"Rabbia"

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"Non può piovere per sempre!"

(Il Corvo)

Chad aveva passato tutta la giornata e la sera precedente cercando di mettersi in contatto con Non.

Non aveva nemmeno tenuto il conto delle telefonate senza risposta effettuate. Disperato e senza controllo di sé, ad ogni scatto della segreteria telefonica, aveva semplicemente chiuso la chiamata, per darne immediatamente inizio ad un'altra e così via per tutto il pomeriggio fino a serata inoltrata. Preso dal più totale sconforto, aveva perfino chiamato Nong Sunan che, ignaro di tutta la faccenda, gli aveva risposto di non aver avuto più notizie dell'amico da quella mattina.

Il violinista aveva sperato fino a quella negazione che Non, preda delle sue emozioni, avesse deciso di affidarsi al sostegno ed alla comprensione dell'amico, ricercando in lui il giusto conforto. L'idea che il più piccolo si sentisse solo e tradito, senza nessuno su cui fare affidamento in quel momento, lo aveva tormentato per tutta la notte impedendogli di prendere sonno. In quel momento Non doveva sentirsi solo ed abbandonato da tutte le certezze conquistate, esattamente come era accaduto in quel passato non così lontano che li aveva portati a quel punto di rottura. Forse, preso da quel senso di instabilità, il Nong come allora, aveva cercato sostegno e rassicurazione nella persona sbagliata e, magari, proprio in quell'istante di fragilità si trovava in compagnia di un P' One pronto a consolarlo ed irretirlo con la sua amicizia.

Il ragazzo aveva trascorso tutta la notte preda di quel delirio, nemmeno la stanchezza, dovuta allo sfinimento della giornata, gli aveva concesso di cadere stremato fra le braccia di Morfeo, anche solo per poco tempo.

Ogni volta che Chad aveva provato a chiudere gli occhi, l'immagine del volto deformato dal dolore di Non gli trafiggeva la mente ed il cuore impedendogli di pensare a qualsiasi altra cosa.

La mattina seguente, senza nemmeno degnarsi di rinfrescarsi o rendersi perlomeno presentabile, non appena l'ora si era fatta propizia, il violinista si era recato presso la sede della facoltà di ingegneria e lì, era rimasto in attesa dell'arrivo del Nong.

Il più piccolo, quella mattina, si era trascinato come un automa fuori dal letto, in silenzio, con gli occhi gonfi di pianto e due grosse occhiaie in viso, si era lavato, vestito e preparato per andare in università, fingendo, o meglio cercando di illudersi, che quello fosse un giorno come tutti gli altri.

Avrebbe passato le prime tre ore a lezione di analisi due, per poi concedersi un buon pranzo in compagnia di Ai Sunan. I due amici avrebbero riso, scherzato, e Non, non avrebbe mancato di provocare bonariamente il suo buon amico, facendolo arrossire ed accaldare, domandagli in modo indiretto come procedesse la sua storia d'amore con la loro compagna di studi Ai Heidi. 

Il giovane sorrise lievemente a quel pensiero. 

Poi, nel pomeriggio, ci sarebbe stato uno degli incontri settimanali con il club di intaglio ed allora, Non si sarebbe dedicato al suo progetto. Ormai si trattava solo di trasferire la bozza dalla carta al materiale, si immaginò la faccia di P' Chad intento ad osservare la sua scultura, la felicità nei suoi occhi per quel dono volto a consolidare il loro legame.

A quel pensiero le lacrime ripresero a sgorgargli, meschine ed indisciplinate, dagli occhi, riportandolo alla realtà.

Tremante, pieno di amarezza e delusione, si strofinò forte il volto, cercando di apparire il più sereno possibile agli occhi degli studenti che, come lui, si stavano ammassando all'ingresso dell'entrata principale della facoltà per dare inizio ad un'altra giornata di studio.

Che illuso che era stato, si era fidato davvero delle parole di P' Chad, cascando in quel vortice di sentimenti bugiardi ai quali si era aggrappato con tutte le sue forze.

CHADWhere stories live. Discover now