"Una richiesta azzardata"

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"Aspetta Non io..." il silenzio della chiamata interrotta indicò al ragazzo che, il suo interlocutore aveva deliberatamente chiuso quella conversazione crudele, senza possibilità di redenzione.

Non aveva tutte le ragioni per zittirlo in quel modo.

Chad era furente, collerico e, stupidamente, e senza scusanti, aveva scaricato tutte quelle emozioni negative ed incontrollabili sul Nong senza una reale motivazione.

Dopo aver visto quella maledetta donna in un atteggiamento materno con quella giovane che, altri non era che un'estranea sia per lui quanto per lei, tutto il suo rancore ed il dolore erano esplosi senza controllo.

Il violinista si era diretto con angoscia presso il dormitorio, nello stato d'animo alterato nel quale si trovava, dopo quella visione di pura ipocrisia mischiata al disgusto, non sarebbe mai riuscito a riprendere le sue normali attività della giornata, tanto valeva rinchiudersi in stanza a rimuginare, sbollire e studiare un piano per potersi vendicare al più presto.

I continui ed insistenti tentativi di Non di mettersi in contatto con lui, non avevano fatto altro che farlo sentire ancora più frustrato e arrabbiato.

La verità era che Chad si sentiva braccato, ferito e solo. 

Esattamente nello stesso di modo di quel tempo lontano quando il suo castello fatto di bugie era crollato del tutto.

Quella donna, Uma, non era affatto l'angelo triste e ferito che lui si era sempre immaginato o meglio, che il mondo nel quale era cresciuto fino ai sei anni gli aveva descritto. Quella madre, indegna di essere anche solo appellata a tale onorificenza, appariva si, agli occhi della gente comune, una creatura fragile ma, lui sapeva, conosceva il suo segreto, quel terribile peccato in grado di trasformarla in un demone.

Chad, ne era la prova vivente.

L'errore incancellabile di un passato che la donna era riuscita ad estirpare e che, per nessun motivo era mai stata disposta ad affrontare.

Domande

Lui aveva così tante domande alla ricerca disperata di una risposta.

Prima fra tutte troneggiava la più semplice di tutte.

Pherāa*? Quei pochi e semplici tratti che, nonostante la loro brevità, racchiudevano la vastità della conoscenza.

Lui, a quel quesito non aveva mai potuto dare una reale spiegazione. Bugie nient'altro che quelle e, solo di esse, si era nutrito in quegli anni, prima che sua madre, Laban, l'unica donna realmente degna di essere chiamata così, lo portasse in salvo asciugando le sue lacrime e stringendolo al suo petto con amore.

Uma, il ventre che lo aveva partorito, le braccia che lo avevano respinto ed il cuore che, infine l'aveva cancellato. Quell'indegna non gli aveva concesso nemmeno lo spiraglio della speranza, l'illusione di poter accettare quell'abbandono aggrappandosi a qualsiasi spiegazione, anche bugiarda che fosse uscita dalle sue labbra.

Questo era sempre stato il pensiero del ragazzo.

L'inganno portato dietro sin dall'infanzia, quella menzogna, ricamata dalla sua stessa mente di bambino affamato d'amore, fatta di dolore, privazione, perdita e rimpianto, non era mai esistita se non nelle sue fantasie di infante.

Una triste storia che Chad si era raccontato per anni, immergendosi in quella moltitudine di pagine ed immagini che, attraverso l'arte, la letteratura e la stessa musica, l'avevano accompagnato in quel periodo di solitudine, in attesta di trovare anch'egli un posto sicuro, un ventre pronto ad accoglierlo ed un cuore disposto ad amarlo nonostante il terribile peccato della sua stessa esistenza che si portava dietro.

CHADWhere stories live. Discover now