"Fuggire"

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"Il tuo animo deve cambiare, non il cielo sotto cui vivi. La furia con cui continuamente viaggi di qua e di là non serve a nulla. E sai perché non trovi sollievo nella fuga? Perché mentre fuggi ti porti sempre dietro te stesso."

(Lucio Anneo Seneca)


Dopo essere stato spinto dal professore a lasciare la sede di ingegneria, Chad aveva vagato per i vari edifici dell'università, senza una reale meta. In trans, ferito e con un aspetto sconvolto, aveva camminato girando per tutto il campus, sotto lo sguardo curioso di alcuni passanti e la proposta d'aiuto, nemmeno ascoltata, di un paio di matricole della sua stessa facoltà, che si erano offerte di accompagnarlo in infermeria.

"Nong Chad?" la voce preoccupata di P' Lhong, accompagnata dal volto turbato del più grande era stata l'unico elemento che lo aveva spinto a fermarsi.

Quella mattina, come ogni giovedì, i due ragazzi avrebbero dovuto condividere le prime due ore della giornata di studio assistendo alla lezione di Metodologia della critica musicale.

Quando Lhong non aveva visto arrivare il Nong, non si era preoccupato più di tanto. Quella era una delle poche materie senza l'obbligo di frequenza ed il ragazzo, consapevole di ciò, aveva semplicemente pensato che Chad avesse saltato quell'appuntamento a causa di un qualche impegno importante. In quel particolare periodo dell'anno tutti gli studenti del loro corso erano piuttosto impegnati fra la consegna delle domande di inserimento sul campo ed i vari colloqui con le aziende e le strutture selezionate. Ecco perché il ragazzo non si era dato troppa pena e, diligentemente, si era impegnato nel prendere appunti anche per il compagno di classe. Poi, subito dopo la fine delle lezioni, fra i corridoi dell'edificio erano iniziate a girare strane voci riguardanti una rissa avvenuta alle prime ore della mattinata nella facoltà di ingegneria. Lhong non vi aveva dato troppa importanza, finché, fra quei sussurri, il nome di Chad si era fatto sempre più costante e ripetitivo.

Il ragazzo allora si era allarmato e, preso alla sprovvista e senza saper bene come comportarsi, dopo un paio di tentativi di mettersi in contatto con il più piccolo, aveva iniziato a girare per i vari edifici dell'università, nella speranza di trovarlo o, di riuscire a captare qualche informazione utile a quello scopo. Infine, lo aveva scorto in lontananza, notando il terribile stato in cui si trovava.

"P'...P'... Lhong" era stata la risposta di Chad con voce tremante mentre, privo di forze, incurante dei suoi gesti si era accasciato contro il suo P' sentendo le forze venirgli meno.

"N...Nong Chad... cosa... cosa è successo? Ti senti male? sei ferito?" il più grande per un secondo era stato preso dal panico. Non era bravo in quel genere di cose, sostenere gli altri nei momenti di difficoltà non era certo il suo forte, essendo egli stesso una persona facile a lasciarsi sopraffare da emozioni negative quando vi erano situazioni di particolare alterazione, in stati di agitazione od ansia. Però, vedendo lo stato disperato nel quale si trovava il suo buon amico, si era fatto forza mettendo in campo tutte le strategie immagazzinate negli anni e, aiutandosi con esse, era riuscito a mantenere sotto controllo la situazione.

Sorreggendo il più piccolo lo aveva aiutato a sedersi su uno dei muretti poco distanti da loro, restando in attesa che il Nong si calmasse e riuscisse a riprendere possesso di sé. Chad tremava e piangeva silenziosamente tenendosi il volto ferito fra le mani, singhiozzando senza tuttavia proferire parola.

"N...Nong Chad, adesso... adesso calmati. Prendi un bel respiro. Fai come me" iniziò a sussurrare all'orecchio del musicista il P' picchiettando sulla schiena del piccolo ed emettendo egli stesso per primo dei respiri profondi e pacati.

"Provaci... vedrai che ti sentirai meglio" erano state le parole incoraggianti del pianista che, per fortuna, a poco a poco iniziarono ad ottenere l'effetto sperato sul proprio interlocutore.

CHADWhere stories live. Discover now