"Dolore"

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"Perchè infliggere sofferenza quando noi cerchiamo di sfuggirla?"

Buddha

Non era entrato in quel ristorante ignaro che da lì a qualche minuto tutto il suo mondo sarebbe crollato. Fiducioso, affamato e sereno, si era fatto guidare da P' One in quel locale, un po' più distante di quanto in realtà affermato dal suo P', con il desiderio di passare un piacevole ed abbondante pasto in compagnia. Aveva scritto a P' Chad, senza tuttavia ottenere una risposta, comunicandogli che sarebbe uscito a pranzo con P' One e che, si sarebbe fatto riaccompagnare dal più grande entro le sedici davanti all'università, in modo da poter prendere i mezzi e raggiungere il violinista presso la sua stanza. Quella stessa mattina Chad, dopo averlo informato che non sarebbe stato in università poiché aveva delle commissioni di sbrigare, lo aveva invitato a passare la serata da lui perché doveva parlargli di alcune cose importanti, nulla di cui preoccuparsi, lo aveva rassicurato il più grande.

Non non si era fatto prendere dall'angoscia o dal timore, da quando aveva trascorso quel weekend così carico di significato in compagnia del violinista, tutto per lui sembrava andare per il verso giusto e, il cielo gli appariva d'innanzi agli occhi costantemente sereno e privo di intemperie.

Un'illusione. Era stata tutta una pura e semplice menzogna.

Quando era giunto all'entrata del locale, P' One si era zittito di colpo, quasi come se fosse al corrente di quel terribile segreto, lasciandolo entrare senza svelargli nulla. Fermo sulla porta, mentre si guardava attorno studiando quel luogo così intimo e dall'aria parecchio confortevole, il Nong si era sentito scostare dall'ingresso con forza, dall'imponente figura di una donna distinta e, nonostante le maniere assai poco educate, dall'aria raffinata. Senza nemmeno degnarsi di scusarsi o chiedere anche solo permesso, lo aveva sorpassato con passo deciso indirizzandosi verso uno dei pochi tavolini posti in fondo alla sala, nella zona più appartata ed intima. Sarebbe dovuto finire tutto lì, con quell'incontro incompiuto, se solo Non, curioso per natura, non avesse seguita la donna con lo sguardo, facendo qualche passo verso la parete.

Era stato allora che la sua vista gli aveva giocato quel brutto scherzo.

Distante da lui, ma pur sempre troppo vicino, si era ritrovato ad osservare quel volto che per mesi aveva cercato di cancellare dalla sua memoria, quegli occhi penetranti e famelici accompagnati dalle labbra crudeli che tempo addietro lo avevano marchiato senza né permesso né rispetto. Il ragazzo s'era arrestato di colpo, troppo turbato da quella terribile visione per poter anche solo fare un altro passo. Tutti i ricordi di quella terribile sera, passata in compagnia del suo carnefice, gli erano ritornati alla mente, fendendola imponentemente con la loro presenza, senza dargli il tempo di accettare la situazione.

Fermo e tremante s'era arrestato il più distante possibile da quella visione, con lo sguardo fisso sul suo predatore che, gli era apparso troppo concentrato sulla sua nuova vittima per dargli attenzione.

Ci aveva pensato il tono grave di quella donna con quel richiamo a spezzare tutte le sue difese quando, con quelle parole aveva catturato su di sé l'attenzione di quell'ospite innocente che in fondo non lo era del tutto.

"Che cosa diavolo ci fate voi qui insieme?"

Erano bastate quelle poche parole per spingere il giovane accompagnatore del mostro a mostrarsi in volto rivelando così la sua vera identità. Non appena lo sguardo spaventato di Non si era posato su quello incredulo e colpevole del suo amato P', quel ragazzo a cui solo aveva donato la più totale fiducia, ricevendo in cambio quel terribile tradimento, il suo cuore si era lacerato, provocandogli una fitta terribile ed insanabile.

"N...Non!" la voce sconvolta di Chad, il tono imperativo di quella donna sconosciuta che richiedeva una spiegazione, il tocco gentile e premuroso di P' One, che lo aveva raggiunto perplesso e spaventato egli stesso dallo svolgersi degli eventi, tutto iniziò ad arrivargli ovattato, come se in quel momento il ragazzo non si trovasse in quel luogo, ma altrove. Davanti ai suoi occhi c'era solo lui, quel mostro che lo divorava con lo sguardo, perché nonostante la situazione, la consapevolezza dell'essere stato scoperto, Non in quel momento potette sentire lo stesso desiderio perverso di quella sera, emanato dall'uomo, cercare di stringerlo a sé senza pietà.

CHADWo Geschichten leben. Entdecke jetzt