madre. Certo, 'datti un po' di tempo' suonava alla grande. Ma avrebbe davvero funzionato? Assolutamente no, perché anche fosse passato un mese o anche anni, ogni volta che avrebbe sentito qualcuno parlare di Shakespeare, dire qualcosa in francese, indossare un fiocco nero, o anche ascoltare musica, la sua mente avrebbe parato sempre e comunque di nuovo a Ophelia Woodlock. Non importava se gli anni fossero passati e lui si sarebbe sposato, avrebbe avuto figli o avrebbe trovato un lavoro, la sua mente sarebbe tornata da lei.

Lui lo sapeva. Lei lo aveva cambiato. Lei era il suo tutto.
Ma ora se n'era andata.

yellow - D.M - 𝒕𝒓𝒂𝒅𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆حيث تعيش القصص. اكتشف الآن