99. "Siamo fili d'erba"

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"Siamo fili d'erba te ricordi?"

Non lo so,

so confuso.

Mo me sento un cojone egocentrico e pure la storia dei fili d'erba io so che è vera e che non fa una piega, eppure, non me riesce a fare quell'effetto rasserenante de trent'anni fa.

Sarà pure che me guardo intorno adesso e più che fili d'erba a me me pare che siamo proprio stracci,

brandelli sottili e ciancicati uguali alle vite che se ritroviamo in mano.

E siamo pure stupidi,

perché se impuantamo a fare er confronto con le vite dell'altri

che a noi sembrano tutte perfettamente ritagliate, impilate, ordinate, e magiari so così perfette solo perché noi le vediamo da lontano,

e invece sotto l'occhi c'abbiamo solo ste cartacce senza senso.

Che so proprio distanti dalla forma che avevamo pensato.

Calcola che se domani arriva San Pietro e mi chiede che forma c'hanno le vite delle persone intorno a me,

('mo non lo so perché San Pietro, mi sembra uno che ste domande del cazzo le fa)

io gli risponderei la forma de una che pensava di fare l'insegnante e ha passato la vita a inseguir quel sogno, a ritagliar quella sagoma là, e mo invece tutta l'esistenza sua gliese squaglia tra le mani giorno dopo giorno in un ufficio de merda fuori dal raccordo a portar er caffé a gente che manco se ricorda come se chiama.

Oppure la forma de uno che vive sempre in bilico con 'sta spada di Damocle sulla capoccia che se 'sto mese non gli staccano la luce er gas dipende solo da che carte glie so capitate a sto giro e da quanto so forti o so pippe gli altri giocatori del torneo.

Ecco, forse alla fine a Pietro gli direi:

iè Piè io non lo so se questa è ancora una battaglia oppure se ormai è annata così,

che abbiamo scoperto se campa pure con 'ste forme frastagliate,

accettando che non ci faranno mai giocare nella squadra di quelli ordinari e pacificati.

Però se potemo comunque stringere intorno al foco e ricordasse che tanto alla fine tutti li pezzi di carta sono boni per scardarsi.

E certe volte quel fuoco te basta,

e altre volte no.

[Strappare lungo i bordi, Zerocalcare]



(Attenzione! Non sono di Roma, non ho copiato i sottotitoli da Netflix, ho provato a trascrivere il testo così come l'ho sentito e ascoltato. Non aveva senso secondo me riportarlo qui e/o "tradurlo in italiano", ha più carico emotivo così. Se avete qualche suggerimento per sistemare degli errori segnalateli e li aggiornerò.)

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